Vivere in Svezia: la storia di Silvia

Quasi duemiladuecento chilometri. Tanto, più o meno, dista la sua nuova casa in Svezia. Sì, perché Silvia Mainardi, nata nel ’78 ad Arzignano, nel Vicentino, di professione medico, con la sua famiglia ha mollato la sua vita nel Belpaese e ha deciso di trasferirsi a vivere in Svezia, terra delle aurore boreali e del sole a mezzanotte.

Avrebbe potuto scegliere un altro Paese meno lontano. Di sicuro, non sarebbe rimasta in Italia. Era troppo stanca di offerte di lavoro a stipendi ridicoli e condizioni disumane, che le proponevano una volta terminata la specializzazione. “In Italia – racconta- era impossibile trovare un impiego. Risultava troppo complicato fare quello per cui avevo studiato, e soprattutto, progettare un futuro sereno per la mia famiglia. L’estero per noi era una scelta obbligata, visto che in Italia non saremmo riusciti a trovare entrambi lavoro nello stesso posto a condizioni accettabili. Prima della Svezia, avevamo preso in considerazione altri Paesi, dove avremmo potuto trovare un’occupazione tutti e due. Ma alla fine è proprio qui che abbiamo trovato le migliori possibilità per entrambi. L’occasione ci è arrivata da un colloquio di lavoro, che abbiamo sostenuto a gennaio dell’anno scorso”.

Oggi sono entusiasti della loro scelta. Vivono a Norrköping, una città di 130 mila abitanti, situata a 170 chilometri a sud-ovest di Stoccolma. La regione è quella dell’Östergötland. Si tratta di una città in origine industriale. “I vecchi edifici delle fabbriche per la lavorazione del cotone, della lana e dei tessuti- spiega il medico-  ora sono parte integrante del centro storico, restaurati e convertiti in uffici, scuole, musei. Al centro della città scorre il fiume Motala, navigabile. Intorno ci sono grandi parchi pubblici e zone per il relax. Poco vicino a Norrköping, c’è un magnifico arcipelago di isole, in estate meta fissa di turisti che desiderano andare in barca,  in canoa, prendere il sole, o villeggiare”.

A sentire Silvia, della terra dei Nobel, colpiscono subito: l’organizzazione, la tranquillità e il rispetto delle persone, il silenzio e la natura. Inutile aggiungere, i paesaggi.

“E’ così- aggiunge -molto verde, in particolare molti boschi. Nella nostra regione, c’è una campagna coltivata non appena si superano i limiti ben netti della città. Molti laghi e corsi d’acqua. Pochissimo traffico, ad eccezione delle grandi città, dove, comunque, la situazione non è paragonabile a quella di Roma o Milano. La Svezia, inoltre, offre molte possibilità di entrare a diretto contatto con la natura. D’estate un cielo azzurrissimo e campi di colza gialli, immense distese di boschi di betulle con qualche casa rossa qua e là possono ben descrivere il paesaggio non urbano. D’inverno il cielo é di solito grigio, ma c’è molta luce dovuta alla neve che si trova a terra per parecchi mesi l’anno e che rende il paesaggio natalizio anche ben oltre Natale. Nei giorni attorno al solstizio d’estate nelle zone più a nord del Paese, oltre il circolo polare, il sole non tramonta mai all’orizzonte per circa un mese. Quindi c’è molta luce per tutta la giornata. E’ il fenomeno del sole a mezzanotte.  Affascinante, ma anche un po’ disturbante quando si deve andare a dormire. Qui non esistono scuri o tapparelle.  Nel resto del Paese, comunque, ci sono più ore di luce in estate rispetto all’Italia e il cielo di notte, anche dopo il tramonto del sole, non diventa mai completamente scuro, ma azzurrino-bluastro nel mese a cavallo del solstizio d’estate”.

→→→ Scopri come trasferirsi a vivere in Svezia: costo della vita, pro e contro ed altri consigli ✌

L’aurora boreale Silvia non l’ha mai vista. Anche se é tra gli organizzatori di un viaggio, che si terrà tra breve, proprio nel nord della Svezia (per maggiori info L’aurora boreale Silvia non l’ha mai vista. Anche se é tra gli organizzatori di un viaggio, che si terrà tra breve, proprio nel nord della Svezia. Per maggiori info www.thunderstorms.it). “Ad ogni modo- dice- è un fenomeno che si osserva soprattutto a latitudini nordiche e nei mesi invernali. E’ dovuto agli effetti delle radiazioni solari sui vari strati dell’atmosfera terrestre. Il cielo buio allora può colorarsi di blu, verde, giallo, rosso, e il fenomeno può assumere diverse forme: a tenda, fascio”.

Ma parliamo della vita in Svezia.  “Qui – afferma Silvia- è difficile essere molto poveri, ma anche molto ricchi. La società e il sistema fiscale sono fatti in modo che ‘tutti stiano bene’, più o meno in ugual modo. I ricchi sono molto tassati, e gli ammortizzatori sociali impediscono che chi guadagna meno viva in povertà.  Si pagano molte tasse, ma in modo proporzionato a quanto si guadagna. In compenso, i servizi pubblici funzionano molto bene. La  scuola é gratuita fino alla laurea. Fino alle medie non si pagano nemmeno i libri di testo. Anche la mensa scolastica è gratis. Gli asili nido comunali sono garantiti a tutti i bambini con un tetto massimo di spesa irrisorio. Esiste un bonus bambino, che copre quasi tutto il costo mensile dell’asilo nido. Il bonus viene erogato fino ai 17 anni. Per quanto riguarda la sanità, quella privata è molto limitata, quella pubblica in generale funziona bene, anche se i tempi d’attesa per certe prestazioni non urgenti possono essere lunghi. Però,  in alcune regioni. I trasporti sono capillari, puntuali ed efficienti. Parlando di sicurezza, in genere le città svedesi sono molto sicure, a parte alcuni quartieri delle grandi città. Di solito sono quelli ad elevata concentrazione di immigrati. Uscire di sera non fa paura”.

E com’è il mercato del lavoro nella terra dell’Ikea? Secondo il medico, il lavoro precario esiste anche in Svezia, ma in misura molto limitata rispetto all’Italia. Senza contare che ci sono molte garanzie per il lavoratore. “La crisi ha colpito duramente- aggiunge-  anche la Svezia, ma gli ammortizzatori sociali hanno funzionato abbastanza bene. Non so esattamente quali settori ‘tirino’ di più, ma ad occhio e croce direi IT e ingegneria. Di sicuro c’è molta richiesta di medici. Una condizione quasi essenziale per trovare lavoro qui è, comunque, una buona conoscenza della lingua svedese”.

In genere come si vive sotto una monarchia costituzionale e quali rapporti ci sono tra i reali e il resto del Paese? “Si vive- replica- non molto diversamente che in una Repubblica. La famiglia reale è di ‘rappresentanza’, ed è in generale benvoluta dal popolo svedese. Attorno alla famiglia reale, come in altre monarchie, gira molto gossip e di loro molto si scrive sui giornali scandalistici”.

E veniamo agli svedesi e alle loro compagne, proverbialmente belle.

In generale, per Silvia, gli svedesi possono apparire distaccati all’inizio, ma poi diventano molto ospitali, curiosi e amichevoli. Le donne ovviamente non sono tutte belle. Ma qui sono accontentati gli uomini che le preferiscono bionde con gli occhi chiari. La donna svedese ha nella vita di tutti i giorni pari diritti e doveri rispetto all’uomo. “Quindi- chiarisce- le  donne che rimangono a casa per fare le casalinghe sono rare. Gli uomini collaborano alla gestione pratica della casa. Pari opportunità tra uomo e donna anche per quanto la riguarda la cura dei figli. Tanto che si incentivano i papà ad usufruire di un congedo parentale di pari durata rispetto a quello delle mamme”.

In genere, di giorno si lavora, con la differenza che la pausa pranzo dura mezz’ora, un’ora al massimo. Si finisce verso le 16.30-17, iniziando alle 8. Sono “tradizionali” due pause caffè al giorno, che si trascorrono in una “stanza del relax” in compagnia dei colleghi. Almeno una volta la settimana, di solito il venerdì, queste pause caffè comprendono anche un dolcetto, spesso preparato a casa e a turno da chi lavora nello stesso ufficio.

Per il fine settimana c’è l’abitudine di invitare o essere invitati a cena da amici. Gli svedesi non amano tanto andare a cena fuori.

Com’è la capitale? Secondo Silvia, Stoccolma è una città poco caotica e, in modo relativo, con poco traffico. E questo, considerando che ha quasi 800 mila abitanti. Ha molti spazi verdi ed è ricca di musei, teatri ed attività culturali. “E’ una città tutto sommato tranquilla- sottolinea- se si evitano di sera alcuni quartieri periferici. E’ abbastanza cara rispetto al resto della Svezia, se la si sceglie per abitarci. Rispetto a Parigi, Londra, Berlino è una città maestosa, dall’architettura imponente, ma molto più ordinata. Da non perdere: Uppsala, antica città universitaria a nord di Stoccolma e l’arcipelago di Stoccolma. Si arriva in barca con collegamenti diretti dal porto cittadino, oppure con mezzi propri”.

Quanto alla lingua in Svezia quella ufficiale è solo lo svedese, ma è molto diffuso l’inglese. Gli svedesi tra di loro parlano svedese in ogni parte del Paese.

Ed ora uno sguardo alle feste. “Il Natale – afferma- si festeggia in modo non molto diverso che da noi. Ma è la vigilia, il 24 dicembre, la data principale per i festeggiamenti. SantaLucia si celebra il 13 dicembre. In famiglia, i bambini si alzano molto presto, prima dei genitori, e si vestono per la piccola processione domestica. Le bimbe interpretano Lucia, vestite di bianco e con una corona di candele in testa. I ragazzini, chiamati stjärngossar, cioè ” bambini che portano le stelle”, sfilano con un cappello a punta e una bacchetta. Sembrano dei piccoli maghi, ma sono gli accoliti di Lucia. In svedese, c’è persino un verbo per descrivere questa sorta di vestizione e la successiva rappresentazione: lussa. Così agghindati, i bimbi intonano canzoni natalizie per i genitori, fra cui Sancta Lucia, sulle note della celebre melodia napoletana. La stessa processione, preparata con cura nelle settimane che precedono il 13 dicembre, viene fatta anche nelle scuole, nella maggior parte degli uffici pubblici e privati e per strada. Ogni città elegge la sua Lucia, che andrà a visitare scuole e ospedali. In televisione e nella maggior parte delle chiese del Paese si organizzano cori e concerti, talvolta con grandi nomi della musica. Il dolce profumo dei Lussekatter, le focaccine allo zafferano, tipiche del giorno di Santa Lucia, pervade case e negozi. La festa svedese più grande, anche più importante del Natale, è però Midsommar, il terzo fine settimana di giugno, in cui si celebra il solstizio d’estate con grigliate. Allora si innalza l’albero di mezza estate, il Majstången: un palo con decorazioni floreali.  E intorno si intonano canti e si improvvisano danze. Non manca mai il tipico picnic con torta di panna e fragole”.

✍ La guida per trovare lavoro in Svezia: stipendio medio, professioni più richieste e molto altro! ✍

A proposito di cucina, quella svedese, fa sapere la professionista, è buona e nutriente. I piatti tipici rispecchiano i prodotti di questa terra: pesce, patate, cipolle, selvaggina. Gli svedesi sono molto attenti al cibo biologico e a quello coltivato da loro. “Ovvio – dichiara- chi viene in Svezia, non può pretendere di mangiare un piatto di pasta o una pizza in perfetta regola italiana”.

Nella vita degli svedesi la religione ha poco peso. La maggior parte degli svedesi è protestante (luterana). Quasi tutti quelli battezzati, vanno in Chiesa solo in occasione di matrimoni, della Pasqua e del Natale. Lo Stato svedese è completamente laico e la Chiesa non ha ingerenze nella vita politica.

Consigli a chi voglia venire in Svezia? “ E’ un Paese- replica- interessante sotto molti aspetti. Vale la pena visitarlo da turisti. Ricordo che la Svezia non è solo Stoccolma, ma anche le campagne della Scania, la costa vicino a Göteborg, le montagne al confine con la Norvegia e i silenziosi boschi della fredda Lapponia. Per chi voglia trasferirsi qui, ci sono pro e contro ed è bene ricordare che questa terra non è per tutti. Soprattutto, non è il paradiso terrestre come non lo è nessun altro Paese al mondo. Meglio documentarsi bene prima del “salto”, perché quella che è un’ottima scelta per alcuni, può rivelarsi una delusione per altri. Noi siamo molto contenti di essere qui e ci troviamo bene, ma non è detto che questo valga per tutti: dipende dal carattere, dalle aspettative e da molti fattori strettamente individuali”. A loro non fa paura neanche il freddo.
E questo perché gli ambienti sono sempre ben riscaldati. E poi si tratta di freddo secco. “Abbiamo fatto passeggiate all’aria aperta anche con meno quindici gradi, senza particolari sofferenze”.

Per finire sui collegamenti con il nord-est Italia, Silvia fa sapere che quelli previsti fino a fine ottobre 2010 sono buoni. Ryanair collega direttamente Nyköping (70 km da Norrköping e 100 km da Stoccolma) all’aeroporto di Treviso. “Altrimenti – conclude- da Venezia si può volare fino a  Stoccolma- Arlanda con scali che dipendono dalla compagnia, ma a ben altri prezzi. Purtroppo da ottobre Ryanair ha sospeso i voli da Treviso. Quindi è per noi più scomodo raggiungere il Veneto, dovendo volare su Bergamo.
Ryanair per il resto vola a Stoccolma-Skavsta anche da Alghero, Pisa, Roma e Trapani”.

Il blog di Silvia e Gabriele:

http://onewaytosweden.blogspot.com/

A cura di Cinzia Ficco