Lavorare su una piattaforma petrolifera

Una tra le professioni senza dubbio più remunerative, ma anche tra le più stressanti, è quella svolta da chi lavora su una piattaforma petrolifera. Attività interessante, ma che costringe a turni estenuanti e che, per questo, richiede una grande dose di autocontrollo, resistenza allo stress e pazienza.

Le piattaforme petrolifere possono essere di due tipi: quelle fisse e quelle galleggianti. Le prime hanno anche una funzione di piattaforme raffineria, mentre quelle galleggianti sono spesso utilizzate per quelle che vengono definite trivellazioni-prova.

Poiché le piattaforme appaiono come delle vere e proprie piccole cittadine sul mare, è necessario che vi siano presenti tutte le figure professionali, come medici, impiegati, operatori coinvolti con le operazioni di estrazione, ingegneri, manutentori, sommozzatori, geologi, psicologi e addetti alla ristorazione, personale di cucina e radiotelegrafisti.

Vi sono poi figure specifiche come i driller e i roughneck, coloro che si occupano del delicato lavoro di assemblaggio delle aste di trivellazione. Tutto il personale vive e alloggia direttamente nella stazione galleggiante, solitamente in camere doppie, raramente singole e le condizioni di lavoro sono piuttosto pesanti, considerando la permanenza più o meno forzata, anche nei weekend interessati dal turno.

Più precisamente, coloro che lavorano sulle piattaforme petrolifere sono costretti a lavorare in turni da 12 ore l’uno, per circa 16/20 giorni al mese, a cui segue un periodo di riposo della durata di due settimane.

La retribuzione solitamente si aggira intorno ai 5mila euro mensili. Le elevate mensilità sono legate non solo alla durezza del lavoro, ma anche al tipo di contratto stipulato. Infatti si tratta di un contratto-estero che, per sua natura, è comunque più alto. Data la pericolosità della professione, il rischio di infortuni è alto, ma allo stesso tempo le misure di sicurezza vengono osservate scrupolosamente.

Dal punto di vista contributivo, spesso le tasse sono quelle della nazione in cui si trova la piattaforma e non di quella del dipendente. Le spese a carico della Società sono il vitto e l’alloggio, gli indumenti di lavoro e il costo del volo di andata e ritorno.

Oltre a possedere una laurea in ingegneria oppure in geologia o ancora in medicina, è necessario possedere un’elevata resistenza allo stress, un elevato grado di autocontrollo, la conoscenza della lingua inglese, il passaporto, un’età tra i 25 e 35 anni, una buona tenuta fisica ed una grande capacità di relazionarsi con i propri colleghi, con cui si sarà costretti a trascorrere la maggior parte del tempo.

In virtù di questo, è necessario iniziare ad inserirsi nel settore, con contratti di breve durata, in modo da abituarsi allo stile di vita differente.

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La banca dati per l’ inserimento del CV è gratuita, altri servizi invece, come il controllo e la compilazione del CV sono a pagamento.

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Un ultimo consiglio: nel curriculum, da inviare in lingua inglese, è sempre preferibile specificare la posizione per cui ci si candida.

A cura di Nicole Cascione