Vivere a Madrid, la città dove tutto diventa possibile

Dal suo blog www.vivereamadrid.it Francesca detta Chechi racconta la sua vita in Spagna e fornisce preziose indicazioni a tutti quelli che vogliono trasferirsi nella capitale spagnola.

Ci parla di una città vibrante, cosmopolita e di grande vivacità: “Qui le parole dominanti nella moda sono due: libertà e colore! La gioia di girare per strada e non incontrare nessun paio di Hogan è talmente grande che questo costituisce di per sè un ottimo motivo per venire a vivere a Madrid! Insomma questa è la città degli eccessi e delle stranezze, ed i gusti borghesi (tanto cari a noi italiani) non piacciono!”.

VIVERE A MADRID

Una delle espressioni più forti della forza d’animo di questa città è secondo lei rappresentata dal monumento alle 191 vittime dell’attentato alla stazione di Madrid dell’ 11 marzo 2004 in una occasione per creare ritrovare nello splendore dei monumenti la forza per ricominciare: Proprio di fronte alla stazione di Atocha (sede degli attentati) si erege un cilindrone di vetro alto 11 metri (…). All’interno di questo monumento(ci si può entrare da un corridoio che si trova sotto la stazione) una complessa struttura “intrapola” i bigliettini che tutti i cittadini scrissero nei giorni immediatamente successivi all’attentato, in ricordo delle vittime. Ai miei occhi questa struttura, perfettamente integrata nel contesto(…) è un qualcosa di sublime.”

In Spagna è arrivata quasi per caso, e in questa terra il suo spirito è presto rimasto incantato da una moltitudine di attrazioni soprattutto estetiche: in particolare nei pittoreschi paesaggi e nelle esuberanti architetture che per chi come lei lavora nel settore pubblicitario sono sicuramente un’ottima fonte di ispirazione.

“Vivo a Madrid da due anni…” Ci racconta “Prima di vivere a Madrid ho vissuto un periodo a Barcellona, e già da allora avevo avuto una flechazo, cioè un colpo di fulmine per la Spagna. In realtà il mio trasferimento è stato una conseguenza di avvenimenti inaspettati, e non qualcosa di pianificato.

Ai miei occhi la Spagna è una nazione felice, che nonostante i gravi problemi reagisce e agisce con forza e speranza. In Italia questo manca.”

Di che cosa ti occupi ?

Sono affiliate manager per un’ impresa di prodotti naturali. Mi occupo di programmi di affiliazione e pubblicità online.

Questo lavoro per me è stato una scoperta incredibile, che ha aperto una nuova fase nella mia vita. Il mio percorso formativo non aveva niente a che vedere con il marketing, ma poi, per una casualità, mi sono innamorata di questo settore.

Il fine settimana frequento un master in Pubblicità Interattiva all’università Complutense di Madrid, ma la mia vera passione è girare, fotografare, mangiare, bere, visitare e sperimentare cose per poi scriverle sul mio blog www.vivereamadrid.it

Che cosa fa di Madrid una grande capitale ?

La tolleranza e lo spirito d’accoglienza: per questo Madrid è una città meravigliosa, dove con determinazione e audacia tutto diventa possibile. Qui non ci sono “diversi”, qualsiasi persona trova il suo spazio nella più completa integrazione. Inoltre una cosa che amo moltissimo della Spagna, ed in particolare di Madrid, è la capacità di fondere la modernità con la tradizione. In questa metropoli per me la qualità della vita è molto alta, la gente si parla, il contatto umano e l’aiuto sono una priorità. Per scoprire l’autenticità di Madrid consiglio di visitarla il 15 Maggio, giorno della festa di San Isidro: la gente si veste da chulapos (abbigliamento tipico del XIX secolo n.d.r.), ci sono le giostre, le luci, le bancarelle, i fuochi d’artificio… è un giorno davvero emozionante e gioioso!

VIVERE A MADRID vivere a madrid

Quali sono gli usi e costumi più in voga ?

Sicuramente ir de tapas! Dopo una stancante giornata di lavoro (contrariamente a quanto si pensa comunemente in Spagna si lavora moltissimo!) non c’è niente di meglio che andare al bar a prendere una birra e mangiare una tapita, cioè una piccola razione di cibo che ti regalano con la birra o il vino. Poi in Spagna un bar tira l’altro, quindi si sa a che ora si inizia a bere ma non si sa quando, e come, si finisce!

Invece il sabato e la domenica, prima di pranzo, c’è la tradizione del vermù (vermout). Solitamente si va con la famiglia, e in quest’ occasione è d’obbligo trattenersi: un solo bicchiere ed una sola tapa, perché alle 15:00 si pranza!

Infine una tradizione ai miei occhi molto curiosa è quello che avviene durante la corrida de toros.

Il biglietto della corrida è carissimo, e bisogna andare vestiti eleganti, perché la corrida è un evento mondano, dove si guarda e ci si fa guardare. Ma durante la pausa tutte queste raffinate figure, come parti di un’enorme coreografia, tirano fuori un cestino con la merenda, e mangiano un panino de chorizo o tortilla, e bevono birra… per poi tornare nella più insospettabile sobrietà dopo pochi minuti: un’esperienza da non perdere!

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Torneresti in Italia, e se sì cosa ti mancherebbe di questo paese?

A volte mi chiedo se tornerei in Italia, e la risposta è NON LO SO! Ho infinita nostalgia della famiglia e dei miei amici, ma quando sono in Italia ho molta nostalgia della Spagna.

Credo che la nostalgia sia un sentimento chiave della mia vita, e proprio per questo preferisco non pensare a nient’altro che al presente!

ITALIANI A MADRID vivere a madrid

Che cosa rende difficile la tua vita di “straniera” ?

Ovviamente la lontananza dagli affetti. Ma anche il cibo e il caffè.

Infine mi manca la possibilità di conoscere dettagliatamente i contesti sociali, i personaggi, la storia del Paese.

La sensazione di sentirsi straniero è divertente, ma dopo un po’ stanca!

Come è cambiata la tua vita dopo esserti trasferita ?

In Italia la mia giornata tipo aveva un’ unica finalità: cercare un lavoro. Qui la finalità è quasi opposta: cercare un modo per evitare che il lavoro mi divori, ricavarmi spazi personali.

Facciamo un confronto Italia – Spagna…

In Spagna la gente è positiva, e trasmette buen rollo (vibrazioni positive ndr). Per quanto Madrid sia una capitale veloce e stancante qui tutti mi sembrano più umani: ci si parla anche tra sconosciuti, ci si rispetta. Un verbo molto rappresentativo della cultura spagnola è DISFRUTAR: non esiste una traduzione esatta in italiano, poiché si tratta di uno stato d’animo propenso al godere e star bene, più che di un’azione. La gente qui ha voglia di divertirsi e essere felice, e le attività ricreative non sono viste come una perdita di tempo ma come un diritto e una necessità. Gli orari sono decisamente spostati in avanti, si esce moltissimo la notte, si torna all’alba, tutto è un po’ estremo ma molto frizzante. Qui si percepisce una grandissima voglia di vivere e di comunicare.

Qual’ è l’aspetto meno conosciuto di questo paese ?

Le differenze culturali rispetto all’Italia. Chi conosce poco le due nazioni pensa  che Italia e Spagna non abbiano grandi differenze, mentre per me si tratta di culture davvero lontane. Ci accomunano la religione e le lingue neo-latine, ma tutto il resto non potrebbe essere più diverso.

vivere a madrid

Come ti fa sentire questa esperienza ?

Adesso mi sento una persona migliore. Trasferirmi a Madrid ha messo a durissima prova il mio equilibrio: fare i conti con la nostalgia è stato (ed è tuttora) complicato, ma qui mi sono scoperta più forte e ambiziosa. Inoltre mi sono scoperta nazionalista! Con gli italiani parlo sempre malissimo dell’Italia, ma se sono con spagnoli la difendo con le unghie e con i denti, anche mentendo!

C’è qualche episodio che ti ha colpito durante la tua permanenza ?

Per me un episodio molto emozionante fu assistere alla sfilata dell’orgoglio gay, che si tiene ogni anno a Madrid. Fu straordinario vedere come un evento di questa categoria fosse atteso e celebrato da tutti, a prescindere dagli orientamenti sessuali, età e ideologie. Io lo ricordo come un meraviglioso giorno di festa, senza tensioni né polemiche, in cui non si celebrava un orientamento sessuale ma una generica libertà d’espressione.

Sei rimasta affascinata dai protagonisti della cultura spagnola?

Questa domanda è molto difficile! Quando vivevo in Italia amavo molto personaggi di rilievo che poi, guardandoli più da vicino, hanno perso moltissimo del loro fascino.  Diciamo che mi ancoro all’arte: Mirò, Picasso, Soriano, García Lorca…

Descrivi il tuo impatto con la cucina spagnola.

Premetto, con grandissimo dispiacere, che non posso godere a pieno della cucina spagnola perché sono allergica alle uova, e qui l’uovo è onnipresente! Proprio qualche settimana fa ho fatto le prove allergiche e ho avuto modo di confermare questa mia teoria! Infatti nelle prove allergologiche l’uovo ha ben 5 allergeni, mentre in Italia solo due! Però devo confessare che a volte mi concendo qualche trasgressione, mangiando las croquetas! Si tratta di crocchette di patate, ma non hanno NIENTE a che vedere con le italiane! Provare per credere! Poi adoro il cocido madrileño, un brodo con verdure e carni grassissime, che si mangia solitamente la domenica per pranzo.. dopo el cocido la siesta è obbligatoria!

A cura di Raffaele Ganzerli