Il quartiere della Barceloneta fa spesso parlare di sé, soprattutto in estate, a causa delle proteste dei suoi residenti che, con la bella stagione, devono sopportare una “convivenza forzata” con turisti scatenati e “allo stato selvaggio”.

Chiasso, affollamento eccessivo, aumento smisurato dei prezzi (e degli affitti), orde di giovani ubriachi (e ubriache) – di molteplici nazionalità – che perdono del tutto il senso della convivenza civile e del pudore, sesso all’aria aperta; sgradevoli fatti di cronaca estiva che fanno sempre più parte di un quotidiano, di giorno come di notte, che ha portato gli abitanti del quartiere all’esasperazione, a mettere in atto varie proteste e vere e proprie manifestazioni … se non direttamente alla fuga, per rifugiasi in zone più tranquille e residenziali della città. Ma la Barceloneta non significa soltanto “turismo de borrachera”, come si definisce a Barcellona il fenomeno del turismo di massa praticato soprattutto per “ubriacarsi”.

el loquillo

Questo fu, ed è ancora, il quartiere dei pescatori, del porto, del mare, vissuti con tutta l’anima e la poesia di chi abita qui da diverse generazioni: gente umile, dedita ai mestieri del mare, come la pesca. Se si osserva bene, al di là delle file di ombrelloni, si trovano ancora le viuzze contornate da casette basse, le piazze dove la gente si riunisce la notte, per chiacchierare, bere, fare e ascoltare musica. E, dove c’è vita a Barcellona – come nel resto della Spagna – c’è, come minimo, un bar! Eh sì perché “il bar” da non mancare alla Barceloneta si chiama: “El Loquillo”, uno degli ultimi veri punti di ritrovo dei pescatori e degli abitanti localiQui, secondo quanto racconta un articolo recentemente pubblicato da El Periodico, i pescatori si riuniscono per dividersi il pescato ed è sempre qui che si possono degustare ancora le migliori acciughe di Barcellona!

Il viaggiatore, che rifugge dalle rotte turistiche, dovrebbe rifugiarsi al Loquillo per sorseggiare un vermut (il tipico aperitivo barcellonese), ordinare un “quinto” (birra in bottiglia) e attendere che il proprietario gli prepari le sue famose acciughe sott’olio. Il nome stesso del bar è parte della leggenda del luogo. Questo bar aprì le sue porte nel 1945, in piena dittatura franchista, con il nome “Los Amigos” ma, ben presto, divenne famoso come il bar del Loquillo (trad. italiana: pazzerello).

Il loquillo era un personaggio locale che un giorno si presentò al bar e lo trovò troppo affollato, secondo i suoi gusti.

Ritornò di lì a poco brandendo due enormi coltelli e chiedendo al proprietario di affilarli per lui. Terrorizzati, i clienti lasciarono il bar in breve tempo e il Loquillo poté godersi tranquillamente la sua meritata sosta in un locale semivuoto. In tempi più recenti, non era difficile incontrare alla “barra” Manu Chao con la sua chitarra.

Se, dopo la spiaggia, volete farvi un’idea più autentica sulla vita che pulsa permanentemente nelle stradine più nascoste della Barceloneta, avventuratevi sino alla Calle de Mar al numero 75. Lì troverete la Taverna del Loquillo e ad attendervi, come minimo, un piattino di acciughe da innaffiare con un bicchierino di vino tinto.

Paola Grieco

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