Isole Cayman: non solo paradisi fiscali

Solo nella terra dei pirati e dei corsari ha trovato un lavoro e una vita felice. Ha lasciato Ferrara, dove è nato trentaquattro anni fa, e nel 2006 si è trasferito nelle isole Cayman, un arcipelago di tre isole situate nel Mare delle Antille a sud di Cuba.  Ha scelto il territorio britannico d’oltremare per buttare alle spalle l’esperienza universitaria, deludente. E ricominciare. Niente di più facile in un paradiso naturale, oltreché fiscale, come le isole Cayman.

Cartina delle Isole Cayman

“Ho provato con Lingue Straniere -spiega Alessandro Camatarri– ma non è andata bene. Poi ho intrapreso gli studi di turismo culturale”. Gli mancano nove esami. In compenso parla quattro lingue. Un buon viatico per affrontare la nuova vita da barista nelle isole che nel XVII secolo sono state un rifugio per i pirati. Oggi le tre isole rappresentano posti da sogno, dove molti vip trascorrono le loro vacanze, tra ristoranti, alberghi eleganti e possibilità varie di shopping.

“E’ una terra che offre molto– aggiunge – anche agli amanti della natura. Me ne sono innamorato subito quando sono venuto qualche anno fa per lavorare con un amico. In Italia stavo male. Lì non riesci a realizzarti. Qui sì, in breve tempo e puoi farlo in un paradiso terrestre. Per giunta ti sembra che tutto sia tuo, grazie al fatto che siamo in una zona franca. Sembra di stare tutto l’anno a Porto Cervo, in vacanza. Ma il mare qui è più cristallino che in Sardegna. Non ci sia annoia mai. Anche perché si possono praticare tanti sport: windsurf, kite surf, surf, body surf, parasailing, nuoto corsa, bicicletta, rugby, beach volley”.

Spiagge isole Cayman

Camatarri, però, consiglia di vivere nelle isole Cayman ai 40enni. Le notti bianche finiscono alle 2. “Siamo lontani dalla movida di Rimini – chiarisce- Qui vengono infatti coppie e famiglie. Ma soprattutto naturalisti. Di tutte le età”. Perché? “C’è un tesoro anche sotto i fondali marini- chiarisce- dove l’isola offre l’opportunità di fare immersioni. I fondali dell’isola Piccola Cayman sono caratterizzati da coralli e spugne del Bloody Bay Wall, che vuol dire ‘parete della baia rosso sangue’, proprio per il colore dominante dei coralli”. Sull’isola di Grande Cayman, invece, c’è un fascino d’altri tempi. La capitale, George Town, è caratterizzata da un misto di stili: Inglese e delle Indie Occidentali. Fuori dalle mura della città, all’interno del parco botanico dedicato alla Regina Elisabetta II, ci sono decine di specie di orchidee e piante d’ogni genere, oltre all’iguana blu, che è una specie a rischio di estinzione.
Infine, l’isola di Cayman Brac, è una riserva di pappagalli. Sto benissimo– chiarisce Camatarri- e il clima è gradevolissimo. Siamo quasi sempre sui 30 gradi. Solo a gennaio e ad ottobre la temperatura scende a 20 gradi. E poi ti senti al centro del mondo. Sei in una località internazionale. Ad un’ora di volo da: Giamaica, Cuba, Panama, Miami, Costa Rica, Honduras. La vita è un po’ cara. Ma ti realizzi in tempi brevi. Non verrei più in Italia”. Nelle isole si parlano l’inglese e lo spagnolo. Si mangiano carne, molto speziata, e pesce, cucinato con tante salse. Aragosta, cernia, spigola.

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E come sono gli isolani? Nella capitale delle isole la cultura di queste terre è stata influenzata dai costumi americani.

Nei piccoli villaggi e nelle isole di Little Cayman e Cayman Brac, la cultura appartiene invece alle indie occidentali, anche se è sempre presente l’influenza britannica. “La cultura delle indie occidentali- chiarisce- è presente soprattutto nei ritmi musicali come la soca, il calypso e il reggae, che risuonano nei locali, nei club e nei bar”. Sulle isole vi sono anche molte chiese e di conseguenza anche molti cristiani praticanti.

Forse a causa dell’etica religiosa o dello stretto legame con l’Inghilterra, gli abitanti apprezzano molto la modestia e la gentilezza. A differenza di quanto accade nelle altre isole caraibiche, sulle isole Cayman è illegale prendere il sole in topless oppure indossare il costume da bagno al di fuori delle spiagge. Ma dei pirati cosa è rimasto? Escludendo le scorribande finanziarie, evoluzione di quelle più cruenti di quattrocento anni fa, le isole conservano la memoria dei corsari nella festa dei pirati, un carnevale che si tiene a fine ottobre. In quell’occasione ci si ubriaca, ci si traveste e si scherza. Si compensa con altre feste più serie: il primo gennaio, Capodanno, Pasqua, Venerdì delle Ceneri, Venerdì Santo, Lunedì di Pasqua, 18 maggio: Giorno della Scoperta; 6 luglio, Giorno della Costituzione; 9 novembre: Giorno della Rimembranza, Natale e Santo Stefano.

Alessandro Camatarri isole cayman

Intervista a cura Cinzia Ficco