La chicca e’ stata la defiscalizzazione dei redditi reinvestiti da parte di qualsiasi tipo di impresa. A questo vanno uniti il costo irrisorio per aprire un’impresa, i capitali sociali minimi davvero ridotti, la trasparenza e la semplicita’ della burocrazia, delle istituzioni e del mondo bancario, legate naturalmente a un sistema legislativo nuovo e quindi molto snello ed efficace, costruito ex novo e su misura. Da segnalare anche il tasso di imposta fisso per tutti i lavoratori dipendenti, a prescindere dal livello di retribuzione.

La societa’ estone ha fatto rilevare negli ultimi anni un tasso di disoccupazione praticamente al minimo fisiologico. Ora sta naturalmente avvertendo (come tutti) gli effetti della crisi economica mondiale e della relativa esasperata prudenza del mercato, degli investitori e degli istituti di credito.

Contemporaneamente, l’Estonia e’ un Paese che geograficamente risente delle relazioni politico-economiche con la Russia, relazioni che pur non essendo state mai troppo buone, sono peggiorate sensibilmente negli ultimi due anni nella scia delle polemiche sulla condizione e sul trattamento della forte minoranza etnica russa residente in Estonia.

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Una menzione a parte per il mercato immobiliare estone, che (soprattutto a Tallinn) aveva conosciuto un boom prolungato ed esasperato nel corso di vari anni, ma che fisiologicamente e’ imploso nel sonno oltre un anno fa, con relativo, sensibile calo dei prezzi delle proprieta’ in assenza di transazioni.

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Un film-documentario molto interessante, che rende una forte impressione del processo politico e sociale che porto’ alla restaurazione dell’indipendenza dell’Estonia nel 1991, e’ il film “The singing revolution” (“La rivoluzione cantata” www.singingrevolution.com), assolutamente consigliabile. Un processo partito dal popolo, in tutti gli strati della popolazione, e assolutamente pacifico, contrassegnato dalla passione degli estoni per il canto, attraverso la quale hanno espresso il loro sentimento di unione e di raccolta trasversale intorno al patrimonio della loro identita’ nazionale, amplificando definitivamente la loro sete di liberta’ a partire dagli anni ’80.

Marco Iovino

marcoiovino@hotmail.com