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Com’è la situazione economica a Panama?

Panama è sicuramente uno dei paesi dell’America Latina con i più alti tassi di crescita e sviluppo. Da quando conosco questo paese, ovvero dal 2005, il PIL è cresciuto incessantemente anche a doppia cifra grazie a tutta una serie di fattori che hanno contribuito a incentivare gli investimenti privati e a consolidare quelli pubblici. Inoltre, specialmente durante il periodo occupato dall’ultimo governo (che terminerà il prossimo 1 luglio), sono stati avanzati e attivati numerosi provvedimenti che hanno attirato grandi investitori privati soprattutto nei settori delle costruzioni, del turismo e delle energie rinnovabili e, contemporaneamente, sono state realizzate grandi opere pubbliche come, ad esempio, l’ampliamento del canale di Panama (progetto ancora in corso), la rivalutazione del patrimonio storico, la costruzione della prima linea di ferrovia metropolitana, la sostituzione di tutti i vecchi autobus con moderni “Marcopolo” e il risanamento ecologico della baia di Panama City. Insomma, nonostante esistano pareri discordanti sul tema, la mia opinione è che l’economia del paese sia molto solida perché i settori principali che contribuiscono al PIL lo sono, ossia gli introiti derivanti dal canale di Panama e di conseguenza tutto ciò che è relativo al commercio e alla Zona Franca di Colon, il turismo, il settore bancario e quello delle costruzioni. Se, da un lato, le opere pubbliche hanno ovviamente gonfiato il debito pubblico del Paese, dall’altro, bisogna prendere atto che questi settori su cui l’economia della nazione si regge sono e saranno nei prossimi anni in continua espansione. Per fare esempi pratici, il nuovo canale, appena sarà inaugurato, permetterà il passaggio di navi molto più grandi, la Zona Franca di Colon è la seconda al mondo per dimensioni ed è il fulcro del commercio mondiale dall’Asia all’Europa, in ultimo, il turismo è in crescita esponenziale e, anche se ancora parzialmente sconosciuto, ha già superato il ben più blasonato Costa Rica in termini di presenze annuali di stranieri. Tutto questo inserito nella compagine di un paese di meno di quattro milioni di abitanti e dove la disoccupazione è quasi assente.

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E per quanto riguarda la situazione relativa al mercato del lavoro?

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, da un lato, la manodopera locale è di scarsa qualità, dall’altro è facilmente sostituibile e lo stipendio minimo si aggira intorno ai 500 dollari al mese. La manodopera specializzata e i professionisti con esperienza sono, invece, ben pagati sia dalle multinazionali straniere con sede in loco sia dalle imprese locali che stanno crescendo velocemente. Quindi, diverso possibilità ci sono.

Quali sono le maggiori possibilità d’investimento?

Panama è considerata, da molti, la mecca degli investimenti per diverse ragioni. Innanzitutto, la moneta in corso legale è il dollaro USA e questo assicura una importante protezione per gli investimenti stranieri, inoltre la proprietà privata è sacra e questo fattore è d’influenza americana. In questo momento, i settori che stanno sviluppandosi maggiormente sono quello delle costruzioni, sia in città sia nelle zone limitrofe e nei luoghi turistici vicino alle spiagge, e il settore dei servizi in generale che, nonostante il Paese fosse sempre stato un po’ carente, da qualche tempo sta cominciando a recuperare terreno e a ingranare. Panama non è un paese industriale e questo fa sì che praticamente tutti i prodotti sia importati dall’estero e questa è un’altra delle ragioni per cui il settore del commercio panamense è in espansione e sempre alla ricerca di nuovi prodotti, sia nel campo della moda sia in quello alimentare. Una cosa davvero curiosa è che, ad esempio, non esistano (ancora) colossi mondiali del retail e della grande distribuzione come, per esempio, Ikea. Infine, sta conoscendo uno sviluppo senza precedenti anche il centro storico di Panama City (“Casco Antiguo”), frequentato perlopiù alla sera da turisti e locali e dove stanno fiorendo innumerevoli attività come ristoranti, locali notturni e Hotel boutique in stile coloniale.

Cosa bisogna fare (praticamente) per avviare un’impresa a Panama?

Per avviare un’impresa a Panama è necessario, prima di tutto, costituire una società. Questo passaggio iniziale è molto semplice e, ad esempio tramite la nostra società di consulenza moseholding.com, porta via circa due giorni di tempo e ha un costo che varia dai 1.200 ai 1.500 dollari USA. Per farlo, è necessario fornire i documenti dei soci, del rappresentante legale e dei tre direttori previsti dalla legge, in genere presidente, “secretario” e “tesorero”. Una volta aperta la società, sarà poi necessario comunicare l’apertura dell’attività alle autorità competenti tramite un documento unico denominato “Aviso de Operaciones” e con il quale si dichiara l’inizio del funzionamento dell’impresa. Infine, è ovviamente necessario aprire un conto corrente presso una banca locale e, a seconda del settore, affittare o acquistare un locale commerciale o un ufficio nella zona di preferenza e presso cui svolgere la propria attività.

Ci sono restrizioni per gli stranieri che vogliono investire a Panama?

Panama offre molta libertà d’impresa agli stranieri, anche se non in tutti i settori. Il vantaggio è che sia nel caso in cui si voglia acquistare un bene mobile o immobile sia se si voglia diventare soci di una compagnia, bisogna solo essere in possesso di un passaporto valido e non è necessario essere residenti a Panama. Lo svantaggio, invece, è che esistono alcuni settori riservati esclusivamente ai panamensi come, ad esempio, le cariche pubbliche, gli avvocati, gli architetti, i medici e alcune tipologie di ingegneri che possono esercitare la professione solo se di nazionalità panamense. Per i lavoratori dipendenti, poi, esistono alcune restrizioni ma dipendono dalla nazionalità. Recentemente, agli italiani è stato concesso di ottenere il libretto di lavoro (permesso di lavoro) dopo la residenza, fatto che permette agli italiani di lavorare per un’impresa senza che questa sia obbligata a dimostrare l’effettiva necessità di contrattare uno straniero. Per le altre nazionalità, al momento, vige ancora la legge di uno straniero ogni dieci impiegati panamensi e il libretto legale di lavoro è associato al datore di lavoro in forma univoca, ossia dipende dal contratto che, quando scade, farà scadere anche il permesso di lavoro. Infine, in alcuni settori, ad esempio quello del turismo e della ristorazione, è obbligatorio (come poi avviene in molti altri Paesi del mondo) ottenere le apposite licenze o fideiussioni bancarie e assicurative, in ogni caso la burocrazia è abbastanza snella e gli uffici pubblici funzionano in modo soddisfacente.

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Ci sono agevolazioni o incentivi per avviare un business a Panama?

Le agevolazioni e gli incentivi sono spesso riservati ai panamensi. Per fare un esempio pratico, per quanto riguarda il settore delle costruzioni, ci sono importanti incentivi per ciò che concerne le case di interesse sociale che possono essere acquisite dai cittadini panamensi anche a tasso zero e con zero anticipo, seguendo un sistema che funziona a scaglioni a seconda del valore dell’immobile acquisito. Poi, rimanendo sempre nel settore immobiliare, le case e gli appartamenti nuovi godono di un periodo di vent’anni di esenzione dalle imposte e ai panamensi o agli stranieri residenti è concesso di richiedere mutui pagando solo il 10% di anticipo, mentre per gli stranieri non residenti l’anticipo sale al 30%. Per quanto riguarda gli incentivi per le imprese, è difficile qui riassumerli, comunque è importante sottolineare che lo Stato panamense concede grandi agevolazioni e sgravi fiscali per gli investimenti nel campo del turismo, nel settore ambientale-forestale o delle energie rinnovabili.In linea di massima, che capitale è necessario per avviare una propria attività?

Il capitale sociale minimo per aprire una società standard, oltre al costo una tantum per la registrazione di cui si parlava poco fa, è di 10.000 dollari USA. A questo poi bisogna aggiungere eventuali costi per studi di mercato, affitto di un ufficio o un locale commerciale e contrattazione del personale. In genere, i proprietari degli immobili richiedono da uno a tre mesi di deposito per l’affitto commerciale che, nel caso di uffici, parte da 20 USD al metro (al mese), mentre, per i locali commerciali può variare da 30 a 50 USD al mese per metro. Ad ogni modo, i nostri consulenti, al preparare un business plan, prendono sempre in considerazione un orizzonte temporale di 12 mesi con tutte le sue sfaccettature, in quanto riteniamo necessaria una solida posizione finanziaria per poter affrontare il periodo di start-up e l’inserimento del prodotto o del servizio nel mercato locale.

Quali sono le maggiori tasse e/o imposte da pagare quando si ha un’impresa a Panama?

Innanzi tutto, la tassa unica: una tassa annuale sulla società di 300 dollari USA l’anno. Poi, bisogna fare, a seconda del settore, una dichiarazione dei redditi e pagare le relative tasse municipali e statali che dipendono dal fatturato ma comunque si possono calcolare approssimativamente come un 50% rispetto all’Italia, ovvero al massimo 30% sul reddito imponibile. Ricordo inoltre che l’IVA, a Panama, è fissata al 7% ed è possibile “scaricarla” con procedure simili a quelle che si utilizzano in Italia. È anche importante sottolineare il fatto che, per imprese offshore, a Panama le operazioni cosiddette “estero su estero” non vengono tassate, ciò significa che se un’impresa desidera lavorare sia sul mercato locale sia su quello estero è sempre consigliabile creare due società e relative contabilità separate, o comunque mantenere il commercio interno ben separato da quello internazionale per godere di questi benefici.

Sono presenti diverse tipologie di società?

La forma maggiormente utilizzata è quella della società anonima, ossia una società con azioni e che gode di responsabilità limitata. Normalmente, possiede diversi suffissi, Corp., S.A., Holding, Inc., ma la forma societaria è sempre la stessa. Nell’atto di costituzione non appaiono i soci, le azioni si emettono in forma di certificati azionari cartacei e possono essere al portatore o nominative, e la banca, nel momento dell’apertura di un conto, quasi sempre esige le nominative o richiede la firma di una dichiarazione giurata in cui bisogna indicare il reale beneficiario. È tipico a Panama indicare un oggetto sociale molto ampio che, in molti casi, permette all’impresa di “dedicarsi a qualsiasi tipo di attività economica lecita” e questo consente all’imprenditore di poter spaziare in vari settori e con molta libertà.

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È possibile svolgere buona parte dei lavori burocratici dall’Italia o bisogna recarsi in sede?

Per la prima fase di start-up è anche possibile svolgere tutta la burocrazia dall’Italia, a patto che venga designato un rappresentante legale locale o comunque una persona che viva a Panama e che possa recarsi a firmare, fisicamente, dove richiesto o che sia presente per eventuali richieste di licenze o anche per l’“Aviso de Operaciones”. Per l’apertura del conto corrente è comunque tassativa la presenza fisica dei soci che desiderano firmare nel conto, in quanto le banche locali non permettono di effettuare questi adempimenti a distanza. Perciò, bisogna considerare che è obbligatorio pianificare almeno un viaggio a Panama in fase di costituzione del business.

Dove si può ottenere assistenza o aiuto?

Tutta l’assistenza necessaria per indagini di mercato, registrazione di una compagnia e start-up di un’impresa la si può ottenere tranquillamente dalla nostra società di consulenza moseholding.com che si avvale di professionisti specializzati e con esperienza in tutti i settori. Consigliamo comunque di informarsi dettagliatamente anche sulla pagina web del Governo panamense, www.panamatramita.gob.pa che fornisce, in forma ben organizzata, la maggior parte delle informazioni necessarie per avviare qualsiasi tipo di attività a Panama e specifica i vari documenti richiesti e le procedure da seguire.

Cosa bisogna assolutamente sapere prima di avviare un’impresa a Panama?

A mio parere, è necessario sapere che si sta avviando un’attività in un paese culturalmente e socialmente molto diverso dall’Italia, perciò bisogna adeguarsi a tempi lenti latinoamericani, alla scarsità di specializzazione della manodopera e alla difficoltà di delega, infatti, è bene non fidarsi troppo nel dare grandi responsabilità agli impiegati che non si conoscono da tempo. Un altro fattore fondamentale è che molti documenti non possono essere ottenuti o “tramitati” direttamente perché la legge obbliga l’imprenditore ad avvalersi di un avvocato con procura speciale, affidarsi sempre a professionisti riconosciuti e di fiducia è quindi la scelta migliore.

Un consiglio da imprenditore?

Da imprenditore, il consiglio più importante che posso dare a chi voglia creare un nuovo business a Panama è quello di non lasciarlo mai nelle mani solo degli impiegati. In questo Paese, l’impronta del proprietario è fondamentale per la riuscita dell’impresa, per cui non si deve pensare di potersi allontanare per lunghi periodi dopo aver insegnato a vostro modo ai dipendenti perché, in assenza di un socio economicamente coinvolto nell’attività dell’azienda, i prodotti o i servizi offerti – progressivamente e inesorabilmente – si deterioreranno e il know-how non crescerà ma, anzi, diminuirà lentamente…

Per informazioni, contatti ed assistenza:

M.O.S.E Holding: moseholding.come-mail: a.vetturini@moseholding.com