Le economie emergenti rappresentano a questo proposito una buona scelta, vista la crescente richiesta di personale qualificato e non. In alcuni casi queste nuove economie rappresentano anche ottime scelte per una vacanza, in cui magari cominciare a farsi un’idea del posto e delle possibilità e dunque prima di fare il grande passo, meglio provare a passare qualche giorno in queste terre, magari realizzando qualche ricerca su Skyscanner per quanto riguarda voli e alloggi.

Indonesia

Con i suoi 240 milioni d’abitanti, l’Indonesia è il quarto paese più popolato del mondo, ed è facilmente raggiungibile da diverse parti d’Italia, tra cui l’aereoporto di Verona, Roma, Milano, Venezia e Malpensa. A differenza della Cina, l’Indonesia produce tantissimo per il mercato interno (segno di una qualità della vita maggiore rispetto alla stessa Cina) e gliinvestimenti stranieri sono in costante crescita, con il PIL aumentato del 6% solo nel 2011.

Turchia

Nonostante molti si focalizzino sull’arretratezza turca e alle minacce di tipo terroristico, l’economia da queste parti è cresciuta dell’11% nel corso dell’ultimo anno. Tra i settori che stanno beneficiando di una maggior crescita spiccano quello finanziario ed edilizio.

Kazakistan

L’interessante posizione geografica tra Cina e Russia, unitamente al fatto che si tratti del nono paese al mondo per estensione, ha permesso al Kazakistan di crescere in maniera non indifferente, vendendo grandi quantità di materie prime.

Congo

La Repubblica Democratica del Congo da alcuni anni vanta una crescita del PIL tra il 5 e il 10%. Il paese è finalmente uscito da innumerevoli guerre e governi corrotti, riuscendo a sfruttare adeguatamente il suo grandissimo potenziale economico fatto di commercio minerario, edilizia e telecomunicazioni.

Messico

Questa nazione è la dodicesima al mondo per quanto riguarda il PIL. La sua capitale Città del Messico, rappresenta il luogo ideale dove iniziare una nuova vita in questa nazione del centro America, visto il basso tasso di disoccupazione e la costante crescita del reddito medio.

Sandro Cannatella

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