Gli italiani si sa, sono anglofili per natura, tutto ciò che suona di immaginaria origine inglese, diventa di punto in bianco interessante a discapito del termine più conosciuto e meno apprezzato nell’italico idioma. Che sia dunque Alzheimer? Va bene, ci siamo capiti.

Divagavo con gli amici perchè difficilmente l’italiano si ricicla.

Ecco qualcuno c’è perchè costretto dagli eventi: da un datore di lavoro che decide di cambiare attività, da un’azienda che fallisce, da un mercato che continua a mostrare diverse immagini come in un caleidoscopio, questi sono casi della vita non esigenze e scelte personali.

Fare impresa in Vietnam

Quasi nessuno lo fa per scelta, pochissimi per bisogno.

Se l’italiano nasce ingegnere ecco che sarà ingegnere dal primo istante di lavoro all’ultimo prima di appendere il calcolatore al classico chiodo, sostegno di tutto il suo sapere lavorativo e professionale e da quel momento in avanti custode dei suoi segreti.

Io sostenevo che uno si pone degli obiettivi nella vita e quando li ha raggiunti è utile, oltre che doveroso, gettarsi in altre sfide per avere nuovi stimoli e lavorare sempre con impegno e dedizione. Gli amici invece, in questo coesi come non mai e forse coerenti ad un disegno che ha poco di divino e che difficilmente può essere appoggiato da chi ha solo un pò di sale in zucca, erano di diversa opinione. Innanzitutto la coerenza. In passato sono stato un fautore della coerenza ad ogni costo.

James Russel Lowell, poeta e saggista statunitense vissuto due secoli fa (come passa il tempo) diceva a proposito della coerenza: “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione.” Che letto dal mio punto di vista dà ragione all’esigenza di riciclarsi una volta raggiunto l’obiettivo prefissato.

Perchè questa lunga prefazione?

Perchè intendo parlare del Vietnam come meta dei futuri imprenditori a caccia di grasse opportunità per crescere, fare esperienza e sul medio lungo periodo, anche rimpinguare la cassa in questo periodo di vacche magre, sempre desolatamente vuota.

L’argomento di cui vorrei dissertare oggi è infatti “Come creare il proprio business in Vietnam” e vivere in pace con il mondo, se stessi e il conto in banca.

Ho accennato alla possibilità di riciclarsi. Va bene, non parlavo di me, ho già ampiamente riciclato la mia attività almeno un paio di volte. Da ingegnere a imprenditore, da imprenditore a ingegnere e probabilmente in un prossimo futuro da ingegnere a scrittore, sempre che a qualcuno possa piacere la vena pungente dei miei scritti permeati dalla consapevolezza che niente è facile nella vita, nel lavoro, nello svago e neppure nell’apprendimento della cultura. Però non siamo qui per parlare di me bensì del Vietnam e dell’apparente facilità di diventare imprenditori in questa “tigre asiatica”.

Fare impresa in Vietnam

Innanzitutto una precisazione: nel 1990 il Vietnam è diventato membro dell’ASEAN, l’Associazione delle Nazioni dell’Asia Sud-Orientale. Nel 1995 sono state ristabilite le relazioni diplomatiche con gli USA, e già nel 2000 ricevette la visita del Presidente Bill Clinton. Nel 2006 il Vietnam è diventato membro della Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Essere un membro del World Trade Organization (Commercio Globale) prevede siano rispettati alcuni obblighi incluso il diritto di fare impresa da parte di quasiasi cittadino di qualsiasi altro paese aderente che, tradotto in termini comprensibili ai piu’, significa che chiunque può diventare imprenditore anche senza essere un cittadino vietnamita, anche senza essere residente in Vietnam, anche senza avere come socio un Vietnamita. Il concetto è la base di tutto questo articolo chiunque ha la possibilità di crearsi un proprio business a prescindere dal Paese di nascita purchè si attenga alle regole. Eh gia’, le regole.In Vietnam la burocrazia raggiunge i più alti livelli, nemmeno la faziosità tutta italiana delle nostre istituzioni è in grado di raggiungere i livelli qui osservati. In Vietnam senza burocrazia probabilmente non ci sarebbe lo Stato, o forse sì ma con molti meno problemi e lavoratori e alla fine meglio uno Stato con burocrazia asfissiante che alimenta i propri abitanti piuttosto di uno liberale che tutto premia, ma solo all’apparenza e alla fine si arricchiscono solo i ricchi ed i poveri diventano sempre più poveri. Mi ricorda molto l’Italia questo pensiero.

Questo deve aver pensato quel mattacchione che ha inventato il contorto sistema per cui se paghi con una carta di credito dopo aver digitato il tuo PIN tu debba firmare la stessa ricevuta che resterà nella cassa del negoziante, come non si capisce per quale motivo tu puoi facilmente aprire un conto corrente in una qualsiasi delle banche vietnamite mentre quando decidi di chiuderlo tutto diventa più difficile, così tanto da farti desistere, svuoti per quanto ti è possibile il conto, lasci su almeno l’equivalente di dieci dollari USA e te ne vai dopo aver speso la differenza sul mercato locale piuttosto che perdere la testa nel tentativo vano di comprendere i motivi delle difficoltà.

Le regole in Vietnam sono valide per tutti, la solita manina potrebbe aggiungere “eccetto che per i Vietnamiti”. Non vi illudete, il vostro contratto scritto in inglese ed in vietnamita, registrato al tribunale, mostrato alla banca, utilizzato per tutte le garanzie del caso al proprietario dell’immobile dove vi installate, sarà considerato carta straccia esattamente un secondo dopo che qualcuno avrà fatto pervenire un’offerta migliore della vostra, ed è inutile che vi arrabbiate, così sembra giri tutto qui eppure… Eppure sono molti gli italiani che, a dispetto di tutte le difficoltà si avvicinano sempre più spesso a questo paese e iniziano a intraprendere con successo una loro attività.

VIETNAM Fare impresa in Vietnam

Perchè il Vietnam?

Il Vietnam offre manodopera (anche di qualità) a costi nettamente inferiori a equivalenti localizzazioni in Cina e parchi industriali ben organizzati. La legislazione prevede un salario minimo attorno ai 90 dollari al mese (73€). In realtà, il costo nelle aree più sviluppate (Ho Chi Minh City e Hanoi) va da un minimo di 70 dollari (56€) per mansioni poco qualificate a 350 dollari (284€) per operai/e specializzati a 500/1000 dollari (406/812€) per tecnici ben preparati (laurea breve) o capireparto esperti. Per i top manager i costi possono salire attorno ai 3.000/3.500 dollari (2437/2843€) mese. In sei mesi, in Vietnam, è possibile costruire una fabbrica e avviare un’attività produttiva. La soluzione più diffusa è l’insediamento in uno dei 200 Parchi industriali che spesso offrono oltre ai servizi base (allacciamenti idrici, elettrici, parcheggi, movimentazione carichi) anche supporto amministrativo in fase di avvio dell’investimento (iter burocratici, permessi, reperimento manodopera, corsi di formazione). Ma soprattutto esistono numerose agevolazioni fiscali per attività qualificate e localizzate in aree classificate come di sviluppo che danno diritto a esenzioni fiscali parziali o totali per periodi che vanno da 5 a 10 anni. Tra il 2001 e il 2011 sono confluiti in Vietnam investimenti diretti di multinazionali statunitensi, europee, coreane, giapponesi e cinesi per oltre 150 miliardi di dollari, e nel 2012 le esportazioni dei principali distretti industriali vietnamiti sono cresciute in media del 30 per cento e l’anno non è ancora finito! Esistono diverse possibilità di insediamento: uffici di rappresentanza, società commerciali, attività produttive a pieno controllo italiano o in joint venture con partner locali e anche se quest’ultima forma non è obbligatoria al momento risulta essere quella più praticata.

Le tasse si pagano come in Cina: 25% sugli utili annui. Grazie ai trattati contro la doppia imposizione, i pagamenti sono detraibili in Italia e gli utili possono essere liberamente rimpatriati. Bisogna poi notare che il Vietnam è particolarmente conveniente per l’approvvigionamento di prodotti, lavorazioni e componenti a basso costo nel settore dell’abbigliamento, calzature, mobili e arredamento, elettronico e meccanico. Con 88 milioni di abitanti, il Vietnam rappresenta un mercato interessante per i beni di consumo grazie ai redditi crescenti e all’inclinazione verso i prodotti stranieri di una classe media emergente composta soprattutto da giovani. Nonostante la crisi finanziaria globale, il governo di Hanoi è intenzionato nei prossimi 5 anni a investire almeno 15 miliardi di dollari all’anno per costruire una rete autostradale e ferroviaria e sta modernizzando il sistema aeroportuale, pur con qualche difficoltà. Ha inoltre avviato la costruzione di centrali elettriche per diverse migliaia di MW.

Interessanti opportunità anche per i fornitori di tecnologia e know how. Nel 2011, nonostante la crisi mondiale, le importazioni vietnamite di macchinari industriali hanno superato i 15 miliardi di dollari con un incremento percentuale del +12% rispetto all’anno precedente, nel 2012 il trend si conferma positivo, quindi aperto all’imprenditoria italiana, sia per grandi imprese ma anche per le piccole o medie imprese anche artigianali, inclusa l’imprenditoria individuale, come potrebbe essere considerato chi apre un ristorante, una paninoteca, una gelateria, pizzeria ecc.

Fare impresa in Vietnam

Più di 2 mila chilometri di coste in gran pare intatte e città millenarie come Hoi An fanno del Vietnam una meta di grande attrazione turistica (26 milioni di visitatori da tutto il mondo nel 2011 di cui ben 9 milioni solo a Hoi An e Da Nang). Nel settore sono in atto investimenti per centinaia di milioni di dollari che offrono importanti opportunità ai fornitori italiani di attrezzature alberghiere e arredamento su base contract.

Secondo l’ICE in Vietnam, la maggioranza delle aziende italiane presenti sul territorio si è trasferita o ha aperto una filiale per motivi economici. La manodopera infatti è uno dei motivi più interessanti, in soldoni significa che un operaio vietnamita riceve uno stipendio lordo pari ad un ventesimo del suo omologo italiano. Evidente che così a basso costo non si tramuta in alta efficenza. Per fare un italiano, per esempio, servono anche due vietnamiti se non sono stati precedentemente istruiti, altrimenti è vantaggioso provvedere all’istruzione e training delle maestranze. Alla fine la spesa vale. In Vietnam per esempio è stato insediato il più grande stabilimento del mondo di telefonia mobile, il SEV che sta per Samsung Enterprise Vietnam. Anche Apple e Microsoft hanno stabilimenti qui e moltissime grandi aziende americane ed europee, prima fra tutti la Ford americana e la Honda. Vorrei far altresì presente che può anche capitare che dalla sera alla mattina potreste anche ritrovarvi senza un dipendente che nel migliore dei casi vi abbandona non appena ricevuto lo stipendio informandovi con una telefonata, e nel peggiore sparisce non appena intascato il salario senza nemmeno farvelo sapere. Comunque non preoccupatevi troppo, è più comune per esercizi commerciali che nelle vere e proprie imprese dove il dipendente ha più incentivi a restare più a lungo, anche decine di anni.

Avete un’idea favolosa e desiderate iniziare la vostra attività senza necessariamente dissanguare le casse? Il Vietnam fa per voi, vediamo dunque in dettaglio come si crea il business in Vietnam.

Innanzitutto il nome, per operare in Vietnam, sia vogliate aprire il vostro ristorante etnico che la sede di una prestigiosa fabbrica di penne a sfera, è obbligatorio creare una società di diritto vietnamita. E questo anche se la vostra società non è altro che una branch della casa madre in occidente. Questa è la prassi.La determinazione del nome commerciale è importante. A volte nomi azzeccati che richiamano determinate culture o eventi o situazioni o semplicemente evocano emozioni sono alla base del successo di un’impresa. Non sottovalutate questo aspetto, farà sicuramente la differenza in questo paese dove modernità e tradizione convivono sotto lo stesso tetto apparentemente in perfetta armonia.

Nota: In Vietnam la valuta viene chiamata Dong, il simbolo è una đ minuscola con un trattino orizzontale. Il simbolo internazionale VND significa Vietnam Dong ma non lo troverete mai su nessuna merce. Sui documenti ufficiali invece, specialmente se verso aziende o individui stranieri viene a volte utilizzato. Con u1US$ si ottengono circa 20,850đ, con 1€ circa 25,628đ al 31 Luglio 2012.

Fare impresa in Vietnam

1- La ragione sociale.

In parole povere il nome della vostra azienda. Una volta identificato è obbligatorio farlo controllare ed ottenere un certificato di registrazione dell’impresa, nonché un certificato di registrazione fiscale presso l’ufficio locale di registrazione delle imprese presso il Dipartimento di Pianificazione e degli Investimenti. Ogni impresa deve essere facilmente identificabile e non deve avere la denominazione uguale ad una impresa già esistente. Il richiedente deve presentare documenti previsti dall’articolo 15 del decreto 88 e anche una dichiarazione di informazioni fiscali in formato prescritto stabilito dalla circolare congiunta e in questo caso, l’ufficio di registrazione delle imprese del Dipartimento di Pianificazione e Investimenti emetterà un certificato di Impresa e Registrazione fiscale per l’impresa. I moduli possono essere scaricati direttamente dal sito dell’ufficio registrazione e la domanda può essere presentata on-line. Una volta effettuata la richiesta l’Ufficio Registro delle Imprese verificherà l’applicazione online da un punto di vista della completezza e la correttezza e la risposta arriverà via e-mail entro 5 giorni dalla data della domanda. Se l’applicazione deve essere rivista, l’Ufficio Registro delle Imprese risponderà in un giorno dopo la revisione dell’ applicazione. Il dichiarante deve presentare la domanda originale e relativi documenti entro 10 giorni dalla presentazione della corretta applicazione on-line e riceverà la licenza lo stesso giorno.

Costi e tempi: ammonta a 200,000đ (circa 10$/7€) la tassa ufficiale a cui aggiungere 1,000,000đ (circa 48$/38€) la tassa per la licenza professionale. In 14 giorni avrete il documento recapitato al vostro indirizzo.

2- Il sigillo aziendale

È prassi realizzare un sigillo recante i dati della nuova impresa. Attenzione, anche se questo può sembrare irrilevante in Italia non lo è affatto in Vietnam. Ogni azienda “firma” le proprie ricevute e fatture ma anche lettere e comunicazioni sia verso privati che verso la pubblica amministrazione, in particolare verso quest’ultima, con questo sigillo che deve essere vidimato presso il Dipartimento di Polizia. Senza di esso nessun ufficio pubblico accetterà mai il vostro esposto, comunicazione, informativa o richiesta di documentazione.

Costi e tempi: sono standardizzati, il costo di un sigillo in bronzo raramente può superare i 500,000đ (24$19€). In non oltre una settimana avrete il vostro sigillo.

3- L’annuncio

È necessario annunciare attraverso un’inserzione sui quotidiani locali la formazione della nuova impresa, in genere su quelli di Hanoi o HCMC (la vecchia Saigon). Se pensate di operare solo in una determinata area, per esempio se la vostra impresa riguarda un esercizio commerciale localizzato (ristorante, pizzeria, caffe, pasticceria ecc) potrete limitarvi alla pubblicazione su un quotidiano maggiormente letto nella regione/provincia dove pensate di installarvi. Tenete comunque presente che il bando di informazione è richiesto dalla legge e deve includere il nome del business, l’indirizzo, il tipo di attività e dove l’attività è stata registrata tra le altre cose. Questa potrebbe essere anche una forma di pubblicita’ per far conoscere alla comunità la vostra impresa, non sottovalutatene l’efficacia.

Il costo sarà di circa 700.000đ (circa 33$/27€).

4- Il Codice Fiscale

A questo punto è necessario richiedere il codice fiscale presso il Dipartimento delle Imposte della regione dove si installa la vostra impresa. Questo entro 10 giorni dal ricevimento del certificato di registrazione dell’impresa. Il modulo per la richiesta del codice fiscale è disponibile online e dopo aver inviato il modulo compilato per posta convenzionale, ci vorranno circa cinque giorni. Il costo è di 1.000.000d (circa 48$/38€).

5- Registrazione Ufficio IVA

Dopo aver ottenuto il codice fiscale è necessario registrarsi presso il Dipartimento Tassa sul Valore Aggiunto (ne più ne meno della nostra IVA). Per ottenere l’autorizzazione alla fatturazione IVA, il creatore d’impresa deve altresì presentare una serie di documenti al Dipartimento delle Imposte Comunale (della città dove installa la propria impresa). Essi comprendono le deleghe per l’eventuale direttore (non necessaria se impresa individuale) per l’emissione di fatture, la domanda per l’acquisto di fatture prestampate attraverso un modulo standard, certificati di registrazione dell’Impresa, certificato di resgistrazione fiscale. Quando avete iniziato a pensare di essere arrivati alla fine, sedetevi, chiudete gli occhi e ripetete almeno cinquanta volte pazienza, pazienza, pazienza, pazienza… L’imprenditore italiano è abitutato a questo, non sicuramente quello straniero. L’americano ha la tentazione di fuggire, l’inglese si guarda attorno smarrito ed il francese realizza che forse è tutta colpa dei suoi antenati. Tutti alzano gli occhi al cielo e sospirano. Animo, siete quasi alla fine.

Una risposta dal Dipartimento delle Imposte vi arriverà entro 5 giorni, tempi brevi ma non esaltatevi. So di imprese che hanno atteso anche due mesi, va tutto a fortuna ed alla solerzia dell’impiegato che riceve la vostra pratica. Anche se apparentemente la vostra petizione viene trattata con supporti elettronici, la compilazione dei vari certificati e documenti è quasi esclusivamente manuale. I tempi sono quelli necessari. Durante questo periodo di 5 giorni, un ufficiale addetto alle Visite Fiscali si recherà presso la sede della vostra impresa per certificarne l’esistenza e rilasciare alla società una certificazione che attesti la sede aziendale ufficialmente.

Per registrarsi per l’auto-stampa di fatture, il creatore d’impresa deve presentare una domanda su un modulo standard, insieme ad una lunga serie di documeti e pezze giustificative che vi risparmio dal trascrivere. L’ICE di Hanoi è in grado di fornire adeguato supporto in questo senso ed anche risparmiarvi grandi mal di testa e arrabbiature.

6- Registrazione dei dipendenti

Entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, il datore di lavoro deve registrare tutti i dipendenti menzionando la loro qualifica presso l’Ufficio del Lavoro. Per rapporti di lavoro inferiori ai tre mesi non è però richiesto. Le relazioni fra il datore di lavoro e i dipendenti, sono regolate dal Codice del Lavoro e registrate nel contratto di lavoro individuale.

Fare impresa in Vietnam

Stiamo ovviamente parlando di aziende con diverse decine di dipendenti. Per le aziende minori e imprese familiari gli obblighi sono inferiori ed in alcuni casi inesistenti. È sempre bene prima di agire consigliarsi con un legale/fiscalista in grado di consigliare nel modo migliore le azioni più appropriate ad evitare future sanzioni degli uffici competenti.

7- Il sindacato

Come detto precedentemente la piccola impresa, prevalentemente l’esercizio commerciale, ha minori obblighi nei confronti del proprio personale, la regola dice che la registrazione al sindacato va effettuata entro 6 mesi dall’inizio dell’attività ma in pratica anche se ne trascorrono di più un reale controllo non esiste. La registrazione è gratuita e sarà completata in una settimana.

Per finire consiglio di contattare la Camera di Commercio Italiana (ICE) in Vietnam, esiste una sede ad Hanoi ed un ufficio a Saigon per consigli e aiuto prima di iniziare il vostro business.  Tenete a mente che la struttura aziendale che scegliete incide sui requisiti patrimoniali di diritto vietnamita, ricordatevi quindi che:

Una singola impresa con una sola persona richiede un capitale sociale di 300 milioni di dong (circa $14,000/11,700€). Una società a responsabilità limitata, che richiede un minimo di due partner, deve avere almeno 600 milioni di dong in capitale ($28,000/23,000€). Infine, una Joint Stock Company (società per azioni), che ha bisogno di un minimo di sette partner, deve avere 500 milioni di dong ($24,000/20,000€) di capitale sociale.

Stiamo parlando di numeri alla portata di molti.

È probabile che sia necessario un avvocato esperto in modo da ottenere in modo corretto tutte le informazioni che qui sono indicate in modo molto generico. Infatti ogni tipologia di impresa ha diverse esigenze e obblighi. L’avvocato potrà aiutarvi a compilare la maggior parte dei moduli necessari spesso scritti solo in vietnamita per avviare il vostro business. Un avvocato esperto vi saprà anche indicare a quali agenzie locali registrare la vostra azienda.

Queste le regole scritte. Poi ci sono quelle non scritte.

Un’impresa che non necessita di spazi in luoghi ad alta frequentazione turistica non ha particolari problemi per installarsi. In genere si sceglie un’ area che ricada in uno dei parchi industriali, ne ho parlato nella prima parte di questo articolo, in altre situazioni essere presenti in aree dove il transito turistico è elevato può essere importante per attirare il maggior numero di clienti e turisti.

Gli inglesi al proposito indicano la regola delle tre elle come l’unica vera soluzione per poter aver successo con un esercizio commerciale: location, location, location.

Avete già capito. Dove installate il vostro ristorante, bar, pizzaria, paninoteca sarà sicuramente la chiave del vostro successo a prescindere dall’aspetto che esso abbia, dal personale che lo frequenta, dalla bontà dei vostri prodotti. Un turista è sempre di passaggio. In alcune località del Vietnam non c’è molto da vedere: quando avete speso una settimana del vostro tempo, massimo due in una località fra quelle più in voga, e sicuramente Hoi An lo è, non ci tornerete mai più a meno che non abbiate sonanti e solide ragioni per farlo. Io abito a Hoi An da circa un anno. Ho visitato in lungo ed in largo tutta la città, sono stato in tutti i quartieri, in tutti i negozi, ho visto gli alberghi e le spiagge, le pagode ed i templi, le aziende che lavorano la seta o la ceramica. In un anno mi sono persino annoiato di vivere lì, non c’è altro da vedere e in questo posso tranquillamente includere la vicina Da Nang, Tam Ky, ed anche Hue che dista tre ore di auto, le Cham Islands, i templi nelle caverne della montagna di marmo, la statua del giovane Buddha con i suoi templi, il sud del Quang Nam fino quasi a Nha Trang.Il turista visiterà ed apprezzerà il vostro ristorante. Forse ritornerà nel corso di quella settimana un’altra volta. Poi non lo rivedrete mai più. È quindi importante trovarsi nel posto giusto al momento giusto affinchè possiate stuzzicare la sua curiosità (oltre che la fame se si tratta di un ristorante) e spingerlo ad entrare e spendere da voi.

Gli affitti dei locali vanno secondo fasce di vicinanza ad un determinato punto di attrazione cittadino. Più vicini sarete e maggiori probabilità di successo avrete, non devo inventare nulla in questo, tutto il mondo è paese. E la differenza non la fa nemmeno la piccola “mafia” locale nelle vesti del solito parente prossimo del capo villaggio, sindaco o delegato di partito che impera localmente. Siamo così abituati a queste cose in Italia che vederle ripetere in Asia non ci tange più di tanto.

La vera differenza la fanno le richieste dei proprietari dei locali ove voi avete deciso di installarvi.

L’affitto è alto, mai come in Europa ma alto per il Vietnam.

A Hoi An un locale prospiciente il canale costa mediamente dai 600 ai 1200 dollari USA al mese per aree attorno ai 100m2 . Qui è inutile parlare di dong, i proprietari vogliono vedere i biglietti verdi, altre valute non le accettano e non sicuramente lo svalutatissimo dong che cambia continuamente nei confronti del dollaro americano. Il problema vero è che quei, diciamo per facilità di conteggio, mille dollari al mese li vogliono tutti anticipati per il periodo del vostro contratto ed in qualche caso pretendono anche un deposito pari ad un anno di affitto che vi rendono a fine contratto. Considerando che in genere i contratti sono da cinque anni, la spesa che dovete mettere in conto sarà di 1,000x12x5=60,000US$ più altri 12,000US$ più le spese che saranno necessarie per adeguare il locale alle vostre esigenze commerciali, tenendo presente che il contratto successivo, se siete fortunati e ve lo rinnovano, il vostro locale sarà rivalutato anche in funzione dei lavori che voi stessi avete effettuato e pagato e che nessuno vi rimborserà mai.

Se poi alla fine dei cinque anni di contratto il proprietario del locale riceve un’offerta migliore vi comunicherà che il vostro contratto sarà rinnovato solo se farete un’offerta superiore.

Comunque vada il gioco, l’investimento vale la fatica ed i sacrifici. So di ristoratori che hanno iniziato facendo mille sacrifici che ora possono permettersi vacanze da mille e una notte nelle località più alla moda piu famose del mondo intero. Niente è regalato ovunque decidiate di andare, ma nulla è impossibile da ottenere, basta volerlo.

Benvenuti in Vietnam.