Tatiana e Marc: vivere secondo la permacultura

Tatiana e Marc sono una giovane coppia, lei italiana e lui olandese, che ha deciso di vivere in mezzo alla natura. Tatiana è un’archeologa a cui, ad un certo punto, è venuto a mancare il contatto con il mondo animale, la sua passione. Marc, dopo studi di tecnologia ambientale, ha sempre lavorato nel campo dell’informatica. Le loro storie si incrociano nel 2005, in Australia, mentre stavano facendo entrambi il giro del mondo. Qui Marc, ha il primo incontro con la filosofia della permacultura. La loro decisione di cambiare vita e aprire il loro b&b ha risposto ai loro più veri interessi e autentiche ambizioni. Il posto scelto, vicino a Canossa, unisce il loro amore per la natura e per la storia, di cui la zona è ricchissima. E arriva dopo una lunga ricerca del posto ideale. Per realizzare questo progetto, Marc vende la sua casa in Olanda, inizia a girare l’Italia con Tatiana alla ricerca di un pezzo di “paradiso”. Il b&b La Fossa è gestito secondo i principi dell’autoproduzione, nel più rigoroso rispetto per l’ambiente; e nella consapevolezza che le risorse naturali non sono infinite. Con loro parliamo di alcuni dei temi che stanno particolarmente a cuore ad entrambi.

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Nel vostro sito si parla di R: riparare, riutilizzare e riciclare. Cosa significa, concretamente, per voi?

Per noi queste R sono molto importanti. C’è anche un’altra R significativa: Ridurre! Negli ultimi quattro anni abbiamo ristrutturato le nostre case situate nel bosco. Abbiamo provato a riutilizzare il più possibile il materiale che era già presente sul posto. Queste azioni sono state possibili perché non abbiamo pagato nessuno per fare i nostri lavori di ristrutturazione, prendendoci il tempo per pulire i materiali e raccogliere altri elementi riutilizzabili dalla discarica del comune in cui viviamo. Abbiamo riutilizzato tutti i travetti, i sassi dei muri, le mattonelle per i mosaici, il cotto e il legno per il pavimento, la lana di pecora per isolare il tetto e i pavimenti. Queste 4 R per noi sono diventate normali e quotidiane e non ci pensiamo quasi più, ci vengono naturali.

Vivere seguendo le regole dell’autoproduzione è possibile. Pensate che sia un’utopia sognare che avvenga anche su larga scala?

Non si può predire il futuro, ma pensiamo che l’autoproduzione totale rimarrà un’utopia. Anche noi andiamo troppo spesso al supermercato perché non produciamo grano, olio e zucchero. Abbiamo le nostre galline e loro mangiano per la metà scarti di cibo e insetti, ma per l’altra metà grano che compriamo al consorzio agrario in paese. E se dobbiamo fare 70 km in macchina per comprare mangime biologico, il mangime non sarà più ecologico! Così essere completamente autoproduttivi rimane anche per noi un’utopia. Noi abbiamo un orto e nella bella stagione abbiamo un pó di frutta e verdura. Chi vive in città e ha solo un balcone a sua disposizione, può autoprodurre erbe aromatiche e avere qualche pomodoro; ma per vivere purtroppo si consuma molto di più di ciò che si riesce a produrre.

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Pensate che la crisi economica che sta investendo tutto il pianeta possa essere uno stimolo ad avvicinarsi ai temi che vi stanno tanto a cuore?

Per qualcuno questo sarà sicuramente un stimolo a cambiare abitudini e imprimere alla propria vita una svolta più ecologica perché questo, oltretutto, conviene da un punto di vista economico. Molte persone, credo, dovranno adattarsi a vivere con un tenore di vita più basso rispetto al passato: ma non tutti gli uomini sono responsabili e hanno una mentalità adatta al cambiamento. Tanti stanno aspettando che altri risolvano la situazione così da poter continuare a vivere come hanno sempre fatto. Speriamo solo che il numero di chi cercherà nuovi schemi di vita aumenti progressivamente.

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Come sono cambiati i vostri valori e priorità da quando vivete in campagna?

Non sono cambiate le idee e anche i valori che c’erano già in passato. La differenza è che adesso abbiamo cominciato a fare qualcosa di concreto e nella giusta direzione per realizzarli. Finora dobbiamo dire che ciò è avvenuto anche con successo. Ma abbiamo ancora tante cose da fare e da migliorare. Le priorità invece sono molto pratiche e legate alle stagioni: le marmellate si fanno durante l’estate via via che la frutta è matura, a fine estate si prepara la legna per l’inverno, prima delle piogge dell’autunno si copre il fieno per il cavallo…

Che cosa è diventato per voi il tempo, la stagionalità delle cose?

Il tempo è davvero un dono e penso che sia una vera ricchezza poterne disporre e godere delle cose che ci stanno intorno senza la frenesia degli appuntamenti e delle scadenze. Viviamo nell’incertezza di lavori stagionali ma abbiamo recuperato questo grosso valore. È poi una cosa fantastica vivere di più secondo le stagioni e sentirsi più vicini alla natura. Facciamo davvero parte di essa. Ad esempio non usiamo la luna per seminare ma proviamo a guardare le piante selvatiche. Loro sanno perfettamente quando devono cominciare a crescere e possono essere un’indicazione per seminare.

I lettori di Voglio vivere così sono molto pratici e, quindi, credo vogliano sapere quanto vi è costato, dal punto di vista economico, quello che avete costruito.

Finora ci è costato quattro anni di vita impagabili in denaro. Costa comunque molto meno di quanto si creda comunemente, soprattutto se sei disposto a rimboccarti le maniche e fare molto da te. Il riciclaggio non è solo un valore ecologico ma anche economico: per esempio usare lana di pecora per isolare un tetto costa più o meno zero euro. Qui buttano via la lana perché la pecora si usa solo per il latte e per la carne. Un contadino che vive vicino a noi ci ha regalato 50 sacchi di lana. Fai il conto: 100 m2 di isolante ecologico a 25 euro/m2 per un totale: 2500 euro risparmiati!

Che cos’è la Permacultura?

La Permacultura è un metodo nato in Australia per disegnare il tuo ambiente circostante, la tua casa, l’orto, la posizione degli animali e del frutteto. È un grande aiuto pratico e ti stimola a pensare in un modo sostenibile. Ci sono tantissimi esempi realizzati in molti paesi. I libri di Bill Mollison, il padre della Permacultura, sono utilissimi e hanno anche tante illustrazioni. Questo stile di vita e’ quasi una filosofia che ti da anche speranza nel futuro.

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Come lo vedete il futuro del nostro pianeta?

C’è tanto da fare e poco tempo per cambiare un mondo e un’intera economia basati sul petrolio, in nome di cui sono state fatte tante guerre. Il futuro, che dire, cerchiamo di essere ottimisti e di credere che il pensiero ambientalista cominci ad essere più comune e sentito e che ogni persona che vive in città o in campagna cominci a fare qualcosa di più per restituire al pianeta un poco di quello che ogni giorno prendiamo in modo indiscriminato.

Quando si ascoltano storie come la vostra molti sono portati a pensare che si stia parlando di “isole” esistenziali. Perché invece voi non vi sentite isolati affatto?

Siamo un po’ isolati fisicamente. Dove viviamo non sentiamo nessuna macchina e la valle che ci si apre davanti è coperta dai boschi. La nostra è una strada sterrata; in inverno dobbiamo andare a piedi per 1 km per raggiungere una strada asfaltata. Di conseguenza i contatti sono diventati minori per numero, in particolar modo durante l’inverno, ma è sicuramente aumentata la loro qualità: quando incontriamo le persone parliamo veramente e in modo più disteso e sereno. I nostri rapporti sono diventati più veri e un sentire comune ci lega a tutte le persone sensibili come noi ai temi ambientali e ai valori della vita. Su questi presupposti non ci sentiamo isolati affatto.

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Avete collaborazioni con altre strutture come la vostra?

No, non ancora. Nel futuro vorremmo organizzare itinerari da praticare con gli asini spostando i nostri ospiti da un B&B ad un altro. Ma non abbiamo ancora fatto nulla di concreto. Conosciamo altre persone che hanno dei B&B ma non c’è ancora una collaborazione strutturata.

Pensate che le persone capiranno in tempo che le risorse della Terra non sono infinite? O sarà necessario toccare il fondo?

Ci sono già tutte le soluzioni per vivere perfettamente in armonia con la terra ma il mondo, adesso, è come un fumatore che non vuole smettere di fumare, sa che può morire, ma inventa sempre nuove scuse per non smettere. Siamo drogati di lusso e comodità. Alcuni dovranno davvero raggiungere il fondo per cambiare.

Molte persone sorridono di un tipo di vita come la vostra perché lo considerano un utopistico ritorno al medioevo. Come far capire loro, invece, il rischio che si corre continuando sulla strada del progresso a tutti i costi?

Viviamo in modo più spartano ma con consapevolezza, abbiamo lasciato le cose superficiali in città e ci siamo arricchiti di tempo e di amicizie profonde. Nel cambio ci abbiamo guadagnato. Il progresso aiuta, è fondamentale per il futuro ma se estremizzato priva solo delle cose belle e del tempo per realizzare ciò che desideriamo. Chi si stupisce della nostra scelta si chieda quando è stata l’ultima volta che ha fatto una passeggiata nel bosco solo perché, quel giorno, il colore delle foglie era splendido e la luce a quell’ora era magica.

Qual è l’aspetto che vi piace di più della vostra vita?

Ci sono tante cose belle, cose piccole e cose grandi: nostra figlia nata a maggio che cresce e scopre nuove cose, una gallina che fa qualcosa di strano, una farfalla rara che passa tra gli alberi, un arcobaleno nella valle, dei pomodori dolci e ancora caldi di sole. Questo è, fino ad ora, il tempo più bello della nostra vita.

In genere, oggi, non si ripara più nessun oggetto, e questo a volte è anche una metafora dei rapporti umani. Che cos’è per voi l’autenticità?

Nei nostri mosaici ci sono pezzi di mattonelle che prima si trovavano nei diversi bagni di tante altre persone. Hanno quasi “vissuto” un’altra vita e sono adesso messi insieme nel bagno del nostro Bed & Breakfast. C’è una storia dietro ogni pezzo. Non ci sono due pezzi uguali, sono autentici e hanno una storia. Anche le persone sono così ed ognuno ha una propria dimensione; ma in ogni momento dobbiamo credere che possiamo ripensarla e che possiamo fare qualcosa se ci accorgiamo che la vita che conduciamo ci sta stretta.

Questo il sito del b&b www.lafossa.eu

A cura di Geraldine Meyer