I giardini pensili fanno bene all’umore, oltre che all’ambiente

I giardini pensili fanno bene all’umore, oltre che all’ambiente. Parola di Giorgio Boldini, ingegnere, Presidente dell’ Associazione Italiana Verde Pensile.

Che aggiunge: “Il verde è il colore che fa da sfondo alla nostra vita. In più, da molti studi effettuati, risulta che il verde è il colore più rilassante. Per questo gli ospedali e le sale operatorie sono dipinte con questa tinta, in tutto il mondo.

Ora le ricerche si stanno concentrando sui benefici che le piante avrebbero anche sull’apprendimento dei bambini. E negli ospedali si sta diffondendo il trend dei cosiddetti giardini curativi”.

Ma come agiscono sulla nostra psiche?

La possibilità di stare in un giardino ci fa sentire immersi in ambienti naturali proprio in un momento in cui tutto è innaturale, perché dedicato alla cura. Però, i giardini curativi devono avere la forma di un labirinto per avere un effetto terapeutico.

Perché?

In questo modo i malati vedono il verde, si rilassano, e nello stesso tempo camminano e si sforzano di trovare una via d’uscita, in senso metaforico, alla malattia.

Sul tetto della sede dell’Associazione Psicologica Americana è prevista, infatti, l’installazione di un labirinto verde. Il Professor Roger Ulrich, per dieci anni, ha studiato i tempi di recupero di alcuni pazienti che avevano subito l’asportazione della colecisti.

Quelli che dalla loro stanza vedevano il parco, avevano una degenza più breve rispetto a quelli che avevano una stanza affacciata sul cortile.

Quanto sono diffusi i giardini pensili in Italia?

Da noi i “tetti verdi” non si sono ancora affermati, perché a mio avviso manca una sufficiente informazione. Tante persone non immaginano che si possano realizzare in modo facile.

E di conseguenza, ignorano l’esistenza di imprese che operano nel settore. E’ ovvio, non conoscono tutti i benefici che derivano dalla diffusione di questo trend.

Forse non sono diffusi, perché costano molto!

E’ da sfatare l’idea che i tetti verdi siano solo per ricchi. Si può, ad esempio, sostituire un lastrico solare con un prato.

Questo intervento non comporta grandi spese. Quello che importa è che l’intervento sia progettato ed eseguito da professionisti e aziende esperte nelle tecniche del verde pensile.

Sì, ma, in genere, quanto costa creare un tetto verde?

La realizzazione di un tetto verde ex novo o la sostituzione di un lastrico solare preesistente ha dei costi, ma inferiori a quelli prevedibili. I costi di una copertura a verde, è ovvio, vanno calcolati, tenendo conto della specificità di ogni situazione.

Esempi?

Su un terrazzo di 50-100 metri quadrati, demolire e ricostruire il lastrico solare per rifare l’impermeabilizzazione ha un costo stimabile fra 130 e i 150 euro per metro quadro.

Lo stesso intervento con la creazione di un prato pensile può attestarsi sui 200 – 220 euro per metro quadrato. Tale maggiore costo è compensato dal fatto che l’impermeabilizzazione durerà più a lungo.

Se si valutasse anche l’incremento del valore immobiliare apparirebbe evidente che è molto più conveniente passare ad una copertura a verde.

E le spese di manutenzione?

E’ vero che un tetto verde richiede manutenzione, come del resto un giardino, un balcone, o come qualsiasi altra parte di un edificio. La tutela della natura, della nostra salute, la creazione di città sostenibili fanno, però, la nostra ricchezza.

Con i tetti verdi sono garantiti risparmi energetici e assorbimento stabile delle polveri sottili. In più si creano nuove opportunità di lavoro. Sprechi economici e costi alti sono derivati da attività che portano alla distruzione dell’ambiente.

Ma per creare giardini occorre sconvolgere la legislazione urbanistica? Cosa è necessario?

Non sono necessari capovolgimenti notevoli. Occorrono norme che favoriscano ed incentivino la creazione di giardini pensili. Il verde, anche se di proprietà privata, è un bene collettivo.

Come dicevo prima, innanzi tutto occorre una buona informazione. In secondo luogo, bisogna lavorare per il coinvolgimento dei cittadini. Fondamentale è creare una cultura del verde, che in Italia manca. Si deve cominciare ad avere una idea diversa di città.

In questo senso, un contributo può venire dalle esperienze di altri Paesi. L’importante è capire che i progetti siano facilmente realizzabili. Non utopici.

In questo senso come ci si sta muovendo in Italia?

Si stanno muovendo non solo i privati, ma anche gli amministratori pubblici, perché utile sarebbe creare tetti verdi nelle scuole, negli ospedali e negli edifici sportivi.

Molti hanno compreso che i giardini pensili possono dare un notevole sviluppo a varie attività lavorative e all’edilizia eco-compatibile. Varie associazioni professionali ed in particolare quelle degli architetti sono ormai da anni attivi nella progettazione di edifici, comprensiva di tetti verdi.

Non dimentichiamo che proprio in Italia abbiamo uno dei più grandi architetti al mondo, Renzo Piano, che ormai crea tutti i suoi progetti comprensivi di coperture a verde e verde verticale.

Ma dove se ne stanno costruendo di più?

Lo sviluppo dei tetti verdi per ora, in controtendenza con le tipologie architettoniche e le condizioni climatiche, è più diffuso al Nord. Si tenga presente che l’AIVEP è sorta a Bolzano e che l’amministrazione della città ha ideato e sta applicando la normativa RIE (Riduzione dell’Impatto Edilizio).

L’Associazione Italiana Verde Pensile sta lavorando per la diffusione del verde pensile, quale componente fondamentale del Rinverdimento degli edifici, puntando ad una più ampia visione di Città verdi, in cui le temperature estive potrebbero essere più basse con minori esigenze di condizionamento e quindi grossi risparmi energetici.

L’effetto? Un ambiente urbano più salubre e vivibile.

Per scrivere a Giorgio Boldini:

g.boldini@wehelp.it

Intervista a cura di Cinzia Ficco