Solitamente le lingue più richieste sono: inglese, francese, spagnolo, portoghese. In alcuni casi viene richiesta anche la conoscenza di una lingua locale. Inoltre, non esiste alcun limite massimo d’età, l’importante è essere maggiorenni. Viene anche valutato lo stato di salute e l’equilibrio psicofisico, per accertarsi che la persona sia in grado di adattarsi a particolari condizioni climatiche ed ambientali. Infine è prevista la possibilità per i familiari a carico, di accompagnare il volontario durante il periodo di svolgimento del suo servizio all’estero, a meno che non vi siano situazioni di particolare pericolo.

I contratti sono sempre a progetto e la retribuzione media è di circa mille euro al mese, per poi aumentare in base all’esperienza e al ruolo ricoperto, generalmente non supera i 1.700 euro netti. Per poter svolgere l’attività di volontario, è necessario rivolgersi a quelle associazioni che operano nel settore; le ONG permettono di vivere di volontariato all’estero, assicurando agli operatori un piccolo stipendio che consente di vivere dignitosamente nei Paesi in cui intendono recarsi.

Per svolgere l’attività di volontario però è necessario avere a propria disposizione anche un vasto bagaglio di esperienze. In virtù di questo, non è affatto semplice fare il volontario all’estero, poiché vi è un lungo percorso da seguire. Esistono, a tal proposito, tre possibili strade da percorrere: svolgere la propria attività in modo del tutto gratuito, cercando di ampliare le proprie conoscenze in merito, accumulando maggiore esperienza. Oppure partecipare a corsi a pagamento organizzati dalle stesse associazioni. O ancora, frequentare master di cooperazione internazionale, percorso piuttosto dispendioso poiché comporterebbe un costo che oscillerebbe tra i 2000 e i 4000 euro.  Sono diverse le possibilità che si hanno a propria disposizione se si decide di perseguire la strada del volontariato: possono essere esperienze di breve o di lungo termine, finanziate dall’Unione Europea o da altri enti pubblici, oppure esistono anche progetti autofinanziati e che quindi richiedono al volontario un piccolo contributo.

 

Ecco di seguito alcune possibilità che variano in base alle proprie esigenze e ai propri bisogni:

M-LTV: La sigla sta per “Volontariato di Medio o Lungo Termine”; si tratta di progetti internazionali che possono avere luogo in tutto il mondo e riguardare attività in orfanotrofi, parchi, scuole, centri anziani, ecc. Sono dedicati principalmente a chi ha già avuto precedenti esperienze nei campi internazionali a breve termine o a coloro che hanno svolto in Italia attività di volontariato sociale.

S.V.E.: E’ un programma di volontariato internazionale, finanziato dalla Commissione Europea, rivolto a tutti i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, residenti in Europa. Il programma prevede un soggiorno presso un’organizzazione o un ente pubblico in Europa, in Africa, in Asia o in Sud America per un periodo che va dai 2 ai 12 mesi e prevede il rimborso delle spese di viaggio al 90% e la copertura dei costi di vitto e alloggio.

SCN ALL’ESTERO: Il programma di servizio civile prevede che i giovani volontari possano prestare la propria attività anche presso “enti e amministrazioni operanti all’estero, nell’ambito di iniziative assunte dall’Unione Europea, nonché in strutture per interventi di pacificazione e cooperazione fra i popoli, istituite dalla stessa UE o da organismi internazionali operanti con le medesime finalità ai quali l’Italia partecipa”. E’ un programma rivolto ai giovani dai 18 ai 28 anni che decidono di dedicare un anno della propria vita per diffondere la cultura della solidarietà e della pace tra i popoli.

Tra le associazioni che organizzano percorsi di volontariato all’estero, vi sono le Organizzazioni Non Governative (ONG), il cui elenco completo è possibile visionare sul seguente sito: /www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/pdgcs/italiano/Partner/ONG/ONG.asp. A questo punto, è consigliabile scegliere l’ONG più adatta alle proprie esigenze e ai propri requisiti, visionando i siti web e cercando di raccogliere un gran numero di informazioni sui progetti svolti.

Un sito interessante e ricco di informazioni su come fare volontariato all’estero, sui programmi e sui vari gruppi che si occupano di volontariato internazionale è il seguente: www.volontariatoallestero.it/.

Un’altra importante associazione che promuove il volontariato all’estero è l’UNICEF, che sostiene programmi nei Paesi in via di sviluppo. E’ possibile contattare la sede dell’associazione situata nella propria città e collaborare con i suoi volontari, che si impegnano soprattutto nella promozione dei diritti dell’infanzia in Italia e nella realizzazione a livello territoriale delle campagne dell’UNICEF. Per entrare a far parte, invece, di Younicef (il movimento di volontariato giovanile) è necessario avere un’età compresa tra i 14 ei 30 anni. Coloro che entrano a far parte dei volontari UNICEF si impegnano a sottoscrivere (presso la sede del Comitato provinciale di riferimento) la Carta dei valori del Comitato Italiano, condividendo e sostenendo gli obiettivi e le politiche dell’UNICEF e adoperandosi per il loro conseguimento. In un secondo momento, ogni volontario iscritto all’Albo riceve un tesserino che lo identifica e lo qualifica come tale. Per iscriversi, è necessario compilare il form, che trovate cliccando qui: http://newsletter.unicef.it/iscrizione/reclutamentoVolontari.

Dedicare la propria vita o anche solo un breve periodo al volontariato, regala emozioni indescrivibili. Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vivere esperienze di tale natura, hanno avuto l’opportunità di integrarsi e di conoscere nuove realtà e differenti culture, di stringere amicizie indimenticabili, di aiutare il prossimo, aiutando se stessi, perché a volte un sorriso può arricchire più del denaro.

A cura di Nicole Cascione