Cliccando sul seguente link è possibile trovare un elenco di siti di aziende italiane con sede in Brasile: www.italtrade.com/countries/americas/brazil/empresas.pdf

Per lavorare in Brasile però è necessario seguire alcuni passi. Prima di tutto è consigliabile avere una buona conoscenza della lingua portoghese e magari trascorrervi qualche mese da turista, per cercare di comprendere meglio la realtà circostante. In secondo luogo, è necessario ottenere un visto. Ne esistono di tre tipologie differenti: il visto turistico, quello temporaneo e quello permanente. Il primo permette di soggiornare nel Paese per un periodo di 90 giorni, in questo caso, i cittadini italiani non hanno bisogno di un visto se vi si recano per turismo. Il visto temporaneo invece, rilasciato previa autorizzazione del Ministero della Salute, permette allo straniero di rimanere in Brasile per un tempo determinato a causa di precise necessità, tra cui quelle lavorative.

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lavorare in Brasile

Di questo tipo di visto fanno parte il visto di soggiorno per lavoro temporaneo e dipendente, per motivi di studio o culturali, per attività scientifiche, viaggi d’affari, motivi sportivi o artistici, oltre ad alcuni mestieri altamente qualificati che devono essere documentati con contratti appositi, stipulati con lo Stato brasiliano o con le aziende locali. Rientrano in questa categoria anche i visti rilasciati ai corrispondenti giornalistici stranieri e ai missionari. I visti di soggiorno per i viaggi d’affari, per gli sportivi e per gli artisti non superano i 90 giorni. Il visto temporaneo per il soggiorno, però, non offre la possibilità di istituire delle società di tipo individuale in Brasile, né di ricoprire cariche di direzione e di amministrazione di società brasiliane già esistenti. Infatti, per assumere questi ruoli è necessario il visto permanente di soggiorno. Il costo si aggira intorno ai 60 euro e il tempo di attesa intorno ai due mesi.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito del Consolato Brasiliano in Italia (www.consbrasroma.it/it/index.html).

Per quanto riguarda il visto permanente invece, per ottenerlo è possibile seguire tre strade: sposarsi con un partner brasiliano; essere assunti da un’azienda brasiliana oppure avviare una propria attività. In quest’ultimo caso è necessario seguire alcuni passi. Prima di tutto è necessario costituire una Società LTDA; aprire un conto corrente intestato alla Società ed effettuare un versamento di un capitale minimo per socio richiedente il visto, pari a R$ 150 000, che resteranno sul conto della società e di cui si potrà deciderne l’impiego durante il corso di tre anni. Per i cittadini italiani, l’emissione del visto permanente è gratuita, mentre per molte altre nazionalità ha il costo di 200 euro, mentre per i cittadini degli Emirati Arabi Uniti e degli Stati Uniti è prevista anche una sovrattassa. L’emissione del visto avviene generalmente in due settimane. Una volta ottenuto il visto permanente non è necessario vivere costantemente in Brasile, è possibile infatti spostarsi, tornare in Italia e continuare a viaggiare. L’importante è non allontanarsi dal Brasile per un periodo superiore ai due anni.

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Per quanto riguarda la ricerca di un impiego, il settore in cui è più facile trovare lavoro in Brasile è senza dubbio quello del turismo. E’ possibile ad esempio cercare un’occupazione sulle lunghe spiagge brasiliane, dove durante la stagione con maggiore afflusso turistico (da dicembre a marzo), è possibile trovare un lavoro come “beach workers”, i cosiddetti i lavoratori della spiaggia, che contribuiscono in maniera sostanziale a rendere le spiagge un luogo bello da vivere, non soltanto per la bellezza delle acque. Molto ricercati sono i bagnini, gli animatori, i barman e i camerieri. Ma vi sono anche gli istruttori di sport e tour operators. In ogni caso, ogni rapporto lavorativo deve essere inserito nel libretto di lavoro, il CTPS (Carteira de Trabalho e Previdencia Social), completo di tutti i dati utili: posizione, stipendio, ferie, ecc. Per ottenere questo libretto, i cittadini stranieri devono prima fare richiesta di carta d’identità per stranieri (CIE) e poi, con la ricevuta, richiedere il CTPS al Dipartimento locale del lavoro.

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Un prezioso aiuto viene fornito da diverse associazioni in loco, come l’Associazione CIB (www.associb.org.br/index.php3) e l’Assoibra (www.assoibra.it/), in grado di fornire assistenza agli italiani in Brasile attraverso numerosi servizi, quali: servizi di traduzione, di assistenza sociale, di consulenza, ecc.

Per quanto riguarda la ricerca di un lavoro in Brasile, diversi sono i siti consultabili, tra cui:

www.ciadetalentos.com.br;
www.monster.com.br;
www.markssattin.com.br;
www.pagepersonnel.com.br;
www.roberthalf.com.br.

Ovviamente la prima cosa da fare è quella di redigere un buon curriculum vitae in portoghese. I primi dati da inserire sono quelli anagrafici; poi si passa all’elenco delle esperienze professionali, inserendo ogni singola esperienza in ordine cronologico, partendo dalla più recente. Successivamente, si passa agli studi effettuati, alle competenze e alle capacità personali, per terminare con le informazioni aggiuntive.

Good luck!

A cura di Nicole Cascione