Mauro, un hair stylist fiorentino a Bangkok

Mauro, fiorentino, figlio di artisti, comincia la sua carriera di hair stylist molto presto: a tredici anni è già a Londra per assecondare il suo amore e la sua predisposizione per questo mestiere.

Inizia quindi una carriera da subito importante che lo porta ad assumere incarichi di responsabilità in alcuni dei più famosi saloni tra cui Haute Couture a Milano e Fashion a Roma.

L’amore per il suo lavoro e, non secondario, quello per i viaggi lo portano ancora più lontano: in Australia. Da circa un anno Mauro ha iniziato quella che, per ora, è la sua avventura professionalmente più importante: un salone suo a Bangkok, l’Element. Un artista talentuoso, preparato e ironico che porta in giro per il mondo un altro esempio di fantasia e creatività italiane.

Mauro Bartolini Pagnini, hair stylist

Mauro tu sei un viaggiatore che ha portato il suo mestiere in molti posti: perché, ora, hai scelto la Thailandia?

Beh, ho scelto di venire a vivere e lavorare in Thailandia perché si è presentata l’occasione dal momento che la mia attuale socia cercava un parrucchiere italiano disposto ad aprire un negozio; e visto che non ci sono parrucchieri italiani in Thailandia mi sono chiesto perché non appagare il mio egocentrismo.

Che passi concreti hai dovuto compiere per aprire la tua attività li?

Non e’ molto facile in effetti, ci vuole un buon legale ed un mucchio di documenti, ma la cosa in assoluto più importante è avere un socio thailandese.

Che tipo di clientela hai?

Di tutti i tipi direi, da stranieri di ogni nazione a ricche signore thailandesi a giovani giapponesi. Del resto in Thailandia ci sono un po’ tutte le nazionalità.

Mauro Bartolini Pagnini, hair stylist

Nell’immaginario collettivo il parrucchiere è anche una sorta di confessore: c’è qualche episodio che ti ha colpito particolarmente che ci vuoi raccontare?

I thailandesi in particolare non parlano molto di se stessi, tanto meno i giapponesi; gli stranieri in linea di massima li vedi per un paio di volte, non di più, visto che vengono per vacanza. E devo dire che dopo 23 anni di confessore nei saloni adesso faccio solo il mio lavoro!

Cosa ti piace di più della città in cui vivi ora?

È sempre viva, amichevole, un insieme di contraddizioni, immensa e dispersiva ma come un piccolo paese dove tutti si aiutano.

Il posto in cui vivi ispira in qualche modo il tuo stile di lavoro?

Beh, direi proprio di sì. Sai dieci milioni di persone tutte diverse e tutte con un proprio stile nel vestire e nel truccarsi, sono sempre un’ispirazione! Una continua ispirazione, anche non andandola a cercare.

Che stile di vita c’è in quella metropoli?

Caotico, ma allo stesso tempo molto calmo, quasi surreale; si può rimanere imbottigliati nel traffico per ore ma è difficile sentire un clacson. Molto orientale in questo.

Quando una cliente viene da te cosa ti colpisce di più e qual è l’elemento su cui concentri la tua creatività per decidere che taglio fare?

I capelli sono come la cornice di un quadro; tutto sta a riuscire a vedere bene il quadro e adattare la cornice ad esso; i vestiti, il trucco, il modo di camminare, di comportarsi, tutto mi parla della persona e su tutto l’insieme baso lo stile da proporre!

Mauro Bartolini Pagnini, hair stylist

I tratti somatici asiatici ti ispirano uno stile particolare?

Certamente sì perché i thai hanno gli occhi a mandorla e la pelle scura. E questo mix è molto stimolante per il mio lavoro.

Una settimana a Bangkok: cosa mi porteresti assolutamente a vedere?

I templi assolutamente; in particolare il tempio dello Sleeping Buddha in una giornata di tipica pioggia tropicale; è da sogno, quasi mistico. E mai farsi mancare una visita ai mercatini e vita notturna!

È cara la vita?

La vita può essere cara in tutto il mondo, a seconda di ciò che si guadagna, ma Bangkok ti da assolutamente la possibilità di vivere bene senza spendere molto; basta saper cercare.

Quanto ti impegna il tuo lavoro e qual è l’aspetto che ami di più?

Il mio lavoro mi impegna sette giorni su sette perché anche se il lunedì sono chiuso ci sono sempre mille piccole cose a cui pensare. L’aspetto che amo di più direi che è la possibilità di essere creativi e di divertirsi tutto sommato lavorando.

Cosa fai quando non lavori?

A volte la sera esco con amici, ma molto spesso faccio la più tranquilla delle cose: mi rilasso a casa.

Che cos’è per te il successo professionale?

Sono i clienti che si affidano totalmente a me, che si fidano senza riserve; quello è il vero successo per me!

Pensi di fermarti in Thailandia o hai già altre mete in mente?

Il mio negozio a Bangkok rimarrà senza dubbio, ma il sogno è di aprirne altri in Hong Kong, Singapore, e uno nel paese che è stato il mio primo amore e cioè l’Australia. Vedremo…

 

Intervista a cura di Geraldine Meyer