La Francia infine, patria adottiva che mi ha fatto vivere sensazioni inspiegabilmente familiari fin dal primo incontro e che sono sempre più convinta solo una seduta di regressione ipnotica, potrebbe finalmente svelarmi il perché dei miei tanti déjà vu nonché al mio innato amore per questa gente e la sua terra che invece, generalmente, mezzo mondo odia.

esperienza di vita all'estero

A Londra ci sono capitata per caso.

Due anni circa a provare insistentemente come una disperata di andare a vivere in Francia, con il sito del pole-emploi persino come prima APP nel mio telefono. Molti colloqui telefonici il cui il loro entusiasmo si esauriva quasi subito alla mia risposta:- No attualmente vivo ancora in Italia! Un contratto indeterminato a Nizza non firmato da me, perché il proprietario pretendeva ne prendessi visione e possesso solo al primo giorno di lavoro; ignorando le mie innumerevoli e motivate e-mail, dove spiegavo che senza almeno una lettera di impegno preventiva, nessuna agenzia mi avrebbe concesso una casa ed avrei dovuto sostenere spese di ostello o di un hotel per tutto il tempo necessario ad organizzarmi.

E così che, un bel giorno, con la mia scatola di scarpe piena di lettere francesi di diniego delle mie tantissime candidature in tutta la Nazione (tra l’altro tutte in carta intestata con firma di pugno del responsabile di turno,) decido di mettere un punto. La lezione l’avevo imparata: bisogna essere già sul posto per poter avere la speranza di essere chiamati per un lavoro di medio profilo come l’impiegata o la segretaria. Quindi inutile accanirsi, inutile sprecare energie.

A parte Innsbruck, che definirei un momento di debolezza, nel voler accontentare mio marito, non conosco in Europa qualcosa che non si chiami Francia.  Ad inizio del 2013, sempre a seguito di un momento di grande altruismo matrimoniale; dopo aver provato inutilmente a corromperlo per 3 giorni a Lione per la festa delle luci, dopo aver provato anche a giocarmi la carta dei mercatini natalizi alsaziani in quel di Strasburgo, cedo alla volta di Londra.

esperienza di vita all'estero

Inutile ammettere tutta la mia infinita ignoranza e preconcetti su di una città che definire invece entusiasmante è riduttivo.  Il destino però vuole che nel mentre della nostra vacanza, sopraggiungano seri problemi di salute per mio marito. Ancora una volta una brutta notte in ospedale; ancora una volta, perché il caro consorte è il più grande produttore al mondo di calcoli con annesse improvvise e fortissime coliche renali che ovviamente sopraggiungono sempre di notte! Se quello asportato alla cistifellea ad esempio, della grandezza di una pallina da ping pong, fosse stato un diamante, ora saremmo già proprietari di un isola nel Mediterraneo con tanto di elicottero privato!

Questa volta invece la natura della corsa all’ospedale è stata diversa e di entità più seria (come leggerete nel mio sito www.regarderadroite.com). Da una disavventura però ne è invece nata l’occasione per cercare di dare una sterzata alla nostra vita, poiché a Londra ci siamo “dovuti” rimanere a lungo in attesa che le ferite guarissero. Devo dire che per chi è agonizzante senza più molte prospettive lavorative e sociali in genere, una cosa del genere è una dose di adrenalina non indifferente e restituisce ad ogni cittadino la fiducia nelle istituzioni e la voglia di tornare a fare progetti.

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Ovviamente il primissimo pensiero, passata la paura è stato quello di sfruttare il tutto per imparare/migliorare l’inglese che ognuno di noi crede di conoscere prima di varcare i confini italiani. L’idea concreta del provare “a cambiare vita”, è arrivata successivamente, solo dopo aver preso coscienza che se si riesce a parlare, capire e scrivere la lingua del posto, si può vivere ovunque nel mondo. Ad oggi non sappiamo cosa ci riserverà la vita, se questa strana isola diventerà la nostra definitiva scelta di vita, se torneremo in Italia, se invece ancora meglio questa esperienza che stiamo vivendo ci aprirà altre porte per nuovi posti.

Personalmente qualunque cosa accada e comunque vada non ho nessuna intenzione di tornare da quel “tutore” di cui sopra che alterna ingenua incapacità a croniche bugie. Cerchiamo di non sprecare neanche un attimo di questa meravigliosa opportunità che rocambolescamente la vita ci ha voluto regalare. Il sito nasce proprio da un bisogno di catturare e fissare ogni evento, ogni fatto; esattamente come per la fotografia quando si prova (e spesso ci si riesce anche) ad imprigionare in uno scatto non solo il soggetto e la sua luce, ma tutte le sensazioni ad esso annesse.

esperienza di vita all'estero

Spero anche nel mio caso con Regarder à droite, di esserci riuscita. Di poter aiutare nel mio piccolo, tanti Italiani che sono alla ricerca di informazioni, idee, ed anche perché no, di quella miccia di coraggio e determinazione che a volte manca per mettere in moto la macchina dei cambiamenti. Inutile dire che ho ancora la faccia tosta di mandare candidature ad aziende francesi in Londra o inglesi che abbiano una filiale in Francia.

L’obbiettivo rimane sempre lo stesso, ed a proposito di miccia il mio fuco, quello di poter vivere in Francia un giorno, non si è mai spento. Consiglio a vivamente di provare un esperienza di vita all’estero, se ne avrete le possibilità di tempo e soldi. Ovunque sia. Non perché al di fuori del nostro paese ci siano luoghi migliori ma perché vivere realtà differenti aiuta a meglio capire, affrontare e persino valorizzare le proprie. Perché se si sta male e si vive da disagiati, ingegnarsi e provare se non altro a “cambiare aria” porterà solo che benefici.

Se invece siete soddisfatti e realizzati, comunque è un esperienza di vita che vi arricchirà come nessun viaggio potrà fare.

Spero abbiate piacere di leggermi anche solo per il gusto di scoprire come “girano” le cose a queste latitudini e non esitate a contattarmi se ne avrete bisogno.

Morena

www.regarderadroite.com