Vivere e lavorare a Panama: la storia di Stefano

Riceviamo in redazione da Stefano e molto volentieri pubblichiamo

Salve mi chiamo Stefano, ho 48 anni e da 5 ho deciso di vivere e lavorare a Panama: sono sposato e mia moglie Emanuela ha 36 anni. Siamo nati a Milano e siamo vissuti lì fino al 2001, poi nel 2002 ci siamo trasferiti a Rho, una cittadina a pochi chilometri da Milano.

Io ho lavorato nel campo delle telecomunicazioni, dal 1987 fino al 2004 presso due grandi multinazionali di telefonia mobile. Mia moglie invece per anni ha lavorato nell’azienda di famiglia.

Nel 2004 abbiamo aperto un ristorante a Rho, di cucina tipica meridionale, abbiamo venduto l’attività nel 2008 anno in cui ci siamo trasferiti a vivere a Panamá.

Nel 2004 mi hanno riscontrato una malattia, leucemia, ho cominciato a vedere le cose in modo diverso, poi si veniva a Panamá a far visita a mio suocero che viveva qua. Inizialmente Panamá non ci era piaciuta, ma poi con gli anni si e´ detto: “non é così male, lo stile di vita qui é molto rilassante”, e così nel 2007 abbiamo deciso e l’anno dopo ci siamo trasferiti.

Il nostro ristorante, lavorava bene, noi non avevamo un’esigenza reale di trasferirsi, solo la voglia di cominciare a vivere una vita tranquilla, con meno soldi, sicuramente, ma più umana.

 

Io personalmente non avevo mai vissuto all’estero, tranne due viaggi a Cuba, ogni volta di un mesetto, con mia moglie per trovare mio suocero, che prima di Panama viveva a Cuba. Molte volte si era pensato di andare a vivere a Cuba, di cui sono innamorato, gente colta, allegra, ma non si può lavorare.

Panamá penso che sia lo stato più sicuro sia a livello di violenza che di economia del centro e sud America, inoltre è un paese in crescita economicamente.

Qui esiste un accordo Panama – Italia per cui é più facile avere i visti di soggiorno permanenti, ho avuto la fortuna di trovare un avvocato onesto, con cui collaboro ormai da 5 anni, il quale ha svolto tutte le pratiche.

Inoltre il paese si sta aprendo sempre più agli stranieri quindi venire qui sta diventando anche più facile, ma se ha dei costi abbastanza alti per fare tutti i permessi. Infatti, consiglio di farsi fare più preventivi con specificato tutto, perché gli avvocati ci marciano sopra a queste cose.

 

Io personalmente ora mi occupo di:

  1. fare tutti i documenti per chi desidera rimanere a Panamá, ho una società www.panamapercaso.com

  2. Inoltre anche di un po’ di turismo
  3. Solo per un amico ristoratore ogni tanto gli faccio la pasta fresca

Dopo aver fatto una serie di errori ho deciso di cercare di aiutare gli altri, ci sono molte società come la mia, ma quello che mi contraddistingue è che :

  • Sono italiano, sono serio
  • Seguo personalmente i miei clienti, non li lascio dall’avvocato o in giro per ministeri da soli.
  • Cerco di evitare di fargli fare degli errori mettendo a loro completa disposizione la mia esperienza
  • Cerco di migliorarmi, per esempio sto seguendo dei corsi di spagnolo avanzato per poter un domani insegnarlo.
  • Mi occupo solo di italiani

Le differenze lavorative tra Panama e l’Italia sono enormi. Non facile da capire con la nostra mentalità europea. Innanzitutto i tempi: qui tutto é lento, forse troppo, non esiste professionalità.

Panamá è uno dei pochi paesi dove c’è più lavoro che manodopera. La retribuzione è molto bassa, gli stipendi vanno dai 400$ il mese ai 2000$ di dirigenti. Ma il datore di lavoro preferisce pagare due operai a 400 $ che lavorano male che un operaio a 800$ che lavora bene. A Panamá si viene per essere imprenditori non lavoratori dipendenti.

 

Integrarsi a Panamá non è molto facile.

Non è molto facile farsi degli amici panamensi.

Cominciamo con il dire che i panamensi cercano di non integrarsi molti con gli stranieri, solo se fai il loro stesso lavoro, hai qualche chance.

L’amicizia qui a Panama ha canoni diversi dalla nostra. Per esempio non t’invitano mai a casa, poi non ti vedi per mesi e quando ti rincontrano, sembra che ti sei appena lasciato. Per loro é normale così. Io in Italia torno una volta ogni due anni, per fare delle visite, mi manca ogni tanto qualche prodotto, e gli amici.

La gita fuori porta con amici veri, quelli che conosci da una vita. Per il resto non ho nostalgia.

Qui hai una qualità della vita più umana, meno pressioni da quelle fiscali a quelle lavorative. Puoi fare quello che desideri senza avere uno stato contro e senza che il vicino ti giudichi.

Hai supermercati aperti 24 ore come le farmacie. Il lato negativo è la professionalità. Sei costretto ad non avere certezze sui tempi, devi avere una pazienza infinita. Inoltre sanità e scuola sono i due grandi handicap.

La sanità non è gratuita, quindi devi avere un assicurazione se no non ti curano e poi la scuola non é certo ai nostri livelli.

Per chi decide di venire qua io consiglio di venire a Panamá e starci un mese farsi un giro per vedere il paese poi tornare in Italia e pensare. Fare quello che si é capaci di fare senza investire molto, (io personalmente ho perso dei soldi qua per fretta e per essere stato mal consigliato) investire su se stessi e non in soldi, poi se funziona si può sempre ingrandirsi.

Non fidarsi ciecamente di quello che dicono gli altri ascoltare molte campane, all’inizio puó’ sembrare un grande caos, chi dice rosso e chi nero, ma poi si impara e riconoscere chi cerca di truffarti o di raccontarti una realtà diversa da quella vera.

Poi affidarsi a persone professioniste, “chi più spende meno spende”, per farsi fare i documenti e per iniziare un’attività, diffidare da chi dice che tutto è facile. Qui a Panamá c’è tutto fatto male ma c’e tutto, se si trova un attività dove, come detto prima ,si fa un investimento basso in soldi ma si dà una qualità superiore si può riuscire.

Qui, per il momento pensano piú a risparmiare che alla qualità. Inoltre il cliente deve essere o lo straniero oppure il panamense ceto alto, il ceto medio o basso guarda molto al centesimo. Investire sulle case ci provano tutti, ma bisogna scegliere zone particolari, non farsi abbagliare da possibili affitti alti con investimenti alti, meglio un investimento basso in una zona in crescita in 5 anni.

Qui ci sono molti italiani, sparsi per il paese ognuno per fatti suoi, questo è il dramma italiano. Invece di unirsi cercano di separarsi, così tutti fanno la stessa attività e falliscono insieme. Il turismo sarà, per me il futuro, anche se ora non ha molto da offrire.

La parte più bella l’oceano atlantico non é molto servito. Insieme con altri connazionali stiamo cercando di creare delle strutture idonee. Il paese è ideale per pensionati, qui hanno uno sconto su tutto, il costo della vita non è alto, soprattutto fuori Panamá City.Stefano

Blog: http://vivoapanama.blogspot.com/

Sito: http://www.panamapercaso.com/

Skype: stefano.saliceto