. Piccoli paesini, strade di campagna si alternano a città, sempre però di dimensioni medio piccole e dall’atmosfera ancora rilassata e amichevole. La Bretagna è una regione ricchissima di storie e storia, con resti di insediamenti abitativi risalenti già a 170.000 anni fa. Oggi è la regione più importante della Francia per quanto riguarda la produzione agricola e per quella navale, sia civile sia militare. Del mare si avverte l’odore anche quando non si è vicinissimi ad esso. Nei paesi non lontani dalla costa non è insolito vedere casette con una barchetta parcheggiata in giardino come noi teniamo la macchina.

Parliamo un po’ di questa terra con Stefano Pecchi che ci vive da più di dieci anni. Stefano è il creatore del sito “Finisterre, un italiano in Bretagna”, luogo virtuale ricchissimo di informazioni pratiche, notizie e storie. Un sito molto ben fatto e utilissimo per chiunque voglia avere qualsiasi tipo di “dritta” su questa regione. E aperto anche alle storie di altri italiani che hanno deciso di trasferirsi in questa parte di mondo.

Vivere in Bretagna

Ciao Stefano. Pensa che è la prima volta che parliamo di Bretagna nel nostro sito. Tu da quanto ci vivi e come sei arrivato in questa terra stupenda?

Sono in Bretagna dal 1998, la storia comincia su una spiaggia della Sardegna e una bretone bionda che passava di la.

Ci puoi dire che lavoro fai?

Lavoro per conto di una ditta farmaceutica, lo stesso lavoro che facevo in Italia prima di partire.

Io ricordo di essere stata molto sorpresa dal carattere dei bretoni. Me li aspettavo rudi pescatori e invece ho trovato solo persone molto allegre e ospitali. Tu hai avuto difficoltà ad ambientarti?

Nessun problema di adattamento anche se pare che i bretoni siano in effetti un po’ diffidenti di primo acchito ma l’amicizia é sincera. Sono dei marinai di montagna.

Ci sono particolari attività a cui uno straniero potrebbe dedicarsi?

Il commercio e la ristorazione, ma anche alcune attività turistiche; colgo l’occasione per una richiesta personale: un bar caffé a Brest con un vero caffé e un vero cappuccino.

Che stile di vita hanno i bretoni, per quanto sia impossibile generalizzare.

In effetti é difficile generalizzare, butto li qualche considerazione alla rinfusa: direi uno stile di vita piu’ legato al clima, in inverno al chiuso e in estate fuori, meno piazza piu’ in casa. Meno famiglia (parenti) piu’ cerchia di amici, i giovani si trovano un alloggio per conto loro prima che in Italia. Più alcool (purtroppo), meno moda, apparenza. Piu’ soldi nella casa e meno nell’auto e nel vestito.

BRETAGNA, FRANCIA

È una regione giovane?

Si e no, nelle città universitarie ci sono ovviamente molti giovani studenti, nella campagna i paesi invecchiano.

Com’è il clima?

Molte variazioni anche nella stessa giornata, magari sole al mattino poi vento e pioggia al pomeriggio. Clima atlantico quindi meno caldo in estate e meno freddo in inverno. Tra 5° e 10° in inverno e 25° 30° al massimo in estate nel sud della Bretagna. Con un completo leggero si va avanti tutto l’anno.

E il cibo? A parte le ostriche che qui credo siano buone come da nessun’altra parte.

Cibo di mare, pesci, granchi, granseole, aragostine, poi naturalmente le crepes. Ma anche zuppe di pesce, bolliti di carne mista, con cavolo e burro (in bretone si dice Kig ha farz, 20000 calorie a porzione). I dolci anche, come il far bretone, e il kouign amann dolce fatto di burro (tanto), zucchero (tanto) e un poco di pasta di pane (40000 calorie a porzione).

La Bretagna oltre ad essere una terra magnifica è anche ricchissima di storia e di magia. Sono legati alle loro tradizioni i bretoni?

I bretoni sono molto legati alle tradizioni. I bretoni dicono di essere prima bretoni e poi francesi. Ma tradizione in Bretagna non vuol dire necessariamente immobilismo. Per esempio la musica bretone é allo stesso tempo tradizionale e innovativa. Lo stesso si può dire anche per i canoni architettonici. Le case bretoni si riconoscono subito ma anche in questo campo c’é una evoluzione evidente dovuta alle nuove possibilità tecniche. Anche una casa bretone modernissima sarà legata alla tradizione.

Vivere in Bretagna

È ancora correntemente parlata la lingua bretone?

No, non correntemente. La lingua bretone si é persa diciamo due generazioni fa. Negli anni del dopoguerra a scuola si puniva chi parlava bretone. Attualmente si cerca di riscoprire questa lingua e ci sono scuole dove si parla bretone ai bambini delle elementari. Si puo sentire qualche vecchio parlare in bretone nei paesi dell’entroterra. Purtroppo penso che il male sia fatto e che la lingua resterà artificialmente mantenuta come fatto culturale.

Forse dipenderà dal fatto che a parte Rennes, che per altro non è certo enorme, non ci sono città di grandi dimensioni ma la Bretagna, per alcuni, è un po’ uno stereotipo di vita d’altri tempi. È davvero così?

Non so se di altri tempi, quello che é certo che lo stereotipo é diverso dal resto della Francia e dell’Italia. La Bretagna é unica.

Ne conservo il ricordo di una terra impregnata di mare, in tutti i sensi. Che cos’è il mare per i bretoni?

La Bretagna contrariamente a quello che si puo pensare ha due anime: l’arvor (le terre della costa) e l’argoat (l’interno). Anzi le due anime possono convivere nello stesso posto. Da una parte Jean Jacques allevatore e produttore di latte biologico che non sa nuotare e che non sa neanche da che parte sta la coda di un pesce. A qualche chilometro Jean Louis muratore ma anche pescatore velista, che esce in mare tutti i giorni.

Come la vedi l’Italia da lì?

La vedo da lontano, la vedo cambiare, ma sarebbe un discorso troppo lungo.

Ti capita mai di pensare di tornarci?

Si’ mi capita di pensarci e poi ci torno regolarmente. La Bretagna non é poi cosi’ lontana. Le compagnie “low cost” permettono di viaggiare a prezzi economici e le nuove tecniche di comunicazione aiutano il mantenimento dei contatti. Tornare per vivere stabilmente non so, penso che avrei delle difficoltà di adattamento. Non sono piu’ abituato al traffico per esempio. Detto questo se potessi scegliere, prenderei un casolare nella campagna toscana.

Italiani che vivono in Bretagna

In Italia come saprai si parla tanto di federalismo, spinte secessionistiche e separatiste. Com’è politicamente la Bretagna da questo punto di vista?

La Bretagna ha un identità regionale forte, mantiene una lingua vivente, l’architettura e le tradizioni. L’autonomia é culturale. In questo senso l’identità bretone per realizzarsi non ha bisogno di un autonomia né politica né economica. Non ci sono spinte secessionistiche ne separatiste.

Che posto occupa la cultura, il teatro, la musica e la lettura?

Direi che in generale tutte le attività artistiche sono particolarmente seguite, per esempio i bretoni, come tutti i francesi delle città, vanno spesso al cinema. Anche la musica e in particolare i concerti: in Bretagna d’estate sono organizzati i piu’ importati festival di musica. Per esempio il festival piu’ importante di rock che esiste in Francia, viene organizzato a Carhaix nel centro della Bretagna.

Più prosaicamente, ma altrettanto utile da sapere, come sono, per esempio, i prezzi delle case? E quelli delle attività commerciali?

I prezzi delle case variano in funzione del luogo, vista mare o vista finestra della vicina. In genere sono piu’ bassi del resto della Francia specialmente Parigi. Diciamo dai 100.000 euro per un trilocale in città, il prezzo raddoppia per una casa con giardino. Per farsi un idea basta guardare uno dei tanti siti di annunci immobiliari su internet. La vita direi costa piu’ o meno come in Italia. Ci sono variazioni tra un prodotto e l’altro. Il caffé per esempio costa 1,20€ ma il burro costa meno. Le attività commerciali non saprei, in genere le pratiche per iniziare un attività commerciale e professionale sono piu semplici e meno costose. Anche se la crisi passa anche da qui.

Vacanze in Bretagna, Abitare in Bretagna

Come è nata l’idea del tuo sito, per altro molto ben fatto e ricchissimo di informazioni pratiche.

L’idea del sito é nata per coniugare due passioni del sottoscritto: l’informatica e la scrittura. Poi la possibilità di esprimersi nella propria lingua stando lontano dall’Italia. Da piccolo volevo fare il giornalista e internet permette a poco costo di fare un giornale, foto, articoli, impaginare, stampare e distribuire. Tutto virtualmente ma i lettori sono veri. Da qualche tempo poi il sito é diventato collaborativo e ci sono altri autori che publicano articoli e foto. Anche il forum si é arricchito di molti messaggi, i lettori si scambiano informazioni e anche contatti.

Sei in grado di dire se è letto più da italiani o da francesi?

Il sito é letto al 99% da italiani, la maggioranza dei lettori vive in italia. Ci sono direi tre tipi di lettori: quelli che preparano un viaggio, o delle vacanze in Bretagna, quelli che tornano da un viaggio in Bretagna, e quelli che sognano, progettano di viverci. E si sa che progettare, organizzare e riflettere su come realizzare un sogno significa esaudirlo almeno in parte.

Quanti sono, più o meno, gli italiani che vivono in Bretagna?

Sai che non ne ho la piu pallida idea. Magari comincero’ a contarli man mano che li incontro.

La mail di Stefano ed il suo sito:

stefano.pecchi@gmail.com

www.bretagna.com

 

Intervista a cura di Geraldine Meyer