Tilos (Grecia), una piccola e tranquilla perla del mediterraneo

Più che l’onda della grave crisi economica, che sta scuotendo l’intera Grecia, a Tilos si continua a vivere il dramma di un’assistenza sanitaria in emergenza ora quasi inesistente.

Nell’isola della poetessa Irinna, una delle più piccole e tranquille dell’arcipelago ellenico (solo 500 abitanti residenti, nel 1994 erano la metà), infatti, si può morire facilmente in condizioni di urgenza acuta, così come succede in molte altre isole.

Sì, c’è sempre l’elicottero, ma non arriva in tempi brevissimi, spesso per via del vento.

A dichiararlo, è Enrico Cavina, classe ’36, bolognese-marchigiano, chirurgo universitario in pensione, grande esperto di telemedicina, che dal 2004, solo per sei mesi l’anno, vive in Grecia. Esattamente a Tilos, autentica perla del Mediterraneo.

Un posto tranquillo, famoso per le baie, dove le rocce incontrano l’azzurro del mare. Un luogo ideale per chi voglia rilassarsi ed in particolare fare tracking sui monti a picco sul mare. A scoprire queste opportunità sono stati gli Inglesi venti anni fa e i Nordici, che continuano a frequentare Tilos.

La vita su quest’isola è l’ideale per chi vuole mollare la vita frenetica, recuperare una dimensione più slow e tornare a sentire profumi antichi.

L’isola è, infatti, ricoperta da fitte distese di salvia, rosmarino e asfodelo, che al soffio del Melteni, il vento caldo dell’Asia Minore, spandono nell’aria i profumi aromatici.

A sentire il medico, Tilos ha anche un interessante patrimonio naturalistico. “Ci sono orchidee selvatiche uniche- spiega Cavina – ed inoltre questo è l’ ultimo rifugio Mediterraneo dell’Aquila del Bonelli che qui nidifica, dell’ Alectoris Chukar la Coturnice Orientale, luogo di stop-over per molti uccelli migranti. E non è difficile vedere la Foca Monaca.

Tilos è un sito famoso anche per la Paleontologia dopo che negli anni ’70 sono stati scoperti in una grotta gli scheletri di Elefanti alcuni Nani riparatisi lì dopo uno tsunami verificatosi diecimila anni fa.

Poi per l’archeologia sono presenti resti di insediamenti preistorici risalenti alle invasioni pre-minoiche del popolo dei Telchini, arrivato dalle terre dei Sumeri, ha portato con sé la capacità di lavorare magicamente i metalli”.

Il popolo di Tilos partecipò alla spedizione di Troia, e forse di lì passò anche Alessandro Magno dopo l’assedio di Alicarnasso, prima della grande spedizione d’Oriente.

Chi ha interesse ad esplorare nicchie della Storia antica può trovare a Tilos molti spunti e testimonianze. “Una per tutte – chiarisce Cavina- è realmente straordinaria, perché colpisce subito il visitatore al suo arrivo.

Tutta l’isola è stata terrazzata dalla mano dell’uomo lungo valli, costoni e montagne, con la creazione di migliaia e migliaia di muretti di pietra successivamente riempiti con terra utile alle coltivazioni, sfruttando poi la ricchezza di acque sorgive che si trovano in tutta l’isola.

Ci si può chiedere chi abbia fatto questa opera “ciclopica” di terrazzamento, possibile solo con l’utilizzo di migliaia e migliaia di mani ?

La teoria storica più accreditata e credibile è che i Persiani nel periodo di preparazione e sussistenza della invasione -poi fallita a Salamina- di tutta la Grecia ( Le Guerre Persiane)  avessero trasportato centinaia di migliaia di schiavi utilizzati per questo lavoro”.

Poi ci sarebbe la Storia più recente legata all’occupazione di tutto il Dodecanneso (1912 Trattato di Losanna) da parte dell’Italia che conservò queste isole come suo territorio sino alle fine della Seconda Guerra Mondiale.

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“Durante questo periodo – dice – gli Italiani hanno fatto molto, sviluppando la scuola – inesistente dopo la dominazione Turca Ottomana (400 anni)- e molte opere pubbliche tuttora presenti in tutte le isole”.
Il turismo è arrivato a Tilos solo a metà degli anni ’90.  L’isola è oggi facilmente  raggiungibile, volando su Kos o Rodi, poi ci sono ottimi collegamenti via mare .

“Sì, qui- afferma- si è lontani dalla bufera  economica che ha colpito questo Paese, dovuta anche ad un alto livello di corruzione nella vita politico-amministrativa.

Come già detto l’assistenza medico sanitaria funziona male. Una volta c’era stata un ‘ottima iniziativa pionieristica di servizio di Telemedicina, che però una volta cessata la collaborazione diretta con l’Università  di Pisa,  è stata abbandonata”.

Ma allora meglio trascorrere solo pochi giorni da turista che trasferire la residenza su quest’isola?

“Guardi – replica- qui si vive bene.

E’ un’isola piccola. Ci sono posti incantevoli. Quasi tutta la Grecia è bella. Magica è l’isola di Delos di fronte a Mykonos, dove molti italiani hanno fatto importanti investimenti immobiliari, come a Rodi, ma è poi, molto interessanti sono  tutti i siti archeologici di Micene, Olimpia, Creta. Certo, la vita è diventata più cara rispetto a dieci anni fa, ma qui c’è la pace”.

E per l’assistenza sanitaria, allora ?

Secondo Cavina ottima è quella garantita ad Atene, Patrasso, Creta, Alexandropoli.

Oltre al paesaggio incantevole, perché consigliare di venire a Tilos?

“E’ vero che gli abitanti – come molti Greci – sono in buona parte levantini, così come d’altra parte è anche in molti luoghi  d’Italia, però c’è una buona ospitalità. La cucina non è esaltante, ma gradevole, forse solo un po’ troppo ripetitiva: carni arrosto, spiedini, antipasti misti, mussakà ( una specie di parmigiana-lasagne), dolci al miele, sono i piatti tipici”.

A sentire Cavina, Tilos sì, è un posto in cui si può vivere, a patto che si sia dotati di una grande spirito di adattamento.

Poi andando avanti con l’età è forse opportuno pensare anche a vendere la propria casa (www.villasandratilos.com).

Per il resto?

“Se allude alla crisi- replica- qui aspettano gli aiuti dall’Europa, se li mangeranno, come hanno sempre fatto e tireranno a campare.

Come?

Per lo più con il turismo, che non cesserà mai”.

Riferimenti sul WEB :

www.villasandratilos.com
www.hoise.com/vmw/02/articles/vmw/LV-VM-09-02-27.html
http://ecavina.tripod.com/

Cinzia Ficco