Italiani a Miami: la storia di Toni

Al lavoro qualche anno fa gli  hanno chiesto di trasferirsi a Miami. Lui, Toni Speciale, romano, non se l’è fatto ripetere due volte. E in Florida pensa di mettere radici.

Romano, manager per metà vita, é stato partner di una società di revisione contabile, ha diretto la società italiana di un fondo di private equity e gestito parecchie aziende, in settori diversi, compresa la Bertram Yacht, a Miami. Ha vissuto nella capitale, a Napoli, Milano, ed ha trascorso molto tempo anche a Boston e  Kuala Lumpur. “Ho sempre amato viaggiare- racconta- e sono sempre stato attratto da esperienze nuove e mondi diversi. Tre anni fa, mi e’ stato proposto di venire a Miami per dirigere la controllata di un cantiere italiano, che distribuisce in tutte le Americhe gli yacht. Quelli che produciamo in Sicilia. Quando sono stato qui, nel 1998, mi sono innamorato di questa città, del suo clima e della sua atmosfera. Poi, avevo una gran voglia di vivere esperienze diverse. L’Italia mi stava sempre più stretta. Così, non ho avuto difficoltà ad accettare ed eccomi qui. Poiché mi piace scrivere, ho pensato di raccontare Miami agli italiani, così come la vede un italiano. E devo dire che mi sto davvero divertendo”.

Italiani a Miami

Dodici anni fa, però, non era stata la prima volta a Miami per Toni. Nella città che Brian de Palma scelse come location di Scaraface era stato per boat show ed altre occasioni di lavoro. Miami, e soprattutto Miami Beach, gli e’ entrata subito nel cuore. Soprattutto, per il clima. “E – chiede – sa perché? Col passare degli anni non sopporto più l’inverno. A Miami è come se si vivesse una vacanza permanete. E’ una città latina, dove la lingua più parlata è lo spagnolo e dove la gente e’ calda, accogliente, sanguigna. La città, inoltre, offre tutti i servizi e le opportunità di una città americana”.

Viene definita la capitale del vizio e della criminalità: cosa c’è di vero?

Di sicuro, si viene qui per divertirsi, o, almeno, per rilassarsi. Ma parlare della capitale del vizio e della criminalità, mi sembra un’esagerazione. In passato, parliamo di una decina di anni fa, Miami era pericolosa ed e’ anche successo che qualche turista sia stato ucciso, nel corso di una rapina. Poi, le autorità sono intervenute con energia, sapendo che il turismo e’ una delle maggiori risorse e che la sicurezza e’ fondamentale. Così, rimane una delle mete preferite per molti. Oggi, ci sono occasioni in cui può essere preferibile starsene a casa piuttosto che trovarsi in situazioni spiacevoli”.

Allora, consiglia di non venire?

In generale, Miami non e’ pericolosa, salvo magari qualche zona periferica. Comunque, non più di qualsiasi altra grande città. South Beach, per esempio, e’ una città più sicura della media.

Ma perché piace tanto? Si incontrano tante celebrità?

Ne passano in abbondanza ma non mi interessano molto. Ne sento parlare e, a volte, ne leggo sui giornali. Mi e’ capitato di incontrare qualche calciatore italiano, purtroppo non della mia squadra! Anche Brian De Palma per Scarface la scelse. Vuole sapere perché?

Prego!

Perché Miami e’ la città, dov’ è approdata la maggioranza dei cubani in fuga dal regime di Fidel Castro. La storia di un cubano, che si fa strada tra le cosche mafiose, non potrebbe svolgersi altrove.

Italiani a Miami

Ci descrive sia la Florida che Miami?

La Florida e’ piatta e quindi il panorama non e’ certo sconvolgente, se non per il bellissimo skyline, contraddistinto dai grattaceli di downtown e di Miami Beach. In compenso, le spiagge sono ampie ed il mare ha un bellissimo colore. Le strade sono ampie, i negozi sono quelli che si trovano dovunque, nel senso che ci sono tutte le grandi catene, da quelle più lussuose a quelle più economiche. In generale, qui ci si muove in macchina, come in tutta l’America, e i negozi sono concentrati nei mall (zone pedonali) o nelle plaza.

E poi?

Per il resto, la maggioranza delle strade e’ contraddistinta da tante casette unifamiliari, con un pezzetto di giardino, dove sia gli americani che i cubani amano vivere. Quello che colpisce e’ che tutte le strade si assomigliano e, molte volte mi capita di arrivare in una zona che credo di avere già visto. Ma solo perché quella particolare strada o zona è uguale a centinaia di altre, già bazzicate.

Le auto? Nessuna utilitaria, vero?

A Miami Beach credo ci sia la più alta concentrazione di auto di lusso dell’Occidente. Vai per strada e incontri regolarmente Lamborghini, Rolls, Bentley, Ferrari, ed altre.

Ma perché scegliere di vivere lì? E a chi consiglia di trasferirsi a Miami?

Se partiamo dalla premessa che Miami e’ una città latina, sudamericana, pur con i servizi di una metropoli americana, non la consiglierei ad un milanese che ami vivere nella propria città. Diciamo che e’ perfetta per chi cerchi un clima caldo ed un’atmosfera rilassata. E poi, come ho detto, oggi è più sicura. La polizia e’ decisamente presente, efficiente e piuttosto dura nei suoi interventi. Si fa rispettare.

Vuole dire che ora non circola più la cocaina?

Della cocaina so poco, anche se immagino che ne circoli in abbondanza.

Sembra che da qualche anno molte multinazionali del Sud America scelgano Miami. Dunque, ci sarebbe lavoro?

Per un italiano cercare un impiego a Miami non e’ facile.

Perché?

Il problema principale e’ rappresentato dal visto. Se hai un’azienda italiana o europea che ti sponsorizzi, si può fare. Facile è anche per chi può investire qui. Altrimenti, ci sono grandi difficoltà. Il discorso cambia se si ha una professionalità molto particolare e di rilievo, per cui si possa sostenere che non ci siano altri in grado di svolgere la stessa determinata funzione. Quello che noto, comunque, e’ che molti giovani italiani arrivano qui con il visto turistico, quindi per i 90 giorni di rito e trovano lavoro, in nero, presso qualche ristorante, con tutti i rischi del caso. Ovviamente, non e’ una strada che io possa consigliare!

Come sono gli abitanti?

Qui c’e’ di tutto, dai cubani agli italiani, da ispanici di ogni genere agli americani (pochi!). C’e’ anche una grande comunità ebraica, credo la seconda più importante degli USA, dopo New York, concentrata tra Miami Beach e Bal Harbor.

Italiani a Miami

Ci sono molti italiani e come sono visti?

Gli italiani amano Miami, e, soprattutto, Miami Beach, e arrivano ogni volta che ne hanno la possibilità. Il dollaro debole degli ultimi anni ha consentito a molti di investire nell’immobiliare. Chissà se oggi queste persone si sono pentite, vista la crisi degli ultimi due anni, che ha fatto crollare i prezzi delle case. Poi ce ne sono parecchi, che si sono trasferiti qui perché ne avevano la possibilità economica o che hanno avviato delle attività, nella ristorazione piuttosto che nell’immobiliare. In generale, i connazionali sono ben radicati ed ho sempre avuto l’impressione che la gente ci apprezzi, sia per il nostro carattere, che per la nostra professionalità. Ci sono, ovvio, le eccezioni.

La vita è cara?

In generale, se vivi qui, la vita e’ meno cara che a Roma o a Milano. Ci sono determinate cose che costano meno che in Italia o in Europa, come le macchine e l’abbigliamento. Non per niente gli italiani impazziscono per lo shopping, quando sono qui. Naturalmente, tutto può cambiare a seconda delle scelte o delle esigenze personali. Se un turista viene qui per qualche tempo, i prezzi variano in base al periodo.

In che senso?

In occasione di eventi importanti, come l’Art Basel o il Boat Show, i prezzi degli alberghi raggiungono livelli stratosferici. A me e’ successo, qualche anno fa, di venire qui per lavoro ed essermi trovato a pagare la stessa camera d’albergo 100 dollari per le prime due notti e 400 per quelle successive, a causa dell’inizio del Boat Show!

Com’è la cucina?

A Miami, non esiste una cucina tipica, ma tante cucine diverse quanti sono i gruppi etnici che la compongono. Nei ristoranti non e’ facile mangiar bene, perché in generale sono turistici. Ovvio che, cercando, si trovino le eccezioni.

Ci sono feste, tradizioni particolari?

A parte le feste tradizionali americane, come il 4 luglio o il Thanksgiving, che si festeggiano qui come nel resto dell’America, più che feste o tradizioni, visto che Miami e’ una città molto giovane, nata ai primi del ‘900, qui ci sono moltissimi eventi, come l’Art Basel o il Boat Show o la settimana della moda.

Italiani a Miami

Scuola e sanità: funzionano bene?

Hanno gli stessi pregi e gli stessi difetti del resto degli USA, dove le scuole e le Università sono soprattutto private e costose. Qui però c’e’ la Miami Dade University, che e’ pubblica e piuttosto quotata. Conosciuta e quotata e’ la Florida International University (FIU). Per la sanità, come penso si sappia, al di là dei tentativi di Obama di riformarla, e’ necessario avere un’assicurazione privata, altrimenti, se sei costretto a ricorrere alle cure di un medico o di un ospedale, devi presentare la tua carta di credito. Se non hai abbastanza fondi, te ne torni a casa. Un altro mondo rispetto a quello al quale siamo abituati. Tanto che c’è da rimpiangere i nostri tanto vituperati ospedali.

Cosa fare una volta giunti a Miami?

Secondo me, e’ opportuno andare a farsi un sonnellino, non più di un paio d’ore, per superare il jetlag. E poi andarsene a spasso, magari sulla Lincoln Road, per cominciare ad assaporare l’atmosfera di Miami Beach.

E gli italiani, cosa fanno in genere?

Appena ripresi dal viaggio, vanno ad Aventura, ad una decina di miglia a Nord di Miami, dove c’e’ un mall gigantesco, pieno di tanti negozi, mai visto neanche in Italia.

Un esempio?

Abercrombie, dove puoi fare shopping per una giornata intera, spesso a prezzi decisamente più bassi rispetto a quelli italiani!

Come si convive con il rischio uragani?

Certo, fanno paura ma, d’altro canto, rispetto ad altri eventi naturali, hanno il vantaggio di essere prevedibili. Durante la stagione, quando un uragano si forma nell’Atlantico, se ne può seguire lo sviluppo momento per momento e prepararsi, se arriva da queste parti. Con un po’ di attenzione, non si corrono grandi rischi. Comunque, meglio non avventurarsi per strada, perché il vento, che può anche raggiungere 150 miglia orarie, potrebbe travolgerti o si potrebbe essere colpiti da oggetti, alberi, eccetera.  etc. Il vero problema, se non si vive in case troppo fragili, e qui ce ne sono, e’ che vengono a mancare la luce, l’acqua ed i telefoni. Senza luce e’ veramente difficile vivere, visto che si dimora in condo’s, alti qualche decina di piani. Salire al proprio appartamento con le scale al buio potrebbe essere una vera impresa. Inoltre, senza luce, viene a mancare anche l’aria condizionata, e qui le temperature d’estate sono molto alte. C’e’ un’umidità terribile.

Ma cosa succede subito se arriva un uragano previsto?

Ti obbligano ad evacuare determinate zone, come ad esempio quelle sul mare, come Miami Beach. Volendo, si può restare a casa, ma lo si fa a proprio rischio e pericolo.

Come sono i collegamenti con l’Italia? Ed è vero che c’è un aeroporto molto importante?

Il MIA (Miami International Airport) e’ il crocevia tra l’America Latina e il Nord America. E’ enorme, e continua a crescere. Ci sono sempre lavori in Corso. Ma e’ anche piuttosto brutto, sporco, con pochi negozi. Solo il terminal dove arriva l’Alitalia, ma questa e’ solo una coincidenza, credo, e’ nuovo e piacevole. Per quanto ne so, l’unica compagnia che abbia voli diretti con l’Italia e’ l’Alitalia, con tutti i pregi e difetti che conosciamo. Per volare da Roma a Miami, senza scali, ci vogliono circa 11 ore. Altrimenti bisogna fare stopover in qualche città, europea o americana. In questo caso, c’e’ solo l’imbarazzo della scelta.

E i prezzi?

Variano molto a seconda della stagione e dei periodi. Quindi e’ bene cercare di programmare in tempo utile il viaggio per trovare le migliori combinazioni.

 

Cinzia Ficco