Giovanni e la sua vita a Budapest

Budapest, capitale dell’Ungheria, un ponte perfetto tra l’Est e l’Ovest d’Europa. Meta definitiva di Giovanni che, da una bella città come Napoli, ha deciso di vivere nella “Parigi dell’est”, in uno dei gioielli più brillanti del Danubio.

Giovanni, c’è un motivo in particolare che ti ha spinto a scegliere proprio Budapest?

É la città che conosco meglio in Europa (come Napoli), ci avevo già vissuto da studente e mi sono trovato sempre bene qui. E poi Budapest è una città aperta, internazionale. É molto vivibile. A misura d’uomo. Offre tante possibilità, sia lavorative che extra-lavorative. Ho deciso di trasferirmi qui per diversi fattori, primo fra tutti la mancanza di un lavoro regolare, poi, la scarsa qualità delle relazioni sociali, la bassa accessibilità a forme di svago e divertimento e per il fatto di non condividere la mentalità e alcune consuetudini sociali che sono diffuse in Italia, quali i clientelismi, gli sperperi, le raccomandazioni, i servilismi e via dicendo e, non ultimo, il crescente degrado civile e sociale di Napoli, la mia città natale.

La mia nuova vita a Budapest

Ci eri già stato prima?

Si, dal 1990 quasi ogni anno venivo a Budapest, per periodi più o meno lunghi.

Come sei stato accolto?

Generalmente bene, il fatto di essere italiano é comunque un punto a favore.

Che attività svolgi?

Lavoro nel reparto HR di una multinazionale, mentre in precedenza ero area manager in Ungheria per un’azienda commerciale italiana. In Italia invece, ho lavorato in vari settori, sempre in modo precario, l’ultimo impiego é stato quello di receptionist in un albergo sul lungomare di Napoli. Ero stanco di tanta precarietà, avevo voglia di realizzarmi personalmente e di trovare una via indipendente di crescita attraverso un lavoro finalmente “normale”, perciò, anche se con qualche dubbio iniziale, ho mollato tutto e sono partito per Budapest. Ora, dopo tanti anni, posso affermare di aver fatto la scelta giusta e di questo, voglio ringraziare anche i miei genitori che, nei primi momenti, mi hanno anche aiutato economicamente.

Come ti trovi a vivere in una realtà così diversa dalla nostra?

Benone, con alti e bassi che, comunque, potrebbero esserci anche in Italia.

Qualche volta desideri tornare in Italia?

Si, naturalmente. Difficilmente per viverci in pianta stabile, molto volentieri per le vacanze. Ma non si può mai dire.

Cosa ti manca dell’Italia?

La famiglia, il buon cibo e le fornitissime edicole.

Giovanni, dieci anni dopo … come è cambiata la tua vita da quando risiedevi in Italia?

La mia vita è cambiata decisamente in meglio, mi sento molto impegnato in casa e fuori, ho pochissimo tempo libero e tante attività da seguire. La noia ormai, é un vecchio ricordo. Il mio adattamento é stato abbastanza indolore, avendo gradualmente frequentato in passato l’Ungheria. Comunque, io conservo orgogliosamente alcune caratteristiche “napoletane”, che poco coincidono con lo stile di vita ungherese.

La mia nuova vita a Budapest

Ti interessi ancora delle vicende italiane?

Si, ogni giorno.

Pensi che sia facile ricominciare una nuova vita a Budapest?

Sostanzialmente si, fra i tanti italiani che ho conosciuto, una buona parte di loro si è stabilita senza grossi impedimenti. Le difficoltà che si potrebbero incontrare maggiormente, riguardano la lingua ostica, i modi di fare troppo sbrigativi della gente, il fatto che in primis ti prendono come un turista qualsiasi e l’apparente chiusura delle persone nei primi approcci.

Quale è stata la tua prima impressione dell’ Ungheria?

La prima volta che arrivai qui nel 1990, ebbi come la sensazione di esserci stato sempre, era come se già la conoscessi. Questo é un feeling che ancora mi accompagna.

Hai avuto difficoltà ad apprendere questa nuova lingua?

All’inizio si, poi studiando e praticando, ho superato l’ostacolo.

La situazione economica e lavorativa di Budapest è molto lontana da quella italiana?

Ci sono differenze e punti in comune, ma sono due Paesi abbastanza legati, sia culturalmente che economicamente. Diciamo che, in ambito lavorativo, qui anche per il fatto di essere nella capitale, la dinamica del lavoro é molto accelerata, sebbene il livello salariale sia inferiore a quello italiano, le possibilità e le scelte sono maggiori. Non siamo ai livelli di USA o di Svizzera, ma cercando qualcosa alla fine si trova.

Se potessi modificare qualcosa dell’Ungheria, cosa cambieresti?

Se si potesse cambiare qualcosa cambierei il clima, a volte troppo rigido, tanto da influenzare la vita quotidiana. La dieta basata sulla carne, perché, anche se il cibo é generalmente saporito e di buona qualità, alla lunga risulta pesante. La poca propensione alla flessibilità, al compromesso da parte di istituzioni e persone e, magari, un po’ più di semplicità nelle parole e nelle azioni, non guasterebbe.

Ti sei mai pentito delle scelte fatte?

Non ancora e comunque rifarei le stesse scelte, leggermente diverse, ma le rifarei.

Giovanni

giov69@libero.it

 

A cura di Nicole Cascione