Il Belgio e la storia di Ornella

Incontriamo Ornella Ibba che vive a Bruxelles (Belgio) e ci racconta la sua storia.

Chi é Ornella Ibba ?

Sono sarda, ho 54 anni, sono nata in un paese del Campidano (Sardara) e ho vissuto a Cagliari negli anni ’70, fino al 1980, anno della partenza per il Belgio.

Perché sei partita all’estero e perché il Belgio ?

Avevo quasi 20 anni, neo sposa, e con mio marito abbiamo scelto il Belgio, Liegi precisamente, perché ci abitava un suo zio. Perché ? Ragioni personali, e voglia di una vita nuova, di opportunità che la Sardegna non ci dava.

E stato difficile abituarsi alla nuova realtà e integrarsi in Belgio ?

Il primo anno é stato il più difficile, per vari motivi : il clima, la lingua, la ricerca di un lavoro, la nascita di un bambino. Col passare degli anni si impara ad integrarsi, si parla più facilmente la lingua (nel mio caso avevo studiato il francese, é stato più facile) si iniziano a frequentare persone di tante nazionalità e non solo connazionali, presenti in Belgio dagli anni cinquanta.

ornella ibba - belgio

Che mestiere fai ?

Il mio mestiere principale é « analista finanziaria » presso un’azienda americana di Bruxelles, ma sono anche traduttrice giurata presso il Tribunale di Liegi ; recentemente ho realizzato un sogno, sono creatrice e designer di borse, accessori, pupazzi, che faccio interamente a mano e che presto vendero’ online su siti specializzati.

Che mestieri hai fatto da quando sei in Belgio ?

Premetto che ho un diploma di « ragioniere-programmatore » conseguito in Italia ; durante la mia carriera ho costruito la mia esperieza facendo tanti mestieri , la famosa gavetta: ho lavorato in una fabbrica di cioccolato in Germania, sono stata donna delle pulizie, sarta, pizzaiola, governante, segretaria, assistente in uno studio legale, organizzatrice di eventi, credit controller a Maastricht, ecc. ecc.

E stato difficile da straniera imporsi professionalmente ?

E stato molto difficile per diverse ragioni, e il fatto di essere italiana non ha giocato a mio favore quando ho deciso che potevo fare di meglio che lavorare come donna delle pulizie, nulla togliendo a questo mestiere. Ho dovuto omologare il diploma italiano, studiare il francese per ottenere lo stesso livello dei belgi, seguire dei corsi di informatica, dei corsi di diritto, e altri corsi di specializzazione che mi sono stati utili in seguito. Durante la mia carriera a Maastricht, in Olanda, ho conseguito la laurea triennale in commercio estero studiando la sera. La cosa che veniva spesso sottolineata era il mio leggero accento italiano, che per alcune aziende sembrava un ostacolo.

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Cosa ti ha permesso di arrivare al tuo attuale mestiere ?

Molta tenacia, prendere le sconfitte come un incentivo per le possibilità future, una buona dose di apertura mentale e, perché no, di sfacciatagine che hanno rinforzato la mia personalità e mi hanno permesso di bussare alle porte di aziende internazionali.

ornella ibba - belgio

Cosa ti manca dell’Italia ?

Gli affetti, la mia terra, gli odori, il cibo, i tramonti riflessi sul mare della mia stupenda Sardegna.

Cosa ti piace del Belgio ?

Sono qui da 35 anni, ormai mi considero « italo-belga » e sono molto affezionata al paese che mi ha accolta ; mi considero ricca delle due culture, e per me é senz’altro un vantaggio. Mi piacciono alcuni piatti della cucina belga, il cioccolato, Liegi, dove ho vissuto per 30 anni, Bruges, il fascino del mare del Nord, parecchi musicisti belgi, e tante altre cose.

Che consigli daresti ad un italiano che vuole partire per il Belgio ?

La laurea o un altro titolo di studio non bastano, bisogna conoscere almeno il francese e l’inglese, il fiammingo se si é portati per le lingue ; ci sono più opportunità in una città come Bruxelles se si punta ad aziende internazionali. Per lavorare in aziende locali é molto spesso necessario conoscere le due lingue nazionali, il francese e il fiammingo, e magari il tedesco. Non bisogna credere che entrare alle CEE o alla Commissione Europea sia facile, ma se ci si arma di pazienza, se si lavora sodo, non é escluso che il miracolo avvenga.

Considerazioni.

Una cosa che molti italiani direbbero, compresi quelli della terza e quarta generazione, é che si é considerati stranieri qui, e si é stranieri anche in Italia, e non per tutti é facile ; é come avere un piede qui e un piede nel paese d’origine…. Bisogna utilizzare in modo positivo e come un vantaggio questa diversità.

Il tuo motto ?

Quand on veut, on peut… Volere é potere.

Grazie, Ornella

oibba@hotmail.com