Il viaggio verso Est di Raffaella, Giordano, Mael e Max

Questo viaggio è nato quasi per caso. Era una di quelle cose di cui parlavamo da tanto tempo (prima ancora di avere figli).

Come immagino facciano prima o poi tutti quelli che hanno avuto una brutta giornata sognavamo di mollare tutto e prendere l’aereo che va più lontano. Poi, pochi mesi fa, un giorno ci siamo messi tutti è due a cercare su internet e spuntavano fuori storie di famiglie che effettivamente lo avevano fatto con figli molto più piccoli dei nostri.

Il primo pensiero e di dirsi che sia una cosa riservata ai ricchissimi ma poi scavando e informandosi meglio si scopre che si può costruire un budget simile a quello che si spende per vivere un anno a casa.

Continuando ad aggiungere informazioni si scopre che ci sono genitori che aiutano i figli a studiare, senza scuola tradizionale, senza necessariamente essere professori. Con i supporti giusti e un po di lavoro questi bambini non solo non restano indietro ma ottengono buoni risultati.

est

In Italia il gap year o anno sabbatico non è per niente diffuso. Nel nord Europa, negli USA e in Australia si fa molto di più, dunque il 99,9% delle storie che trovate di famiglie che partono in questo modo non è in italiano ne come lingua ne come modo di vedere il mondo, da qui l’idea di condividere l’esperienza in modo semplice sul nostro sito e su Facebook.

Così, abbiamo preso un modello di sito WordPress gratuito, riciclato uno dei logo che un amica ci aveva disegnato per un B&B che avevamo a Roma e speso qualche giorno a trovare un nome per la nostra “missione” che ci assomigliasse.

Ne è uscito 4aZonZo che ( dato che il caso fa bene le cose) abbiamo persino un inno/manifesto, una canzone del ’42 cantata Da Ernesto Bonino che si chiama, appunto, “ A Zonzo” cercatela perché al solo ascoltarla vi può far iniziare bene una giornata .

Quello che pubblichiamo è frutto delle osservazioni che facciamo insieme. Nessuno di noi è un esperto in qualche materia dunque le nostre sono solo libere opinioni su quello che vediamo o il semplice racconto di una giornata. I ragazzi poi hanno deciso di prendere un po’ in giro i vari Chef televisivi così ci filmiamo mentre assaggiamo cibi e ne vengono fuori delle recensioni spassose.

est

Di noi non vi ho ancora detto. Siamo quattro: Raffaella 40 anni, Giordano 41 e i nostri due figli maschi Max 11 e Mael 8. Loro hanno un età perfetta per essere autonomi e per costruire dei ricordi che si porteranno dentro tutta la vita.

Noi siamo in quell’età di frontiera dove ci si sente giovani ma i giovani, quelli veri, cominciamo a darti del Lei, quindi anche per noi è un momento di passaggio importante. Il nostro obbiettivo non è fuggire quanto fare qualcosa di speciale tutti insieme.

Vivendo sotto lo stesso tetto non ci si rende conto di quanto poco tempo passano insieme le famiglie. Spesso si sta nella stessa stanza ma non necessariamente insieme. Questa è la prima scoperta dei primi giorni di viaggio. Starsi accanto 24 ore non è sempre facile ma comunque prezioso.

L’altra scoperta è che avere così tanto tempo davanti cambia molto le prospettive. Ad esempio abbiamo già avuto un grosso intoppo alla primissima tappa che ci ha impedito di andare in Sud Africa così abbiamo dirottato in Kenya, paese che avevamo scartato temendo che fosse troppo duro da fare con i ragazzi. Non solo è stato semplice ma forse molto più emozionante e genuino di quello che avremmo trovato in Sud Africa dove le cose sono più organizzate e a prova di turista.

est

Alla fine lasciarsi andare e godersi lo spettacolo di come andrà a finire da migliori risultati.

Vogliamo davvero arrivare in fondo al nostro giro e tornare a casa dalla parte opposta rispetto a dove siamo partiti. Dopo il Kenya siamo arrivati in Thailandia e da qui partiremo viaggiando lenti nei paesi del sudest asiatico: Laos, Cambogia, Vietnam forse un po di Malesia poi, verso Natale un grande balzo negli USA per poi scendere in America del sud in Perù, Cile, Bolivia, Brasile, Argentina e poi a casa.

Ma tutto questo è “una bozza” il percorso può cambiare lungo la strada magari anche seguendo le indicazioni di chi ci segue, dunque se avete uno zio in Vietnam o una cugina in Argentina che non avete mai visto, ditelo a noi che la andiamo a salutare a nome vostro.

Ci piacerebbe tanto essere dei piccoli ambasciatori della gente normale che va da altra gente normale senza troppi fronzoli. In un periodo ( ormai troppo lungo ) in cui si respira tanta negatività e pessimismo noi andiamo cercando quel … bicchiere mezzo pieno.

Mael, Max, Raffaella, Giordano…i 4 a zonzo