Filippo Logli, in vespa a Capo Nord

“Il viaggiatore viaggia solo e non lo fa per tornare contento, lui viaggia perché di mestiere ha scelto il mestiere di vento”, recita il ritornello di una canzone dei Mercanti di liquori. Filippo Logli, 27enne di Pontedera, la canzone non la conosce, ma promette di ascoltarla perché anche lui ha scelto lo stesso mestiere. Messa la laurea in legge nel cassetto, infatti, ha deciso di cambiare strada e di iscriversi alla facoltà del viaggiatore. Così ha chiuso i libri di diritto e ha iniziato ad esercitarsi nell’arte di trovare un passaggio lungo la strada e di farsi ospitare per la notte. Gli esami dati finora in questa speciale università sono già diversi. Discipline come la traversata dell’Atlantico in barca a vela e il giro del Sudamerica in autostop le ha già affrontate e superate a pieni voti, ma la voglia di aggiungere nuovi traguardi al suo libretto è tanta. Il suo prossimo esame sarà Capo Nord in Vespa.

 in vespa a Capo Nord

Non è possibile abbandonare la poesia e la metafora quando si racconta la storia di Filippo. Uno che al primo incontro, senza tanti giri di parole ti dice con un gran sorriso: “sulla strada ho capito che la mia vita non poteva essere dentro un ufficio, la mia vita è viaggiare. Non cerco una vacanza: sono tre anni e mezzo che giro per il mondo e non ho intenzione di fermarmi”.

“La prima vera esperienza è stato un periodo lavorativo come guida subacquea a Santo Domingo – racconta – ho aperto gli occhi e ho capito cosa avrei voluto fare da grande. Da lì è arrivato il primo progetto organizzato di viaggio, nel 2010. Ho preso accordo con il capitano di una barca a vela francese per fare la traversata dell’Oceano Atlantico”. Così, come un Cristoforo Colombo degli anni Duemila, Filippo è salpato sulle onde del vento e sulla scia di un sogno. Quello che lo avrebbe portato di là dall’Oceano senza nessun biglietto in mano, ma con la voglia di conoscere il mondo. “E’ stata un’esperienza dura, ma che mi ha formato – prosegue – abbiamo dovuto affrontare tempeste e varie peripezie, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Siamo approdati nell’isola della Martinica, ai Caraibi, e lì per me è cominciato un altro viaggio. Ho raggiunto il Venezuela e ho percorso il continente latinoamericano verso sud attraversando Cile, Argentina e Brasile”. Niente di più semplice con qualche volo charter e una carta di credito bella fornita. Ma Filippo non aveva a disposizione né gli uni né l’altra e li ha sostituiti senza troppi pensieri con un numero infinito di passaggi rimediati sul bordo di una strada e con il sorriso e la voglia di ascoltare che solo il viaggiatore di professione possiede.

 in vespa a Capo Nord

“L’idea era questa fin dall’inizio – continua – viaggiare in autostop e farmi ospitare nelle case permette di conoscere a fondo un popolo ed era quello che mi interessava. In questo modo sono entrato in contatto con persone incredibili e ho vissuto esperienze indimenticabili. Come quella volta in Argentina in cui sono stato invitato nella foresta ad assistere ad una cerimonia Mapuche o quella in cui un pilota che mi aveva dato un passaggio in auto mi ha mostrato il suo lavoro e poi mi ha fatto pilotare il suo aereo, o ancora quando ho conosciuto il proprietario della North Face in Cile o quando ho partecipato ad una manifestazione, sempre in Cile, contro la costruzione di una diga e mi hanno fatto un’intervista alla radio”. Ascoltarlo elencare le sue esperienze diventa quasi un mantra che ti porta lontano dalla stanza in cui ti trovi e ti proietta in mondi lontani, sognati e a volte nemmeno immaginati. In questi mesi di riposo, se così si può definire, nella sua Pontedera Filippo ha avuto il tempo di fare spazio nella sua borsa e adesso è pronto per infilarci altre avventure. Per la sua nuova uscita ha scelto il freddo della Norvegia. Capo Nord, con tutto il suo immaginario fascinoso, a cui però ha voluto aggiungere qualcosa del suo vissuto. Nel punto più a nord del globo, infatti, il giovane viaggiatore toscano arriverà in Vespa, una Px 125 del 1982.

 in vespa a Capo Nord

“Vuole essere un omaggio sia alla città da cui provengo, che a mio nonno che alla Piaggio ha dato 40 anni di lavoro – spiega – in pochi mesi ho ottenuto il patrocinio di Comune, Regione e del Vespa Club mondiale e anche il sostegno di alcuni sponsor che mi hanno fornito attrezzature e risorse. Un amico, Alessandro Pierini, mi accompagnerà nel viaggio che sarà sicuramente duro”. Diecimila chilometri da percorrere in un mese, circa 500 km al giorno con una tabella di marcia serrata. “Avrò una telecamera sul casco e cercherò di documentare al meglio il viaggio. Spero di poter fare di questa mia passione una specie di lavoro, producendo contenuti da vendere. A Capo Nord porterò il vessillo del Vespa Club, diventando ambasciatore di questo importantissimo marchio italiano nel mondo”.

Ma il viaggio di Filippo, come assicura lui stesso, non si fermerà. Solo il tempo di fare ancora un po’ di posto nella sua borsa e poi via verso nuove frontiere. Quindi, quando gli chiedi cosa c’è nel suo futuro, la risposta non può che portare i nomi dei paesi da conoscere: “l’amore per il Sudamerica rimane grandissimo e conto di tornare per visitare i luoghi dove non sono stato. In cima alla lista poi ci sono Australia, India e il continente africano. Su questo c’è già un’idea di affrontarlo in jeep, ma c’è tutto il tempo per pensarci”.

Per seguire il diario di viaggio di Filippo Logli in Vespa a Capo Nord basta collegarsi al sito www.filippologli.com

A cura di Filippo Cioni e Marco Pagli