Famiglia fa il giro del mondo e conclude il viaggio a Porto Seguro

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Antonio Alberghini

 

Porto Seguro-Bahia-Brasile (Da Mídia Mutá) – Vendere la casa, preparare le valigie con 50 kg di libri per far studiare le due figlie, lasciare il lavoro, parenti e tutto per fare un viaggio intorno al mondo che è durato più di due anni.

Gli italo-svizzeri Gianni Sentinelli, architetto e Barbara Di Renzo, professoressa, con le figlie Giada e Anahita hanno concluso la loro avventura a Porto Seguro, in Bahia-Brasile, concludendo il viaggio insieme al vecchio amico Jean Pierre Salerno, vice direttore del La Torre Resort, nella bella spiaggia di Mutá, a 15 minuti dal centro della città. “Il viaggio ci ha arricchito molto, ci siamo ricostruiti, è diventata una risorsa per vivere, soprattutto nei momenti difficili”, hanno dichiarato all’arrivo a Porto Seguro, nello stato di Bahia, in Brasile.

Porto Seguro, Brasile

“La vita nelle grandi città scorre sempre veloce, ma in realtà non si sa dove stia andando”, ha affermato Gianni;

“Il mondo è buono, le persone sono buone, cercano di vivere in pace, di dar da mangiare ai propri figli”, ha aggiunto Barbara.

Il viaggio ha seguito un itinerario lungo e diversificato: Sud Africa, Giordania, Thailandia, Cambogia, Vietnam, Laos, Malesia, Singapore, Indonesia, Australia, Nuova Zelanda. In molti posti si sistemavano in alberghi semplici, altre volte affittavano una casa – dove era meglio per fare la scuola alle bambine! -, o noleggiavano un camper per percorrere lunghi tragitti.

“Avevamo un budget definito, quindi cercavamo sempre il posto giusto”, racconta Barbara.

Polinesia, Stati Uniti-California, Messico, Cuba “a Cuba il personale dei grandi hotel e del turismo si è abituato male, cioè ad esigere sempre delle mance, il resto della popolazione è simpaticissimo”, spiega Barbara, “una volta abbiamo dovuto viaggiare in autobus per più di dodici ore senza mangiare né bere per la testardaggine di due autisti di non volersi fermare, quella volta mi hanno proprio fatto arrabbiare, poi le bambine mi hanno calmata”.

Guatemala, Costa Rica, Ecuador, Galapagos “dove abbiamo potuto vedere le tartaruge centenarie e perfino sentire il loro respiro”, spiega Gianni. Perù, Bolivia, Argentina e, finalmente, già in Brasile, Curitiba, Rio de Janeiro e Porto Seguro.

Famiglia a Porto Seguro

Amici e storie ad ogni tappa

Per ogni tappa nuovi amici e storie da raccontare, “le nostre figlie scambiavano vestiti e giocattoli con i bambini che incontravamo in viaggio, a volte glieli regalavano”, ha spiegato Barbara, “i bambini sono sempre i migliori”.

La tolleranza religiosa e la convivenza armoniosa fra religioni diverse, sono stati osservati con interesse dalla famiglia, “in molti posti abbiamo visto una moschea di fianco a un tempio buddista e una chiesa cristiana, ognuno seguiva i suoi culti, ma in modo molto tranquillo”.

La coesistenza fra povertà e ricchezza, fra vecchio e ultramoderno “ci ha sorpreso a Singapore la vicinanza fra vecchie case di legno ed un mega shopping con dentro addirittura un luna park”, ricorda Gianni.

Porto Seguro, Brasile

Il trattamento dato dai mass media ai paesi lontani, secondo la famiglia, a volte può essere fuorviante, “molte volte le notizie di vari paesi mostrano solo il lato negativo, aumentando molto la tragedia, noi  per esempio eravamo in Thailandia durante la rivolta delle Camicie Rosse”, racconta Barbara, “ ma non ci siamo mai sentiti in pericolo. A volte ci creiamo il caos da soli, il mondo è buono, bisogna accoglierli”.

Durante il viaggio, inoltre, Gianni ha trovato il tempo per fare un salto in Svizzera, partecipare e vincere un concorso nella città di Montreux.

“Anche per affrontare il concorso l’esperienza del viaggio mi ha dato una scioltezza di ragionamento e una preparazione che si sono rivelati utilissimi”, spiega l’architetto che dovrà occuparsi degli immobili comunali della città svizzera, “anche in Svizzera tutti erano emozionati e contagiati dalla storia del viaggio, sembra sia un sogno nel cassetto di molta gente, bisogna avere il coraggio di partire”.

Il futuro della famiglia avventurosa quindi è garantito in Svizzera, ma con un messaggio per i giovani del mondo: “viaggiate e cercate di capire gli altri, aumentate i vostri orizzonti, noi lo rifaremmo cinquantamila volte!”, ha concluso la famiglia Sentinelli, come amano firmare i post che raccontano i dettagli del viaggio nel loro blog (http://revea4.romandie.com). Una famiglia unita, nel viaggio e nella vita, a cui Porto Seguro è piaciuta molto, “le persone sono molto allegre e sorridenti, questo è fantastico!” All’amico Jean Pierre, l’abbraccio degli amici dà molta soddisfazione: “È un grande onore che dei vecchi amici concludano un’avventura di questo tipo qui con me, a Porto Seguro!”

Antonio Alberghini/Mídia Mutá

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