Ho colto anzi il particolare momento per delle osservazioni, credo magari utili a chi possa trovarsi egualmente nella condizione di disoccupato, su come reagire ad una tale evenienza, quale atteggiamento mentale possa essere utile tenere; in particolare, l’accento è andato non solo sulla opportunità, ma direi anche la necessità di andare sempre, nell’arco della propria vita, e a maggior ragione di questi tempi, incontro alla conoscenza di sé stessi, delle proprie attitudini e capacità che, sole, possono costituire un’ancora di salvezza quando tutt’intorno sembra crollare: esse ci potranno permettere di fare cose eccezionali e uniche, alternative alla normale ricerca di impiego.

Ho inoltre ricostruito la mia storia lavorativa e fatto considerazioni sulla situazione di crisi economica e sociale in cui tutti siamo oggi coinvolti, specie nella particolare prospettiva di chi è in cerca di un nuovo lavoro.

La mia storia personale e lavorativa credo dunque risulti essere illuminante per il fatto che, come riflesso di una vita non molto lineare e di una mancanza per lungo tempo di chiarezza con la mia parte più vera, senza cioè il riconoscimento in prima persona di quali fossero le mie reali capacità, ho per svariati anni dovuto sottostare alle leggi del mercato e ai suoi relativi fallimenti: la verità, soprattutto oggi come oggi, è che niente ci slega più dalla tirannia del mercato occupazionale quanto il fatto di conoscere realmente sé stessi ed aprirsi di conseguenza delle personalissime vie. Per me è stato proprio trovare in me stesso la capacità di scrivere e di buttare giù in parole quello che avevo dentro e il saper osservare la realtà a permettermi un costante ritorno di autostima e di impegno ad un progetto fuori da qualsiasi evento contingente, come appunto il fatto di poter perdere il lavoro; per altre persone, raggiungere la propria realizzazione potrebbe essere quelle di scoprirsi artigiani, o tecnici, o chissà quali e quante altre attitudini:l’importante è che si raggiunga sempre la verità di cui ognuno e portatore in maniera diversa dagli altri, e che si preservi sempre uno spazio, lavoro o non lavoro, a questa ricerca.

Certo, oggi sono tempi duri, lo ammetto, ma innanzitutto da questa valutazione di una crisi mondiale non può che risultare il mettere da parte pensieri autosvalutativi o, peggio, disperazione, ed invece rimboccarsi le maniche e incominciare la vera avventura, che è quella di un viaggio infinito dentro a noi stessi.

Alessio Foti

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