5 lavori legati al mare

Lo scrittore marsigliese Jean Claud Izzo diceva: “Davanti al mare la felicità è un’idea semplice.” È indubbio che questa enorme distesa d’acqua abbia esercitato, e ancora eserciti, un enorme fascino; storie, leggende, film, libri hanno per protagonista questa creatura che, come cantava Paolo Conte “si muove e non sta ferma mai.” Ma al di là del potere evocativo e dei sogni ad occhi aperti che ci suscita, il mare, per molti, è anche luogo di lavoro. E, come tutti i luoghi di lavoro, può non essere sempre così idilliaco come appare guardandolo con gli occhi del vacanziere o del cittadino nostalgico che ambisce a viverci di fronte.

Cargo, mercantili, navi da crociera o da diporto, piattaforme, sono parole che, oltre ad una indubbia carica leggendaria, rappresentano un mondo di professioni ed economie non trascurabili e spesso ambite come se, il fatto solo di avere per scenario il mare, le rendesse meno associabili alla monotonia di qualunque altro lavoro. Fantasia e realtà spesso sono separate da strade più impervie di quanto non si immagini ma tutto ciò non scalfisce di una virgola il fatto che il mare possa anche rappresentare un’opportunità di lavoro. Per questo noi di Voglio vivere così abbiamo deciso di dedicare uno spazio a questo argomento cercando di presentare nel modo più semplice e chiaro alcuni mestieri e l’iter per accedervi.

1. Guardiano del faro

Una delle figure più affascinanti e suggestive è sicuramente quella del guardiano del faro. Molti di noi hanno fantasticato di trovarsi in una di queste torrette, lo sguardo che abbraccia a 360 gradi una distesa azzurra calma o in burrasca, gli schizzi d’acqua che lambiscono i vetri della sommità del faro e una radio ricetrasmittente che gracida parole e indicazioni di rotte e di avvisi meteo. Ma come si diventa guardiani di un faro? È fondamentale sapere che i fari sono sotto la giurisdizione della Marina Militare Italiana. Fino al 1994 l’assunzione per questa figura, che ora si chiama operatore o collaboratore nautico, avveniva attraverso concorsi pubblicati, come per altri, sulla Gazzetta Ufficiale. In seguito si è passati a concorsi interni rivolti alla riqualificazione di personale civile della Difesa. Dopo l’inoltro della domanda si seguiva un apposito corso formativo presso l’ufficio tecnico dei fari di La Spezia. Secondo uno degli ultimi dati disponibili i faristi in Italia sarebbero circa 161 a fronte però di un numero di fari non automatizzati che diminuisce sempre più. In ogni caso questo è il link della Marina Militare per avere ulteriori informazioni www.marina.difesa.it Sono molti anni che non viene indetto un concorso ma sul sito della Marina è comunque possibile rimanere aggiornati nel caso ne venga bandito uno. Si può provare a rivolgersi anche all’Ispettorato Navale Logistico Piazzale della Marina 1 a Roma: il telefono che risulta ancora su internet è 0636805925. Come alternativa, nel caso qualcuno pensasse di iniziare un’attività di ricezione turistica e volesse acquistare un faro, deve rivolgersi al Demanio: la Marina Militare infatti quando decide di dismettere un faro ne passa la gestione all’agenzia del demanio. In quel caso la torretta viene dismessa e restano eventualmente in vendita solo i locali.

2. Piattaforme petrolifere

Un altro mestiere del mare, o meglio mestieri, è quello che si svolge su una piattaforma di estrazione petrolifera o di gas. Lavoro molto duro e, di solito, ben remunerato si svolge in condizioni ambientali non facili: gli spazi limitati e la convivenza forzata per lunghi periodi richiedono quindi, oltre a diverse competenze tecniche, anche un certo equilibrio psicologico. Molte sono le figure professionali che ruotano attorno ad una piattaforma; da quelle più altamente qualificate come ingegneri e geologi, ai saldatori, meccanici ed elettricisti ma anche addetti alla ristorazione come cuochi e camerieri.

Un sito utilissimo è http://drumbertogiongrandi.beepworld.it/lavorareoffshore.htm ricco di link e informazioni, chiaro nella consultazione e accurato nelle notizie.

3. Navi mercantili

Bisogna dire, prima di tutto, che se non si hanno titoli di studio qualificati o un diploma di un istituto nautico, i lavori che si possono svolgere in questo ambito sono piuttosto generici. In linea di massima quello che si deve fare per capire come imbarcarsi su una nave mercantile è quello di rivolgersi alle così dette agenzie raccomandatarie, ossia quelle agenzie presenti in ogni città in cui ci siano porti mercantili, che si occupano della gestione di queste navi. Le informazioni possono essere richieste direttamente alle Capitanerie di porto chiedendo di parlare con gli uffici tecnici e di sicurezza: sono gli uffici che si occupano di tutte le pratiche relative. Una cosa è certa: armarsi di santa pazienza perché, la ricerca può richiedere tempi non brevissimi. In ogni caso gli uffici delle capitanerie, al momento della domanda, vi forniranno la lista dei documenti di cui necessitano. Questa trafila serve per avere l’indispensabile libretto di navigazione ottenuto il quale si viene iscritti al registro della gente di coperto, cioè mozzo. A questo punto entrate in lista d’attesa per essere chiamati dalle compagnie che ne avessero bisogno. Per altre figure professionali, più specifiche, potete consultare il sito www.micoperi.com

Le figure professionali richieste spaziano in vari ambiti: possono essere richiesti anche infermieri o medici per esempio.

4. Navi da crociera

Questo sito è assolutamente imperdibile per chi è intenzionato a trovare lavoro sulle navi da crociera. Ricchissimo di informazioni dettagliate sulle figure professionali richieste, sulle agenzie di reclutamento del personale, sull’organizzazione della vita di bordo e molto molto altro. Ogni compagnia di navigazione ha un suo sito in cui trovare indicazioni in tal senso. La Costa Crociere ha una pagina web abbastanza aggiornata in cui indica le posizioni professionali aperte per esempio. Potete fare una ricerca compagnia per compagnia ma il sito che vi abbiamo indicato vi aiuta non poco, per questo consigliamo di partire da lì. In ogni caso è bene non aspettarsi un clima da Love boat o simili: una nave è un posto di lavoro con una gerarchia ben definita, spazi limitati e assenze da casa per lunghi periodi. Come in ogni lavoro bisogna essere motivati e sapere il più chiaramente possibile che tipo di mestiere stiamo cercando.

5. Skipper

Sicuramente un mestiere attorno a cui aleggiano leggende e racconti avventurosi e galanti. Ma si tratta di un mestiere serio ed estremamente impegnativo, oltre ad essere carico di responsabilità: dagli aspetti tecnici, ai rapporti con le varie capitanerie a quelli psicologici degli ospiti che porta in giro. Si possono individuare tre categorie principali a seconda dei tipi di contratti:

1) contratto annuale con armatore

2) contratto stagionale con armatore

3) skipper stagionale per agenzie di charter

Oltre alla patente nautica bisogna richiedere il titolo professionale marittimo di conduttore di imbarcazioni adibite al noleggio, rilasciato dalla Capitaneria di Porto competente. Di questo mestiere parliamo con Gianfranco Del Signore, amico di Voglio vivere così che, a bordo della sua Calipsa, sta girando il mondo. “Vedi Geraldine, per fare lo skipper, prima di tutto ci vuole una buona dose di esperienza; uno skipper deve conoscere le caratteristiche del mare o tratto di mare che va a navigare, le correnti, gli scarrocci, i venti, i fondali, più cose conosce e maggiore è la sicurezza. Circumnavigare la Sardegna non è come attraversare le Bahamas, ci sono tempi e caratteristiche diverse. Ho visto tante barche arenate e distrutte abbandonate nei bassi fondali delle isole al sud delle Bahamas. E cose di questo tipo sono certamente dovute alla poca esperienza o alla superficialità degli skipper.

Io non mi considero un bravo skipper però rispetto e temo il mare, mi documento sempre tanto su dove devo andare e nonostante tutto prego sempre che mi vada bene. Fortunatamente fino ad ora sono sempre riuscito ad arrivare a terra e non voglio sembrarti ripetitivo ma PREGO SEMPRE di non trovarmi in quelle condizioni difficili, in mezzo alle tempeste, alle burrasche, e a quelle perturbazioni che ho incontrato nel mese di agosto nel tratto sud Bahamas nord Rep. Dominicana. Ora mi trovo nel Porto Sansouci della capitale Santo Domingo e quando navigo lo faccio nella parte sud dell’isola, nel Mar dei Caraibi dove il mare e i venti spingono da sud est verso nord ovest. Poi oltre alle conoscenze di cui ti parlavo prima, è importante il tipo di imbarcazione con cui si naviga: con un’imbarcazione a motore o a vela, di quanti metri, sloop o ketc cioè un albero o due; io penso che uno skipper bravo debba saper portare qualsiasi imbarcazione; anche perché ce ne sono alcune che vanno dove soffia il vento anziché il timone, imbarcazioni con una governabilità limitata e la Calipsa è una di quelle.”

Comunque sia, buon vento a tutti.

A cura di Geraldine Meyer