L’uomo e la donna rappresentano le due facce, in parte complementari ed in parte diverse, dell’unica grande stirpe umana. Le ingiustizie che tuttora il genere femminile subisce in tanti paesi rappresentano una ferita aperta.

diritti delle donne

Ancora oggi moltissime culture prescrivono che la donna si dedichi esclusivamente al lavoro casalingo negando la possibilità di lavorare al di fuori delle mura domestiche. La discriminazione comincia già nell’ambito dell’educazione scolastica: esistono ancora casi in cui alle donne è negata l’istruzione. Attualmente poi in alcune parti del mondo le donne non possono votare, non possono esercitare alcune professioni, non hanno diritto alla proprietà della terra, alla disponibilità di mezzi finanziari autonomi e all’eredità. Il maschilismo è poliedrico, anche perché è stato tenuto vivo dalla storia, dalle tradizioni e dalla religione. Proprio la religione ebraica, cristiana ed islamica rappresentano esempi di cultura e società di carattere patriarcale. Tutte e tre queste fedi (di radice comune) affermano a chiare lettere la superiorità dell’uomo sulla donna. In tutto il mondo sono poi la classe clericale ed i fedeli ad estremizzare o al contrario moderare il concetto.

Un altro luogo nel mondo dove la religione ha rappresentato il mezzo con il quale imporre la sottomissione femminile è l’India dove, nel 7° secolo, Shankaracarya ed i suoi seguaci bramini hanno davvero segnato il destino della donna. Soltanto nel 20° secolo questi sistemi oppressivi sono stati aboliti, ma la loro costituente psicologica è ancora lontana dallo scomparire. Il matrimonio viene deciso dai genitori e comporta l’obbligo della dote portata al marito dalla sposa. Questa è indispensabile perché una donna possa sposarsi. Proprio la dote è all’origine di vari divorzi ed incidenti mortali causati volontariamente, che permettono al marito di risposarsi per ottenerne una più consistente. Questa pratica è così radicata in India che non vengono mai istruiti processi per condannare l’uomo assassino.

In molti paesi africani e del Medio Oriente, in nome della tradizione e dei culti tribali si compiono atrocità indicibili. Per consacrare il passaggio dalla fanciullezza alla vita adulta si effettua sulle ragazze la mutilazione degli organi genitali esterni: l’infibulazione. L’operazione chirurgica consiste nell’asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali, con successiva cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell’urina e del sangue mestruale. Lo scopo è quello di rendere impossibili i rapporti sessuali fintanto che non si provveda alla defibulazione (cioè alla scucitura della vulva), che in queste culture viene effettuata direttamente dallo sposo prima della consumazione del matrimonio. Sono numerosi gli Stati in cui questa pratica brutale è diffusa; tra essi segnalo l’Egitto, il Sudan, l’Eritrea, l’Etiopia, la Somalia, il Sierra Leone ed il Mali.

Sigmund Freud fu un sostenitore della superiorità del maschio, affermando che la donna ha una coscienza meno sviluppata oltre ad essere più narcisista. Su queste basi, giunse alla conclusione che la donna è inferiore all’uomo, contribuendo così a rinforzare nell’uomo l’idea della propria superiorità. Questo specifico concetto della scuola di pensiero freudiana è quasi universale, e probabilmente è ancora insegnato nei libri di scuola (che si trovano solitamente una generazione indietro). Nonostante ciò ed al di là di ogni dubbio, la situazione della donna nei paesi occidentale è migliore rispetto a quella dei paesi orientali o medio-orientali ma, di fatto, si ha la sensazione che la società sia ancora dominata dagli uomini.

Ma quali sono i paesi in cui la donna è maggiormente rispettata e nei quali ha le maggiori possibilità di affermarsi? Prima di rispondere a questa importante domanda, vorrei precisare che tutte le informazioni e i dati presenti in questo articolo, sono stati attinti dall’e-book “Eden, trova il Tuo Paradiso Terrestre”, uno strumento operativo che serve per analizzare la situazione di tutti gli Stati del mondo, approfondendo i temi basilari per chi vuole individuare il paese ideale nel quale trasferirsi e vivere. Alcuni temi sono di carattere geo-fisico (come il Clima e l’Inquinamento Atmosferico), altri sono di carattere economico (come il Costo della vita e il Livello Salariale), altri ancora sono di carattere sociale (come il Livello di Criminalità e, appunto, i Diritti della Donna). Si tratta dei cinquanta argomenti cardine nella vita di ogni persona.

Ovunque nel mondo, il grado di emancipazione della donna misura il progresso generale della società. In pressoché tutti i paesi, la carica massima esercitabile da una persona è indubbiamente quella di Primo Ministro o Presidente di uno Stato. Se una carica così alta è ricoperta da una donna, ciò che ci si attende da quel paese è che promuova i diritti della donna. Ebbene, gli Stati che attualmente hanno una donna come Primo Ministro sono 13 (su 196), per la precisione: Argentina, Bangladesh, Brasile, Cile, Croazia, Germania, Giamaica, Lettonia, Liberia, Norvegia, Polonia, Santa Lucia, Svizzera.

Subito dopo quella di Primo Ministro, devono essere ritenute cariche estremamente importanti quelle parlamentari. Attingendo le informazioni dalla mappa mondiale delle donne in Parlamento contenuta all’interno di “Eden, trova il Tuo Paradiso Terrestre”, ho stilato la classifica dei 15 paesi con più donne parlamentari.

Questi sono gli Stati in cui la percentuale di donne in parlamento è più alta:

  1. Rwanda 63.8%
  2. Bolivia 53.1%
  3. Andorra 50%
  4. Cuba 48.9%
  5. Svezia 44.7%
  6. Seychelles 43.8%
  7. Senegal 43.3%
  8. Finlandia 42.5%
  9. Nicaragua 42.4%
  10. Ecuador 41.6%
  11. Sudafrica 41.5%
  12. Spagna 39.7%
  13. Islanda 39.7%
  14. Norvegia 39.6
  15. Belgio 39.3%

E’ confortante constatare che in generale nei paesi in cui i diritti femminili sono maggiormente riconosciuti la percentuale di donne che siedono in Parlamento è più elevata e viceversa. Ecco quindi che prima di decidere in quale paese trasferirti, prenditi il tempo di considerare tutti gli aspetti che, volente o nolente, influiranno sulla tua vita futura e sulla vita dei tuoi cari.

Roberto Stanzani

www.ilmioeden.it