E’ successo a Giuseppe, nato in un piccolo centro del Barese nel ’63 che, nel febbraio del ’98, ha mollato il Belpaese.  A parte qualche sporadico viaggio, della durata di pochi giorni, il pugliese non aveva mai lasciato Bari e, in genere, l’Italia. “Un giorno – racconta- mi dico: ‘non posso lasciarmi sfuggire un’occasione come questa.  E bye bye al mio mondo sicuro in Puglia” . Tredici anni fa Giuseppe ha preso al volo un’opportunita’ di lavoro in Israele, come designer di circuiti integrati. Da ingegnere elettronico aveva maturato sei anni di esperienza in Italia, col desiderio di lavorare in ambienti all’avanguardia nel suo settore.

“E cosi’, insieme ad un caro amico e collega -dice- lascio l’Italia per trasferirmi in Terra Santa, precisamente a Netanya, distante 20 km da Tel Aviv. Una bella cittadina sul mare. Lì trascorro tre meravigliosi anni della mia vita. Poi nel 2001, per una situazione politica che comincia a diventare un po’ rischiosa,  do’ una seconda svolta alla mia vita. Decido di accettare un’ offerta di lavoro in una start-up in California, a San Jose’, nel cuore della Silicon Valley, a sud della baia di San Francisco.  Nel frattempo metto su famiglia, mi sposo, ho un bellissimo bambino, cambio piu’ volte azienda, ma da allora fino ad oggi, non mi sono schiodato piu. E continuerò a farlo’”.

Vivere in California san jose

Ma come si vive dalle sue parti?

Si vive bene, certo. Se non fosse cosi’, non sarei rimasto tutti questi anni. Il posto e’ sicuro, almeno nella zona in cui vivo.  Potrei uscire senza chiudere casa a chiave, anche se non lo faccio mai.

Perché?

Sono ancora troppo italiano- barese- per fidarmi di tutti. San Josè è un centro certamente sicuro, pulito e ordinato e dal clima mite. Fa eccezione San Francisco, che risente delle correnti fredde dell’oceano. Qui il cielo è  limpido quasi tutti i giorni dell’anno, in inverno non nevica mai, l’estate e’ calda, soleggiata, ma mai afosa.

Cosa c’è di bello da vedere?

Dipende da cosa uno cerca: dal punto di vista paesaggistico e naturalistico la California e’ certamente uno dei posti piu’ belli e ricchi al mondo. Quindi se ami la natura, sei nel posto giusto. Imperdibili sono: Yosemit National Park, Redwood National Park, Lake Tahoe, Big Sur, la baia di Monterey. Se ami la citta’, i centri piu’ belli e vicini, cioè raggiungibili in una oretta di auto, sono: San Francisco, Palo Alto, Berkley, Santa Cruz, Monterey.

Vivere in California, San Jose

Come si trascorrono le giornate?

Posso dire come le trascorro io. Si lavora moltissimo, sempre a ritmi serrati, ci sono pochissimi giorni di ferie. Nel week-end in genere non si sta a casa: si puo’ andare in giro nei tantissimi parchi, magari in bici nei lunghissimi bike trails, nella city di San Francisco, bellissima, vivissima, alternativa. Di sera c’è tanto da fare: cinema, ristorante afgano, acquisti in uno dei tanti e vasti “shopping mall”. Hai sempre tantissime opzioni, anche se alla fine fai sempre le stesse cose. Dipende da quello che cerchi e da quanto vuoi spendere.

Due parole sul suo lavoro

Come ho detto, sono ormai da tanti anni ingegnere elettronico e lavoro in design verification di circuiti integrati, in particolare memorie flash. Direi che in questo settore, a questi livelli e alle stesse condizioni, difficilmente potrei lavorare altrove, men che meno in Italia.

C’è lavoro per un italiano?

E’ diventato difficile trovare lavoro un po’ per tutti, anche per gli ingegneri,  specie dopo la recente grossa batosta finanziaria, dalla quale a fatica si sta cercando di venire fuori. Inoltre, se sei straniero, per ottenere il permesso di lavoro, dovresti essere sponsorizzato dall’azienda che ti assume, e questo rende chiaramente le cose piu’ complicate. Negli altri settori non saprei: per quel che vedo, gli italiani che si sono inseriti come ristoratori hanno in genere avuto un discreto successo e riescono a creare anche un minimo di occupazione temporanea per camerieri o cuochi.

SAN JOSE, CALIFORNIA

Ci sono tanti connazionali?

Certo ci sono, ma non sono in tanti: si tratta soprattutto di ingegneri impiegati in aziende HighTech, ma non mancano quelli che gestiscono ristoranti o pizzerie.

Ci sono usanze particolari?

Direi di no. In questa area ci sono moltissimi immigrati, provenienti un po’ da tutto il mondo, quindi ognuno si porta dietro le sue tradizioni, che quindi sono diverse a seconda delle varie comunita’.

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Quali sono i piatti tipici?

Vale lo stesso discorso.  Si possono mangiare piatti tipici indiani in ristoranti indiani, cinesi in ristoranti cinesi, messicani in ristoranti messicani, ma nei ristoranti “californiani” piatti tipici direi proprio che non ce ne sono: la cucina californiana e’ un miscuglio, generalemente mal riuscito, di cucine di tutto il mondo.

Quali sono i lati positivi e negativi della vita dalle sue parti?

Tra i primi: rispetto degli altri, dell’ambiente e delle regole. Spazi enormi che ti danno la possibilita’ di respirare, trovare sempre parcheggio, non ingolfarti quasi mai nel traffico. Centri commerciali immensi, dove puoi trovare sempre di tutto a qualunque ora del giorno e nei weekend. Non esiste la chiusura per pranzo e spesso nemmeno quella del fine settimana.

SAN JOSE, CALIFORNIA

Lati negativi? 

Vita sociale ridotta. Per strada ti saluta anche chi non ti conosce, ma alla fine ognuno si fa i fatti suoi e va per la sua strada. Per fare una qualunque cosa, anche prendere un caffe’, o fare la spesa, devi sempre prendere la macchina.

Come si convive con il rischio terremoto?

Bella domanda. In dieci anni , da quando sono qui, ho sentito solo due piccole scosse: l’ultima  di rilievo, che ha provocato qualche danno é avvenuta nel 1989, mentre prima di questa, quella famosa, e’ quella del 1906 ,che distrusse quasi completamente SanFrancisco. Ma e’ proprio questo lunga quiete che fa presagire da parte di molti esperti che ci sarà  un terremoto di  magnitudo 6.7 tra il 2011 e il 2035.  Quindi la paura c’e’, siamo informati, si trovano opuscoli informativi un po’ dappertutto. Siamo  in parte preparati: ancoraggio in casa dei mobili, TV, quadri che, cadendo, potrebbero far male, kit di sopravvivenza, estintori,identificazione dei punti di raccolta,. Vivendo in case basse, leggere (sono di legno) la probabilita’ di crolli e’ ridotta .  Ma non c’è niente di certo. Spero solo che non accada mai.

Cosa le manca dell’Italia?

Il  bagno al mare. Qui c’e’ l’oceano, sara’ pure bellissimo da guardare, ma neanche a ferragosto puoi entrare in acqua per quanto e’ fredda! Il calore e la spontaneita’ della gente. La famiglia, i nipoti che crescono. Gli amici di infanzia. Le imitazioni di zia Liliana. Gli arancini di riso di mamma. Le barzellette in dialetto di Giacomo.

Un giorno tornerà in Italia?

Tornero’ quando e se mi saro’ stancato di lavorare: sperare di lavorare in Italia agli stessi livelli e alle stesse condizioni e’ solo un sogno, che non si potra’ realizzare. Tuttavia, anche se questo dovesse accadere, non so se permetterei a mio figlio di seguirmi. Così, rinuncerebbe alle numerose opportunita’ che avrebbe, restando qui.

Come sono i collegamenti con l’Italia?

Dieci anni fa erano migliori di ora. Il volo diretto Alitalia Roma-San Francisco non esiste piu’. Ora bisogna fare uno scalo intermedio in un hub in US (New York o Houston) oppure in Europa ((Amsterdam, Parigi o Francoforte) prima di arrivare a Roma o Milano. In genere, dopo circa 20 ore di viaggio, si arriva a pezzi. Tuttavia e’ una sfacchinata, che almeno una volta l’anno faccio con piacere.

Funzionano bene i servizi pubblici?

Direi proprio di si, a parte forse il sistema di trasporto pubblico, che e’ ancora carente, perche’ qui ancora tutti usano l’auto per spostarsi.

Italiani che vivono a San Jose, California

Consigli a chi voglia venire dalle sue parti?

Per chi viene in vacanza: atterrare a San Francisco, trascorrere li’ i primi 2-3 giorni, cosi’ si ha anche il tempo per riposarsi del lungo viaggio e adattarsi al fuso orario. Poi, noleggiare un’auto e fare un bel giro di almeno un paio di settimane per tutta la California. Io andrei verso sud, attraversando la splendida route 1 che costeggia l’oceano fino a San Diego, al confine col Messico. Godersi la natura e il clima meraviglioso. Eviterei i mesi da Dicembre a Febbraio.

Cosa dire a chi verrebbe per lavoro?

Consiglierei poche cose: essere coscienti sin da subito che, se ci si adatta ai ritmi, se piace il lavoro e si ha la fortuna di non perderlo e se si riesce a creare un proprio ambiente, si corre seriamente il rischio, pur restando sempre sentimentalmente legati alle proprie origini, di non tornare piu’ indietro.

Intervista a cura di Cinzia Ficco