In giro per il mondo: Nicoletta Crisponi

Di Enza Petruzziello

Fare il giro del mondo in 365 giorni grazie alla rete social.

È questa la sfida di Nicoletta Crisponi, giovane trentenne che, dopo aver lasciato il suo lavoro a tempo indeterminato in un’agenzia di comunicazione a Milano, decide di mettersi in viaggio, girare il mondo e raccontarlo nel suo blog.

Partita ormai da più di 5 mesi, ha visitato già tantissimi Paesi: India, Sri Lanka, Maldive, Nepal, Cina, Hong Kong, Giappone, Malesia, Filippine, Vietnam, Cambogia, Thailandia, Bali e Singapore.

Adesso si trova in Australia. L’obiettivo è conquistare più di 30 nazioni e ritornare in Italia in tempo per trascorrere il prossimo Natale con i suoi genitori.

Una passione, quella di Nicoletta per i viaggi, che l’accompagna da sempre. La sua prima avventura inizia, infatti, molti anni prima quando a soli 17 anni, zaino in spalla, parte da sola per le montagne del Trentino Alto Adige, dove è cresciuta, per arrivare in Sardegna.

Da quel momento trascorre ogni estate all’estero svolgendo lavori stagionali tra i più disparati: da ragazza alla pari a cameriera, da consulente di comunicazione fino a ricercatrice e volontaria. E tutto rigorosamente in solitaria. Unica eccezione un viaggio in Africa con l’associazione Mammadù Italia Onlus dove con lei c’era Alexandra, una delle sue migliori amiche.

Laureata in design d’arredo con un master in organizzazione di impresa, Nicoletta cerca di conciliare fin da subito la sua carriera lavorativa con l’amore per il viaggio svolgendo tirocini a Bruxelles e New York. Esperienze che cambiano il suo approccio con il mondo del lavoro e non solo.

Dopo aver mollato il posto fisso, per sette mesi studia, organizza, contatta, progetta. Crea «Il filo di Nicky», un blog per raccontare i suoi spostamenti e condividere le sue esperienze. Nascono la pagina Facebook, il profilo Instagram e il canale YouTube.

Non resta che partire, dunque. Il 27 dicembre 2016 vola alla volta dell’India per intraprendere quello che lei stessa definisce «il viaggio della vita». Coraggio, intraprendenza e una sana dose di follia fanno il resto.

Nicoletta Crisponi,

Nicoletta hai da poco compiuto trent’anni. Ma cosa spinge una giovane donna come te a mollare un posto di lavoro a tempo indeterminato per fare il giro intorno al mondo?

«La bellezza per la vita. Suona forse un po’ romantico ma è proprio questo il motivo. Tante volte ci facciamo inghiottire in una routine che non ci appartiene, una zona di comfort dalla quale è difficile uscire ma proprio questo passo verso l’ignoto ci permette di ritrovarci, di metterci alla prova e conoscerci.

Quindi no, per me nessun amore finito male, nessun lavoro frustrante o delusione, solo la voglia di ricominciare da capo con una nuova me».

Una decisione coraggiosa, dal momento che molti, soprattutto di questi tempi in Italia, anelano al posto fisso. Ti hanno sostenuta in questa scelta o al contrario hanno cercato di dissuaderti?

«Non c’è stata una singola persona che ha cercato di dissuadermi anche perché sono una viaggiatrice di natura e, a dir la verità, la mia ex capa si è quasi sorpresa di quanto tempo sia rimasta con loro. Lei ci scherza sempre su raccontando di come mi vide impallidire quando durante il colloquio mi parlò di “contratto a tempo indeterminato”.

Quello del posto fisso è un mito tutto nostro italiano, come se questo andasse a braccetto con la felicità. Per me non così, al contrario: non cambiare non ci mette di fronte a nuovi approcci al lavoro, a nuove persone con cui relazionarci, a nuove sfide. E poco importa se queste vengono dal servire ai tavoli di un ristorante o dal guidare un gruppo di lavoro.

Si impara sempre da tutto se si vuole. Di sicuro un ruolo fondamentale l’ha giocato la mia famiglia che in ogni singola scelta io abbia preso fino ad oggi mi ha sempre supportata e continua a farlo dandomi la forza quando sono stanca, la motivazione quando mi sembra tutto senza senso. Gioisce con me di ogni piccola vittoria.

In realtà è il secondo lavoro a tempo indeterminato che lascio, la prima volta mio padre mi chiese: “Sei felice?” “No…” “Allora lascialo e ricomincia”. Questa volta, invece, è stata mia madre a chiedermi: “Sei sicura?” “Si” “Allora vai, noi ti aspettiamo qui”».

Se in viaggio ormai da 5 mesi. La tua sfida è visitare 30 Paesi nell’arco di un anno con l’aiuto dei social network. È la cosiddetta teoria dei 6 gradi di separazione in chiave social. In cosa consiste esattamente?

«Quelli che una volta erano i 6 gradi di separazione che dividevano il mondo, oggi grazie ai social media sono scesi a 3 ½ e questo vuol dire che teoricamente abbastanza facilmente dovrei incontrare ovunque nel mondo qualcuno che sia amico di un amico di un amico. 30 Paesi sono davvero tanti, ce la faremo? Ci proviamo o come nel Risiko vedremo dominare le solite armate nere!».

Per riuscire in questa impresa hai aperto il blog “Il Filo di Niki” in cui oltre a raccontare i tuoi viaggi, cerchi nuove contatti per muoverti da un posto all’altro. Parlaci del tuo blog.

«Il mio blog è un po’ un mondo dove si può trovare di tutto: dai miei pensieri raccolti mentre sorseggio del cattivo vino su un grattacielo a Singapore a veri e propri itinerari di viaggio.

Come forse si sarà intuito non mi piace limitarmi in nulla e così ho appena fatto il grande passo di aprirlo a ragazzi che hanno voglia di raccontare il mondo. Ora sono una decina e sono davvero meravigliosi: mi sostengono, mi aiutano, scrivono i loro pezzi facendomi così scoprire di più dei Paesi dove mi trovo, ognuno con il proprio stile. La prospettiva lo vede diventare una vera e propria piattaforma dove andar a leggere i consigli di amici fatti per gli amici senza tanti tecnicismi ma con tanta “pancia”».

Non solo il Filo di Niki, ma anche un canale YouTube, Facebook, Instagram. Possiamo definirti a tutti gli effetti una social traveller?

«Oddio come mi piace questa definizione! Pensa che ora sono in viaggio on the road con Auto a Spillo su un Social Van!

L’idea è raccontare questo posto meraviglioso sia tramite i suoi paesaggi ma anche attraverso le storie delle persone che man mano incontrerò lungo il cammino.

ssere una social traveller ha dei pro e dei contro: i pro sono tutti i messaggi che ricevi da chi ti segue da lontano e in qualche modo sta viaggiando con te, i contro sono che tante volte il telefono vorresti solo lasciarlo in borsa e non puoi».

In tutti i tuoi viaggi parti rigorosamente da sola. Che cosa significa per te viaggiare in solitaria?

«Per me è libertà: libertà di dormire fino a tardi al mattino, libertà di fermarsi lungo la strada solo perché senti che quello è il posto giusto dove ricaricare le batterie. Viaggiare da sola è incontrare molte più persone di quando sei con qualcuno. S

e non sei sola difficilmente le persone ti avvicineranno per scambiare anche solo due chiacchiere, se poi sei con un ragazzo ancora peggio. In un certo senso, sei meno sola quando sei sola».

Nicoletta Crisponi,

Inevitabilmente penso agli aspetti pratici della tua sfida: economicamente come riesci a viaggiare per un anno?

«Un anno fa, più o meno in questo periodo, alle 6 del mattino ero in stazione a Milano a distribuire volantini prima di andare in ufficio, la gente quasi non mi guardava in faccia e chi lo faceva ogni tanto mi restituiva un’immagine quasi di pena mentre io sorridevo pensando a oggi.

Per due anni mi sono divisa tra due/tre lavori, niente macchina, tanti viaggi a piedi, niente sigarette o serate con bocce di spumante in discoteca. Ho condiviso casa mia con sconosciuti per tirar su qualcosa con Airbnb. Per me era importante essere economicamente indipendente al di là degli sponsor che avrei trovato.

Una volta fatto questo, ho creato le presentazioni di ciò che volevo fare e sono andata a bussare a tante porte, alcune di queste si sono aperte».

Hai già visitato moltissimi Paesi dall’India allo Sri Lanka, dalle Maldive alla Cina fino al Giappone. E ancora: Thailandia, Bali e Singapore, solo per citarne alcuni. Cosa ti ha colpito di più dei tanti posti in cui sei stata?

«È difficile da dire. Ognuno è in qualche modo diverso e uguale soprattutto quando si parla dello stesso continente. Di sicuro mi ha insegnato la pazienza e l’arte dell’aspettare perché quando sei in Asia non puoi fare davvero altro, la milanese imbruttita che si stava sviluppando in me è morta nel primo mese di viaggio».

C’è stato un luogo che ti ha emozionato più di altri?

«Ci sono due posti dove mi sono trovata con le lacrime a solcarmi le guance dalla felicità e sono state Thoulusdoo alle Maldive e Tioman Island in Malesia.

Si direbbe che il mare ha un ruolo davvero importante nella mia serenità e non so bene come farò tornata in Italia, probabilmente mi trasferirò. La bellezza della natura andava di pari passo con la serenità interiore e a quel punto non puoi far altro che abbassare le mani, respirare a pieni polmoni sicura di trovarti esattamente dove dovresti essere».

Viceversa un posto dove hai avuto più paura oppure dove ti sei trovata in difficoltà?

«In Giappone sono stata aggredita da un uomo, per la prima volta ho sentito il mio esser vulnerabile e sola in una terra straniera dove nessuno parlava la mia lingua. Ero sotto lo scacco di questo pazzo. Le mani mi tremavano come mai, ma non ho mollato nemmeno per un secondo e sono riuscita a fuggire sana e salva. Quando mi sono calmata ho chiamato a casa e lì ho trovato la forza di due genitori che si mostravano tranquilli nonostante ovviamente non potesse essere così.

Mi hanno aiutata a calmarmi e nemmeno una volta hanno pronunciato la frase “torna a casa”. Non potrei aver accanto nessuno di migliore ogni giorno a ogni passo che faccio».

Nicoletta Crisponi,

A parte questo episodio, in generale come è stata l’accoglienza nei tanti Paesi che hai avuto modo di scoprire finora?

«Ottima. Più o meno calda ma in generale la cosa migliore che si possa fare è fuggire dalle città e uscire dal caos verso paesini più autentici.

Qui trovi un’accoglienza autentica e riesci a toccare il cuore di ogni nazione. Più passa il tempo più cerco di evitare tutto quello che è turistico privilegiando posti più nascosti dove la natura può ancora esprimersi senza troppe limitazioni».

Adesso ti trovi in Australia, dall’altro lato del mondo. Quali sono le tue prime impressioni su questa meravigliosa terra?

«Amo l’Australia! Le persone sono così meravigliosamente gentili e affabili. Ti ritrovi a scambiare quattro chiacchiere col benzinaio, col principe di un Paese fino ad allora sconosciuto, o fare un barbecue con altri viaggiatori.

Qui la natura domina sovrana e per chilometri e chilometri ci siete solo voi due a osservarvi con rispetto con canguri che saltellano in giro, pappagalli rosa che fanno un rumore assordante e pellicani che accompagnano i pescatori sperando in un pezzettino di pesce».

Quale sarà la tua prossima destinazione?

«La Nuova Zelanda e l’idea di fare il compleanno in mezzo alla neve mi lascia in effetti un po’ perplessa: tanti anni di sole e ora vado nel polo opposto del mondo in pieno inverno. Spero con tutto il mio cuore che non faccia troppo freddo, ne ho già avuto abbastanza in Giappone ma i posti meravigliosi che si possono visitare valgono qualche maglione in più».

Nicoletta Crisponi

Non sei nuova ad iniziative social. Qualche anno fa hai avuto la possibilità di svolgere un tirocinio a New York grazie al progetto “One kiss for NY”. In cosa consisteva?

«Stavo lavorando alla tesi di laurea occupandomi di flash mob e per farlo davvero, volevo andare a New York per collaborare con chi li ha inventati.

Purtroppo, però, non rispondevano alle mie e-mail, i tempi stringevano e così ho organizzato il mio di flash mob per convincerli a prendermi a lavorare con loro. Invece di una raccolta di firme ho pensato a una distribuzione di baci sulla guancia con tanto di rossetto così da lasciar lo stampino sulla guancia a chiunque si fosse messo dalla mia parte in questa missione. Beh, mi ero data 6 ore di tempo e alla fine ho baciato 500 sconosciuti in sole 3 ore e mezza.

Il progetto è andato così bene che siamo poi partiti con un camper per proporlo in altre città italiane tra cui Roma invitata dalla Rai. La notizia è uscita su tutti i maggiori quotidiani, radio e televisioni. Il Politecnico di Milano non ha, comunque, ritenuto il mio profilo degno di una delle dodici borse di studio ma per fortuna di diverso avviso è stata la Camera di Commercio di Milano che mi ha mandata nella Grande Mela come ricercatrice di creatività e ho potuto così svolgere il mio tirocinio».

Insomma una passione per il viaggio che hai avuto da sempre e che pian piano stai trasformando in un lavoro?

«Esatto. Purtroppo la maggior parte dei posti di lavoro ti obbliga a far le poche settimane di ferie ad agosto, il mese più sbagliato per partire sia in ottica di prezzi che di persone in viaggio e quindi mi sono detta: “Perché devo rinunciare a una delle cose che amo di più al mondo per proteggere l’altra?”.

Oggi le ho fuse insieme e il fatto che ormai da 5 mesi io stia lavorando ogni singolo giorno non mi pesa: non c’è sabato e domenica nella mia settimana ma solo momenti, esperienze e luoghi».

Senti la mancanza dell’Italia?

«Più che dell’Italia sento la mancanza dei miei amici, del cibo e ovviamente della mia famiglia. Soprattutto oggi che sto viaggiando in Van da sola non posso non pensare a quanto vorrei avere uno dei miei amici seduto sul sedile affianco per cantare a squarciagola o semplicemente condividere questi momenti di bellezza continua. Una delle mie migliori amiche mi raggiungerà a Cuba e sarà un po’ come aver un pezzettino di casa lì con me».

La tua avventura terminerà il prossimo Natale, quali sono i tuoi programmi futuri?

«Primo tra tutti andare a casa per passare le vacanze sulle mie amate Dolomiti con la mia famiglia, poi tornare a casa mia a Como per liberare i miei preziosi vestiti dalle buste di plastica e fare un milione di lavatrici di tutti quelli raccolti in giro per il mondo. Se il blog avrà preso la strada per cui sto lavorando, in primavera ripartirò per un nuovo viaggio, questa volta in Europa, voglio conoscere un po’ meglio quella che è “casa”».

Per contattare Nicoletta questo il sito del suo blog:

La sua pagina Facebook

https://www.facebook.com/ilFiloDiNicky/?fref=ts

Il suo account Instagram: @nicolettacrisponi