“Diversamente ricchi”: a Ibiza con Viviana e Leonardo per riscoprire se stessi

Di Enza Petruzziello

Risvegliare nelle persone la consapevolezza del benessere, come valore chiave per sviluppare una vita positiva e completa, basata su autostima, amore per gli altri e rispetto per l’ambiente, tramite un’opera di sensibilizzazione, formazione e coaching. È questa la mission di Viviana Taccione e Leonardo Di Paola che da ormai 4 anni trascorrono gli inverni nella bellissima Fuerteventura, isola delle Canarie conosciuta in tutto il mondo per il suo splendido mare e le incantevoli spiagge. Cosa li spinge ogni anno a partire? La fuga dai rigori invernali e la possibilità di concentrarsi su se stessi. Sembra infatti che il sole e i venti dell’Atlantico favoriscano la meditazione, il fluire del Qi, e l’ispirazione letteraria. Al centro della loro attività c’è proprio il benessere e la crescita personale degli individui. Per far questo hanno fondato nel 2007, dopo anni di attività di comunicazione, formazione e organizzazione eventi, I Feel Good associazione culturale nata per aiutare le persone che vogliono cambiare la loro vita attraverso una maggiore conoscenza e consapevolezza di se stessi. Attraverso corsi, incontri, videoconferenze, eBook, tutorial e tanto altro in breve tempo hanno creato una rete solida in cui al centro viene posto il benessere di ognuno.

Oggi la loro associazione culturale ha il suo laboratorio operativo, la sua fucina creativa, all’interno del Wellness Coaching Club, fortemente voluto dal suo ideatore, Leonardo. Tra qualche mese, più precisamente dal 3 al 7 ottobre, partirà a Ibiza il loro “Diversamente Ricchi Live” che mira ad unire l’utile e il dilettevole con una corso-vacanza alle Baleari. Si tratta della terza edizione, dopo la prima a Fuerteventura e la seconda a Garda, in Italia. «Nel nostro corso Diversamente Ricchi Live aiutiamo le persone che vogliono cambiare la loro vita, mostrando loro una prospettiva differente – ci raccontano Viviana e Leonardo -. Parliamo di abbondanza etica, gestione del tempo, convinzioni e valori, green economy, ma anche di downshifting, transizione e di stili di vita più semplici e in armonia con la natura portando avanti la nostra esperienza sia in Italia che all’estero».

“Diversamente ricchi”: a Ibiza con Viviana e Leonardo per riscoprire se stessi

Viviana, Leonardo, come vi siete incontrati?

«All’università La Sapienza, a Roma. Eravamo alla fine del primo anno, entrambi iscritti alla Facoltà di Lettere Moderne. Abbiamo continuato gli studi fino alla Laurea in Critica Letteraria e siamo insieme da allora. Dopo diverse esperienze di lavoro – anche con ruoli di responsabilità nel campo dell’editoria, della comunicazione e del fundraising – abbiamo deciso che volevamo lavorare in proprio, stabilire i nostri orari, non dipendere dai malumori di un capo, o dalle scelte di un consiglio di amministrazione».

Così nel 2007 avete deciso di fondare “I Feel Good” e dare un nuovo corso alla vostra vita professionale e umana. Perché questa scelta?

«Abbiamo esplorato varie strade professionali, che ci hanno fatto scoprire capacità che non pensavamo di avere e, soprattutto, ciò che volevamo fare da grandi. Dopo tanto girovagare, ci siamo resi conto che quello che ci emozionava di più era scrivere e tenere corsi di formazione insieme. Così è nato il nostro corso “Autodifesa Alimentare”, che ben presto è diventato un training in diretta web. Siamo partiti dunque dal primo Chakra, Alimentazione e Benessere Fisico, per arrivare via via a occuparci di tutto quello che ci fa star bene, da qui il nome: I Feel Good».

Quali sono gli obiettivi della vostra associazione culturale e a chi vi rivolgete?

«Ci rivolgiamo a tutti i “cercatori”, a quelli che non si conformano con le verità pre-costituite e incellophanate con cui i media tradizionali ci narcotizzano quotidianamente. Di solito sono persone tra i 30 e i 65 anni, stanche di vivere una vita di solo lavoro, a testa bassa, per gioire se va bene nei weekend di consumismo compulsivo o in 2 settimane di stress estivo al mare. Persone che intuiscono di essere qui su questa Terra per qualcosa di più, che iniziano a porsi delle domande, desiderano scoprire la loro mission e si avvicinano così alla crescita personale. Dato che non è sempre facile, dopo una giornata di lavoro, dedicarsi alla formazione, cerchiamo di renderla più attrattiva possibile sia nei libri che nei corsi. Scherziamo, incarniamo i ruoli della Svampita e del Professore, o al contrario della Vendicatrice e del Diplomatico, ci prendiamo in giro a vicenda, raccontando aneddoti e disavventure. Lo chiamiamo “Infotaiment”, un mix di informazione e divertimento che ha lo scopo di facilitare la consapevolezza, potenziare se stessi e liberare la propria realtà, con esperienze formative di valore che permettano di acquisire nuove risorse».

Tanti i corsi, gli eBook, i video, le teleconferenze e i tutorial che in questi anni avete realizzato e lanciato nel cyberspazio. Quali sono i principali argomenti di cui trattate?

«Gli argomenti sono tanti perché noi per primi cresciamo ogni giorno con I Feel Good divulgando le nostre passioni. Provando a fare un elenco: nutrizione consapevole, coaching, PNL, transurfing, gestione del tempo, dialogo delle voci, comunicazione assertiva, abbondanza etica, downshifting, intelligenza emotiva, spiritualità, ecologia evolutiva, detox totale».

Ormai da 4 anni trascorrete gli inverni a Fuerteventura, sembra infatti che il sole e i venti favoriscano la meditazione. Perché la scelta è ricaduta su quest’isola?

«Fuerteventura è stata un palpito. Nell’estate 2013 per caso (ma il caso non esiste) ci arrivò via mail una pubblicità di un last minute a Fuerteventura. Quella foto di spiagge desertiche ci deve essere rimasta impressa perché poco dopo comprammo 2 biglietti sola andata per gennaio 2014. E così è cominciata. Partire senza avere un biglietto aereo di ritorno è un’esperienza unica. Tutti ci chiedevano: “E quando tornate?”. E noi, ridendo: “Non lo sappiamo!”. Questa esperienza ci ha permesso di approfondire la cultura spagnola e di imparare lo spagnolo. ¡Qué nos encanta de verdad! In questi 4 anni abbiamo approfittato per visitare anche altre 4 isole dell’arcipelago canario, ma Fuerteventura resta la più adatta a noi».

“Diversamente ricchi”: a Ibiza con Viviana e Leonardo per riscoprire se stessi

Che sensazioni, emozioni, vi trasmette Fuerteventura?

«Fuerte è un’isola meravigliosa, selvaggia, poco abitata, dalle alte vibrazioni, ci siamo sentiti subito a casa. Quello che ci piace di più è la sua atmosfera di libertà bohemienne, senza pretese, poco artefatta. Un’atmosfera lieve, di vacanza, con quel sottofondo unico che mixa le onde, lo scalpiccio di infradito e trolley sul marciapiede, le risate, la musica latina, i mercatini, il vento. In tutto questo, la natura rimane sovrana incontrastata con le spiagge solitarie e il deserto di dune che tenta sempre di riconquistare lo spazio rubatogli dall’asfalto. Per noi, che passiamo mezza giornata a scrivere, è di grande ispirazione».

La vostra vita si divide dunque tra Canarie e Italia. In primavera, infatti, ritornate nel nostro Paese. In che modo riuscite a conciliare le due realtà nel vostro lavoro e nella vostra vita?

«Dato che la nostra attività ci consente di lavorare dove vogliamo, perché non approfittarne? Noi lo abbiamo battezzato “Downshifting Verticale”. Alle Canarie viviamo una semplicità volontaria: senza auto, senza riscaldamento, senza telefono, con una manciata di vestiti estivi, in una casetta sul mare che è 1/3 della nostra casa Italiana, sgombra di ricordi e facilissima da tenere in ordine. Potete immaginare? Mangiamo solo cibo locale, fresco, andiamo a piedi o in bici dappertutto. Per far assaporare questa leggerezza, abbiamo anche organizzato un corso di formazione a Fuerteventura. Certo, il rientro nella grande metropoli – non lo nascondiamo – è a volte traumatico: il traffico, lo smog, il nervosismo e l’insoddisfazione delle persone ci prende alla gola non appena atterriamo all’aeroporto. Ogni tanto siamo tentati di trasferirci all’estero in pianta stabile, ma alla lunga ci annoieremmo: in Italia abbiamo gli affetti e un grosso progetto che ci aspetta».

Più precisamente in Umbria. State infatti raccogliendo risorse per la costruzione di un EcoVillaggio che possa essere un centro di formazione alternativo nel nostro Paese. Parlateci di questo progetto.

«Abbiamo cercato a lungo un posto speciale dove mettere nuove radici. E così, dopo un paio di anni che gironzolavamo nel centro Italia, nel 2012 – quando si parlava dell’imminente fine del mondo – abbiamo trovato un terreno appartato in alta collina, al crocicchio tra Umbria, Marche e Toscana con 4 casali antichi da ristrutturare. E’ stato amore a prima vista. Da allora passiamo le nostre estati immersi in lavori di autocostruzione, falegnameria, riciclo creativo, permacultura, piantando foreste edibili e orti sinergici. Ci piace metterci alla prova con gli elementi naturali, passando dalla penna alla zappa o dal microfono all’avvitatore. E’ una bella sfida. Il nostro obiettivo è creare un Centro di Ecologia Evolutiva, off grid, fuori dal sistema, dove offrire corsi di formazione e soggiorni detox a livello fisico, mentale e spirituale, anche in collaborazione con altri docenti. Ora che finalmente i primi progetti sono approvati (ah, la burocrazia italiana!) ci aspetta l’autocostruzione di un casale in legno e paglia, dove andremo a vivere e terremo i primi corsi. Mentre per gli altri 3 casali in pietra, che risalgono al 1800, stiamo cercando di capire ancora come sviluppare un progetto comunitario, magari un EcoVillaggio part time. Stiamo valutando diverse formule, diciamo che siamo alla ricerca del “Gruppo Animico” per creare tutto ciò, e dare un contributo ulteriore a questo meraviglioso mondo».

A ottobre, invece, in un’altra splendida isola spagnola, questa volta a Ibiza nelle Baleari partirà la terza edizione del corso “Diversamente Ricchi Live”. In cosa consisterà esattamente?

«Dopo aver tenuto la prima edizione a Fuerteventura e la seconda sul Lago di Garda, una nostra allieva – che è diventata poi una cara amica – ci ha proposto di organizzare la terza a Ibiza. Diversamente Ricchi Live è infatti innanzitutto una corso-vacanza. Un’esperienza trasformazionale che lavora su abbondanza etica, spiritualità ed ecologia. Per essere ricchi, certamente, ma in modo diverso. Perché la vera ricchezza è conseguenza naturale e specchio di quello che stai offrendo al mondo. Se tu sai quello che vuoi e scopri come puoi contribuire, le porte si aprono, vieni in qualche modo “guidato” verso la tua autorealizzazione. Noi distinguiamo tra ricchezza sottrattiva, figlia dello sfruttamento, della violenza, delle speculazioni (e che purtroppo va ancora per la maggiore), e la ricchezza produttiva, che nasce da un lavoro gratificante, da una mission win win: si prospera insieme agli altri. Molte persone non prosperano perché hanno dei blocchi, la convinzione erronea che il denaro possa giungere solo con la ricchezza sottrattiva, e non sono disposte a scendere a compromessi. Ma se “i buoni” non intervengono in prima persona per migliorare le cose, chi lo farà mai? Su questo argomento abbiamo scritto “Anima o Soldi?” in cui approfondiamo la tematica».

Una ricchezza dunque che non è solo quella materiale ma che passa soprattutto attraverso noi stessi e la nostra consapevolezza?

«Decisamente. Si è visto che oltre una certa soglia di sicurezza economica – desiderabile e legittima – all’aumentare della ricchezza, la felicità non aumenta. Quello che ci rende davvero felici di solito non si può comprare o non ha prezzo. La felicità è uno stato mentale, facilitata da esperienze di valore, amicizie vere, il sentirsi accolti, amati, compresi, far parte di un progetto, avere una missione. Tra i nostri momenti più intensi ci sono le notti all’EcoVillaggio quando seduti sui tronchi intorno al falò con gli amici aspettiamo la luna piena, immensa, che sorge tra i monti e ci fa sentire un tutt’uno con madre terra».

Sempre più persone non si sentono appagate dalla propria vita e per questo decidono di stravolgerla, magari trasferendosi all’estero per raggiungere così un benessere superiore. Molti, al contrario, hanno paura di fare il grande salto, di cambiare. Che consigli dareste a loro per superare paure e timori?

«Si può vivere dove si vuole, questo è certo, ma si deve stare attenti a non portarsi dietro le proprie nevrosi in valigia, altrimenti poco cambia. Certe volte alle Canarie sentiamo gruppi di connazionali che si lamentano animatamente della politica, del governo, delle pensioni italiane. Fintanto che non ci assumiamo la responsabilità di quello che accade intorno a noi, fintanto che non capiamo che siamo noi per primi che dobbiamo cambiare dentro se vogliamo che il mondo cambi fuori, non ci sarà un vero appagamento, ma solo un sollievo momentaneo. Perché essere convinti che è “tutta colpa degli altri”, significa dipendere da loro, significa sancire la propria impotenza: a quel punto è normale provare sentimenti di paura e timore. Ma la vita può sempre sorprenderci. Il nostro consiglio è partire da se stessi, dalla crescita personale, imparando ad amarsi di più, a non giudicare, a vivere pienamente il qui e ora, implementando l’empatia, la comunicazione, la creatività, la progettualità, riprendendo in mano il proprio potere personale, mettendosi al servizio dell’evoluzione. Dopo essersi guardati dentro, certo ha senso incominciare a soggiornare all’estero per 3-6 mesi, non da turisti ma in “larga temporada” – come dicono in Spagna così si trovano anche affitti a prezzi competitivi – per fare una sorta di reset, di riavvio, di disconnessione. E lasciandosi ispirare, esplorando bene i posti prima di prendere decisioni drastiche, perché non basta che il posto sia esotico per star bene, ogni luogo ha la sua personalità. Si può trovare la pace, dopo averla maturata dentro, sia in un’isola in mezzo al mare che in un piccolo borgo medievale. A quel punto sarà facile fare la scelta migliore».

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Altri progetti in cantiere?

«Altri? ¡Estamos volviendo locos! (Stiamo impazzendo). Stiamo semmai cercando di sfoltire i nostri progetti, perché in effetti anche i progetti vanno declutterati ogni tanto, altrimenti si accumulano e prendono polvere. Però se proprio dobbiamo, un nostro sogno nel cassetto è fare un tour a impatto zero, o quasi, per visitare altri EcoVillaggi europei. Ma questa è un’altra storia».

Per contattare Viviana e Leonardo questo è il loro indirizzo mail: info@ifeelgood.it.

Questo il sito della loro associazione culturale “I Feel Good”: www.ifeelgood.it dove si possono trovare diversi Ebook e Webinar in regalo, anche per conoscerlii meglio.

Il Programma e le modalità di iscrizione a Diversamente Ricchi Live, si trovano invece qui:

www.diversamentericchi.it/live.

IBIZA