Di Alessandro Luongo

Vanilla Bakery, in zona Wagner a Milano, piccola caffetteria, in stile tipicamente anglosassone e americano, festeggerà il suo primo compleanno, il prossimo 15 dicembre. La sua creatrice, Cristina Bernascone Raffoul, sta già organizzando una festa in grande.

Dopo la laurea in Economia aziendale in Bocconi e un master in Management della moda finanziato dall’Unione Europea, la titolare ha seguito quello che ha sempre pensato essere il proprio percorso professionale più naturale, dedicandosi all’azienda di famiglia, distributore di noti marchi di moda per i mercati asiatici. Tre anni fa è capitata però l’occasione della svolta: dalla moda al food. “Sono sempre stata appassionata di dolci e negli anni ho avuto l’occasione di soggiornare a lungo negli Stati Uniti e imparare l’arte della pasticceria americana”, racconta.

Cristina Bernascone

Quando si è così presentata l’opportunità di acquistare il locale di via San Siro 2, a due passi da casa, Cristina non ha esitato un attimo. Ha aperto con quattro dipendenti che in meno di un anno sono diventati dieci. Anche i 60 metri quadri del locale presto saranno molti di più, poiché tra qualche mese inizieranno i lavori di ampliamento e i 25 coperti attuali raddoppieranno. “Non volevo uscire sulla stampa di settore, puntavo a fare conoscere il brand sulle testate di moda, dargli un’impronta che fosse diversa dal food”. E così sono iniziate proficue collaborazioni con le più blasonate riviste di fashion, Vogue in testa. “Le riviste di moda hanno compreso in pieno il mood della mia start up: “Non una semplice pasticceria in cui vendiamo i dolci, ma un concept store in cui offriamo al cliente un’esperienza a tutto tondo”. Per questo ogni dettaglio dell’arredamento è stato definito nei minimi particolari – dalla boiserie orizzontale in stile coloniale, alla tappezzeria a pois che riproduce il logo del brand, agli specchi a forma di poltroncina e alle vetrate decorate da una designer professionista.

Di sicuro quando entri nello store di Cristina, non lo fai semplicemente per comprare un dolce, ma per il piacere di goderti un’esperienza che coinvolge tutti i tuoi sensi. La clientela di Vanila Bakery è soprattutto consapevole della diversa tradizione culinaria e culturale che il brand vuole promuovere. “E’ è ampia e trasversale, ma la percentuale maggiore è composta di turisti o milanesi abituati a viaggiare”. Da Cristina, quindi, si trovano solo elementi della tradizione rigorosamente anglosassone: dal cibo al design, dalla musica ai libri esposti. Le festività americane, pertanto, sono appuntamenti fissi: “Lo scorso 4 luglio, per celebrare la festa dell’Indipendenza, il Consolato americano ci ha commissionato una torta di 5 metri quadrati con la bandiera a stelle e strisce”. La vendita dei dolci è, infatti, solo una parte dell’attività del negozio, che organizza anche eventi, catering e corsi di cake design per adulti e bambini.

Vanilla Bakery

All’inizio il successo non era per niente scontato, soprattutto per la diffidenza degli operatori del settore food nei confronti della strategia anticonvenzionale adottata dalla fondatrice di Vanilla Bakery. “Ho assunto la Pr prima ancora della cuoca” e tutti mi hanno dato della folle”. Poi, però, l’intuizione si è rivelata vincente, anche se non era lo sbocco automatico del suo percorso universitario: “Non possiamo chiuderci delle porte solo perché non combaciano con il nostro piano di studi o non sono in linea con l’idea che c’eravamo fatti della nostra carriera”, precisa Cristina. “Credo che questa sia un limite tipicamente italiano e che le nuove generazioni debbano buttarsi con maggiore flessibilità: l’università è un trampolino di lancio, non un vincolo.”

www.vanilla-bakery.com