Ottima qualità di vita e opportunità lavorative. Questo è l’Uruguay di oggi. Ce lo racconta Matteo Forciniti

 

Matteo, originario di Corigliano Calabro in provincia di Cosenza, dopo una laurea in Scienze politiche, decise di trasferirsi in Sud America dopo esserci stato in viaggio. Era il 2011, da allora sono passati 6 anni e oggi Matteo vive a Montevideo, in Uruguay. Un Paese in cui regnano ancora forti valori come l’amicizia, la famiglia, l’accoglienza e la solidarietà. Matteo oltre a lavorare come giornalista, si occupa anche di web, disegno e gestione di siti internet e insieme ad un suo amico ha creato ItaliaUruguay.com, il primo sito interamente dedicato all’Uruguay in lingua italiana.

Matteo, quando e per quale motivo hai deciso di trasferirti in Uruguay?

Nel febbraio del 2011 ho fatto un viaggio per il Sud America, tra Uruguay, Argentina e Brasile. A Buenos Aires avevo dei parenti, mentre a Montevideo c’erano degli amici che avevo conosciuto in Erasmus (Salamanca, Spagna). Mi sono adattato molto bene, sono tornato in Italia per alcuni mesi e poi ho deciso di trasferirmi a fine 2011. Volevo andare all’estero e fare un’esperienza diversa dopo la laurea in scienze politiche a Milano, una città che, sinceramente, non è proprio il luogo migliore dove vivere per un meridionale. Il Sud America mi ha sempre affascinato, ero curioso di vedere la terra che accolse mio nonno (che non ho mai conosciuto) e i tanti parenti emigrati in Argentina. La curiosità mi ha portato sull’altra sponda del Rio della Plata, un posto più sano dove vivere.

vivere in uruguay

La tua è una scelta insolita. Com’è stata vista da parenti e amici?

Mi dicono che sono pazzo e forse un po’ hanno ragione. Ma non mi sono mai pentito della scelta fatta.

Di cosa ti occupavi in Italia? Ed ora di cosa ti occupi?

In Italia studiavo e poi ho svolto qualche lavoretto. Adesso faccio il giornalista, scrivo per il quotidiano “Gente d’Italia” che esce in Uruguay come supplemento de “La República”. Mi occupo anche di web, disegno e gestione di siti internet. Lavoro insieme a David Napodano, amico ed architetto napoletano anche lui da alcuni anni a Montevideo. Insieme abbiamo cominciato creando ItaliaUruguay.com, il primo sito interamente dedicato all’Uruguay in lingua italiana, dove si possono trovare tutte le informazioni sul Paese. Abbiamo poi ripetuto l’esperienza anche con una versione francese.

Hai detto che l’Uruguay assomiglia al Sud Italia di 30 anni fa. Non ti è mai pesata la tua scelta alla luce di questo?

No, anche se ovviamente esistono alcuni punti critici. La mia è una supposizione, sono nato nel 1989 e alcune cose non le ho potute vivere, le intuisco in base a quello che mi hanno raccontato. Nonostante una situazione economica un po’ difficile, qui sono ancora molto forti una serie di valori come l’amicizia, la famiglia, l’accoglienza e la solidarietà.

Quali sono i pro e i contro del vivere in Uruguay?

Pro: alta qualità della vita, relazioni sociali strette, opportunità lavorative, tranquillità. Contro: costo della vita troppo alto.

VIVERE A MONTEVIDEO

Quali sono le bellezze del posto in cui vivi?

La rambla (il lungomare) di Montevideo, la costa atlantica selvaggia e poco urbanizzata e le immense praterie. L’Uruguay è una piacevole sorpresa.

Cosa consiglieresti ai giovani italiani che desiderano intraprendere la tua stessa strada?

Di andarsene subito. Ovunque. Un viaggio ti apre la mente, è un’esperienza meravigliosa.

Uruguay, Paese per molti o per pochi?

Per pochi, è decisamente sotto popolato. Su 3 milioni e mezzo di abitanti, la metà vive a Montevideo. C’è bisogno di gente, infatti accolgono tutti.

Cosa non bisogna sottovalutare in un trasferimento in Uruguay?

Bisogna sempre ricordarsi che siamo in una zona del mondo economicamente più povera e con maggiori difficoltà rispetto all’Italia. Detto questo credo che sia anche opportuno liberarsi dai pregiudizi ed aprirsi alle possibilità che offre il nuovo contesto.

Ci sono altri italiani?

Sì. Bisogna però fare una precisazione e “dividere” in due le categorie di italiani (so che l’espressione è molto brutta, ma è decisamente necessaria). Ufficialmente ci sono circa 120mila italiani iscritti all’Aire, la maggior parte sono discendenti e persone anziane.  L’Uruguay è un patrimonio di italianità anche se molti spesso lo ignorano: il 45% della popolazione viene dall’Italia. Si tratta del Paese più italiano al mondo all’estero in rapporto alla popolazione. Negli ultimi anni, inoltre, sono arrivati diversi giovani italiani come me. Su ItaliaUruguay.com riceviamo spesso richieste di informazioni da parte di italiani interessati a trasferirsi. Adesso forse gli arrivi sono un po’ diminuiti, ma c’è comunque una buona base.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Pensi che un giorno farai ritorno in Italia?

Ci sono diversi progetti, vedremo, la vita è imprevedibile. Penso che l’Italia soffra di una grave crisi morale e culturale, molto più grave di quella economica.

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A cura di Nicole Cascione

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