Il viaggio di Annalisa (iniziato in un letto d’ospedale)

Il viaggio di Annalisa Galloni è iniziato qualche anno fa, in un letto di ospedale, mentre combatteva la sua battaglia personale contro l’anoressia tra flebo e lavaggi.

Annalisa in quel tragico momento si rese conto che stava sprecando la sua vita vivendola come gli altri volevano che la vivesse e che stava reprimendo i suoi desideri fino, quasi, ad annullarsi.

Così promise a se stessa che, se avesse vinto quella battaglia, avrebbe mollato tutto per seguire i suoi sogni, per vivere la vita a modo suo, per ritrovare se stessa. E così ha fatto. Ha lasciato lavoro, amici, famiglia ed ex ed è partita zaino in spalla.

 Annalisa Galloni

Annalisa, di cosa ti occupi?

Me la caverei dicendo che mi occupo di scoprire il mondo? Scherzi a parte, questa è proprio una bella domanda.

Posso dirvi che attualmente sono in viaggio per il mondo, zaino in spalla; ho intrapreso una lunga e meravigliosa avventura che cerco di condividere con tutte le persone che, come me, amano viaggiare, per dimostrare che è possibile cambiare vita, trasformare i propri sogni in realtà e che il mondo là fuori non è poi così pericoloso ed irraggiungibile come immaginavamo. Attraverso i miei video, le foto e gli articoli di viaggio, cerco di condividere le mie esperienze, di mostrare i posti meravigliosi che sto visitando e di aiutare coloro che vorrebbero intraprendere la mia stessa avventura e che, forse, hanno solo bisogno di un po’ di incoraggiamento.

Ad un certo punto della tua vita, hai deciso di mollare tutto per viaggiare alla scoperta del mondo. Quando è nata in te questa esigenza?

Purtroppo, o per fortuna dovrei dire, ho dovuto toccare il fondo, quello più buio e profondo, per poi riemergerne e trovare il coraggio di seguire il mio “IO”.

Ho sempre sentito in me l’esigenza di viaggiare, di scoprire nuovi meravigliosi luoghi, conoscere nuove persone e imparare nuove culture; sono sempre stata affascinata da tutto ciò che era diverso ed imprevedibile.

Piuttosto che un’auto nuova o un paio di scarpe, preferivo acquistare un biglietto aereo. Ma, come tanti prima di me, avevo, col tempo, lasciato che la “vita normale” si impadronisse di me. “Studia, trovati un lavoro, compra una casa, un’auto, fatti una famiglia, vai in pensione…” sono sempre stati questi i principi inculcati dal mondo che mi circondava, queste le ambizioni con cui sono cresciuta e che rivedevo intorno a me, rispecchiate nella vita di amici e parenti.

Così ho iniziato a vivere una vita standard; ho lavorato per otto anni in una società finanziaria, ho comprato un’auto, ho frequentato un ragazzo. Però non mi sentivo mai veramente appagata, felice; il mio “sogno” era sempre lì, presente ed immutabile, pronto a ricordarmi cosa avrei voluto essere. Cinque anni fa ho iniziato a soffrire di anoressia, una malattia così stupida ma così meschina. Ci ho quasi rimesso la vita.

Nell’agosto del 2014 dissi a tutti che partivo per un viaggio in Grecia, ma invece ero ricoverata all’ospedale Cardarelli di Napoli, tra flebo e lavaggi, combattendo la mia battaglia personale. Ho temuto realmente di non farcela e di abbandonare questo posto magnifico che chiamiamo terra; in quel momento mi resi conto che stavo sprecando la mia vita, vivendola come gli altri volevano che la vivessi, e che stavo reprimendo i miei desideri fino, quasi, ad annullarmi.

Promisi a me stessa che, se avessi vinto quella battaglia, avrei mollato tutto per seguire i miei sogni, per vivere la vita a modo mio, per ritrovare me stessa. E così ho fatto. Ho lasciato lavoro, amici, famiglia ed ex e sono partita zaino in spalla.

Com’è stata accolta da parenti ed amici?

“Tu sei pazza”, “Non puoi farlo”, “Te ne pentirai”: sono state queste le reazioni delle persone che mi circondavano.

Per quasi tutti era impossibile credere che volessi realmente lasciare un lavoro di dirigenza aziendale, uno stipendio fisso, una casa, una città, per intraprendere una strada diversa; rinunciare al sicuro per l’incerto.

Tutti mi ripetevano che stavo sbagliando, che non ci sarei riuscita e che me ne sarei pentita. Ma oramai avevo smesso di ascoltare gli altri, riuscivo a sentire solo mia voce, forte e sicura.

Ed oggi posso dirvi che è stata la scelta giusta.

In quali Paesi sei già stata? E quali invece sono tra le prossime tappe?

Ho iniziato con un tour di 3 mesi per tutta l’Italia, seguito da un pazzesco viaggio alla scoperta di Dubai, Bangkok e della splendida Thailandia, girandola tutta da oriente a occidente. Ho appena terminato un viaggio di 7 mesi fra Spagna, Portogallo e Francia; un viaggio così meraviglioso ed intenso, in cui ho trovato più di ciò che cercavo. Fra lavori di ogni genere, volontariato in hotel in spiagge in cambio di vitto e alloggio, couchsurfing, autostop…

(Vivere e lavorare in Thailandia: la nostra guida)

Ho anche compiuto la meravigliosa esperienza del Cammino di Santiago di Compostela: 900 km di camminata, rigorosamente a piedi, dalla Francia fino alla costa della Spagna, superando i Pirenei, la Navarra, la Galizia, per poi andare ad ammirare l’Oceano da Muxia e Finisterre.

Un’ esperienza così profonda ed intensa, che ho documentato con video-reportage giornalieri in diretta live, tappa per tappa, per mostrare a tutti cosa fosse questo cammino; per dar modo a tutti coloro che, per impedimenti fisici o di tempo non possono fare questa meravigliosa esperienza, di “vivere” e “vedere” cosa è il Cammino di Santiago de Compostela; e a chi ha piacere, nel riviverlo attraverso i miei occhi. Sul mio canale youtube potete trovare la play-list con tutti i video, dal primo giorno all’ultimo, le risate sono assicurate.

 

Attualmente sono rientrata in Italia per le festività natalizie, la mia famiglia mi ha minacciato di diseredarmi se non lo avessi fatto, e conto di ripartire entro inizio febbraio. Vi sono molti progetti in corso: dall’Australia all’Asia, dall’Africa all’America, ma non ho ancora preso una decisione. Come sempre, da quando vivo la mia “nuova vita”, lascerò che sia l’istinto a guidarmi e ad indicarmi la strada giusta.

Quale tra questi ti è rimasto nel cuore?

Tutti. Credo che il “mio problema” sia proprio questo; non riesco a fermarmi perché mi innamoro di ogni nuovo posto che scopro. Ogni luogo ha un suo fascino e riesce a trasmettermi qualcosa, a mostrarmi nuove prospettive, ad insegnarmi qualcosa.

In quale invece non torneresti mai più e perchè?

Paradossalmente, non tornerei in nessun posto già visitato; perché, per quanto stupendi, il mondo è così grande e il tempo a disposizione è così poco, che in una vita sola non riuscirò a vederlo tutto. E poi credo che le emozioni e sensazioni vissute la prima volta, non sarebbero le stesse che vivrei ritornando nello stesso posto. Quando visiti un nuovo luogo per la prima volta, è lo stupore dell’ignoto quello che più riesce a sconvolgerti.

Quali sono le difficoltà che affronti quotidianamente nel tuo viaggio in giro per il mondo?

Più che difficoltà, io le definisco semplici “cose da fare”: come spostarsi, dove dormire, cosa mangiare, cosa evitare, quali precauzioni prendere.

Sicuramente non è sempre facile come faccio io, che non prenoto mai nulla e decido giorno per giorno, se non addirittura ora per ora; tante volte mi è capitato di lasciare un luogo all’improvviso, anche in tarda serata, perché sentivo il bisogno di spostarmi ed arrivando nella nuova meta, specialmente nei week-end, tutto era prenotato; alcune volte ho realmente rischiato di dormire su di una panchina per strada, ma per fortuna è sempre arrivata la soluzione giusta all’ultimo minuto. Sicuramente bisogna avere una mentalità molto aperta, imparare ad arrangiarsi e sapere cogliere ogni opportunità. Non da meno, bisogna essere disposti a rinunciare a tutte le vecchie abitudini.

La vita che conduco oggi è completamente diversa da quella che potevo permettermi quando avevo un lavoro fisso. Sono passata dalle cene nei ristoranti di lusso, al cibo di strada di Bangkok; anche se, principalmente, preferisco cercare un supermercato e cucinarmi io stessa pranzo e cena, è economico e salutare.

Non dormo più nelle camere private degli alberghi, ma negli ostelli, dove si condivide una stanza ed un bagno con altre 10-15 persone, o sono ospite nelle case di coloro che si offrono di ospitarmi tramite couchsurfing.

Non ho più scarpe e vestiti adatti per ogni occasione, ma solo tre cambi ed una scarpa da trekking; perché quando viaggi zaino in spalla, impari ad avere con te solo l’indispensabile. Lo zaino diventa la tua “stanza”, tutto ciò che hai deve entrare lì dentro. E non ho più chi mi lava i vestiti.

Il viaggio di Annalisa Galloni

Molti credono che per una donna sola sia più pericoloso viaggiare. Tu cosa pensi a riguardo?

Credo che, come per ogni cosa nella vita, vi siano pro e contro e devo ammettere che, se anche talvolta possiamo ritrovarci a rischiare maggiori pericoli, allo stesso modo siamo molto più agevolate in altre cose.

E’ vero che le donne devono prestare più attenzione ed essere più caute; ma è anche vero che, per noi, è più facile trovare lavoro, un posto dove dormire e fare l’autostop.

In base alla tua esperienza, cosa consiglieresti a chi desidera intraprendere la tua stessa strada?

Semplicemente di farlo. Lo so che viviamo in un mondo in cui ci viene ripetuto di continuo che nella vita bisogna accontentarsi, che è impossibile realizzare i propri desideri, che il mondo è un luogo pericoloso, ma io continuerò a ripetere SEMPRE, a tutti, di non mollare mai e di non arrendersi mai; e mi spiace tantissimo per tutte quelle persone che hanno perso la speranza, hanno smesso di crederci e vivono una vita che non li rende felice, solo per paura di cambiare.

Seguite sempre il vostro istinto, inseguite e realizzate i vostri desideri; non accontentatevi di vivere una vita che non sentite vostra, che non vi appartiene, perché ne avete una sola.Non sprecate tempo rimandando, perché il momento giusto non arriverà mai, se non sarete voi a crearlo.So per certo, perché l’ho vissuto in prima persona, che prima di partire si hanno così tanti dubbi e paure e che tutto sembra così difficile ed irraggiungibile, ma non lo è.

Lasciatevi andare, fate il primo passo e vedrete che troverete tutte le risposte che cercate lungo la strada. E se non ci riuscirete, se scoprirete che quella vita che credevate idilliaca in realtà non fa per voi, se vorrete ritornare, non importa, perché ci avrete provato; si fallisce solo quando si smette di provare.

Per chi volesse iniziare con un viaggio indipendente ma sicuro, consiglio alcuni siti in cui é possibile trovare hostel, alberghi, ristoranti, famiglie, farmville, ecc, di tutto il mondo, che offrono vitto e alloggio in cambio di qualche ora di lavoro al giorno: “worldpackers” o “workaway”, ed ovviamente “couchsurfing”, il sito dove potrete richiedere ospitalità gratuita alle persone di tutto il mondo, che si offrono di accogliervi nelle loro case e di mostrarvi la loro città; ovviamente, occhio alle recensioni.

Il viaggio di Annalisa Galloni

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

L’ambizione più grande é quella di riuscire a realizzare dei reportage fotografici e video-reportage in vari posti del mondo, poco conosciuti e non famosi; attualmente sono alla ricerca di sponsor che possano e vogliano finanziare le mie spedizioni nel globo. So che sarà difficile, ma so anche che vale la pena provarci; é così tanta la voglia di mettersi in gioco, di scoprire, di confrontarsi, di crescere, dare e imparare, che non posso e non voglio rinunciarci.

E, ovviamente, spero di riuscire a restare, sempre, la persona che sono oggi.Indipendentemente da cosa farò, da dove andrò e da quali strade incontrerò lungo il mio cammino; ciò che più desidero è non perdere mai me stessa, ora che mi sono ritrovata.Perché potrà cambiare tutto intorno a me, dai luoghi alle vedute, dalle persone alle cose, ma io resterò sempre l’unica presenza fissa al mio fianco. Ed oggi posso dire di amare ed essere fiera della mia compagna di viaggi. Se impari a star bene con te stesso, potrai stare bene sempre, con tutti, dovunque.

annalisa

Sul mio canale youtube troverete, inoltre, tutte le playlist con i video-reportage dei miei viaggi, per vedere ogni luogo attraverso i vostri occhi.

www.youtube.com/channel/UCDrEuizXKffcDjxN2ea5Nyw

E se qualcuno avesse bisogno di consigli, risposte o anche di una parola di incoraggiamento… io sono qui. Preparate la valigia, la vostra prossima avventura vi attende 🙂

A cura di Nicole Cascione