Alessandra e la sua vita a Phoenix, Arizona

Un proverbio cinese dice “Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento.”

Alessandra, volata fino a Phoenix, è riuscita a catturare il vento del cambiamento sfruttandolo al meglio, rendendo la sua vita ricca di gioia e soddisfazioni, grazie anche e soprattutto al suo essere indipendente e combattiva, che l’ha portata ad ottenere dei risultati del tutto impensabili da raggiungere in Italia.

Alessandra, ci racconti cosa ti ha portato a Phoenix?

Ero sposata con un medico romano e sono venuta in USA con lui perchè aveva qui un contratto di lavoro a tempo determinato. Sono quindi arrivata senza conoscere una parola di inglese, anche perchè a scuola avevo studiato francese. La prima cosa che ho fatto, è stato iscrivermi ad un corso intensivo di inglese per stranieri, ESL.

Che lavoro svolgi ?

Sono Sr. Business Analyst. Lavoro nel campo informatico; quando ci sono dei problemi di qualsiasi entità o quando sono semplicemente richieste nuove funzionalità in un sistema, entra in gioco la mia figura professionale.

Cercando di spiegare il tutto in modo estremamente semplice, le mie mansioni sono le seguenti:

  • raccogliere dagli utenti le informazioni necessarie per identificare la funzionalità nei dettagli;
  • scrivere i requisiti necessari per la nuova funzionalità dal punto di vista dell’utente;
  • scrivere i requisiti tecnici indispensabili per fare in modo che i programmatori abbiano tutte le informazioni necessarie per scrivere il codice per la nuova funzionalità;
  • testare i moduli dei programmatori, quando possibile, dopo che i programmatori hanno fatto il loro primo testing;
  • scrivere i test necessari a testare i moduli e tutte le parti del sistema che vengono in qualche modo influenzate dall’operato dei moduli (servers, web services ecc.);
  • coordinare il testing facendo in modo che i testers coprano interamente e integralmente il nuovo codice;
  • coordinare l’immissione del nuovo codice nel sistema dal punto di vista dei programmatori (e questo deve essere fatto sempre di sabato notte), coordinando, per esempio, i servers che devono essere spenti prima di procedere e accesi alla fine dell’operazione;
  • appena il codice è operativo coordinare il testing degli utenti e del sistema;
  • aggiornare le documentazione a disposizione degli utenti con le nuove funzionalità.

Ci sono state posizioni che ho ricoperto, in cui facevo solamente una parte di tutto questo, ma in generale queste sono le mansioni di una Sr. Business Analyst.

Ovviamente si comincia come Jr. Business Analyst, figura con responsabilità minori, poi si diventa Business Analyst e si finisce per diventare Sr. Business Analyst, il ruolo con più responsabilità.

In che zona di Pheonix vivi?

Vivo a Scottsdale, che è un sobborgo di Phoenix. Adoro questo posto per il clima, il paesaggio e perchè, pochi lo sanno, Phoenix è la quinta città più grande degli USA; qui non manca niente. Si vive bene, ci sono alloggi e stili di vita per tutte le tasche, basta scegliere.

Ci sono famiglie intere che vivono con 30.000 dollari l’anno e ci sono famiglie che non riescono a sopravvivere con meno di 150.000 dollari l’anno. Il lato positivo di Phoenix e degli USA in generale, è che si trovano affitti, cibo e attività per tutte le tasche.

Per quanto riguarda la situazione lavorativa, che consiglio daresti a chi vorrebbe trasferirsi e quindi cercare un lavoro a Phoenix?

Dopo il periodo di grande crisi, posso dire che al momento l’economia sta risalendo la china, così come il mercato del lavoro. Ovviamente una laurea, possibilmente in materie scientifiche o mediche, è essenziale per trovare lavoro sempre e comunque.

Ad ogni modo, ci sono dei siti a livello nazionale, specializzati nella ricerca di lavori per qualifiche diverse. Per esempio, ci sono siti che raccolgono richieste ed offerte per tutte le posizioni mediche, al cui interno, per filtrare gli annunci, si può poi selezionare la città in cui si vive. Qui le figure più ricercate sono gli infermieri (RN, Registered Nurese) e tutte le figure paramediche necessarie negli ospedali (fisioterapisti, logopedisti, tecnici dei raggi, eccetera). P

urtroppo, uno degli aspetti negativi è che l’Arizona, tra tutti gli Stati degli USA, è uno di quelli più in deficit.

Se una famiglia con dei bambini volesse trasferirsi a Phoenix, tu come mamma che consiglio daresti loro?

Di non partire pensando che sia tutto facile! Bisogna scegliere con attenzione il quartiere in cui si andrà a vivere. Purtroppo, alcuni quartieri con un gran numero di bambini messicani, sono sovrappopolati e le scuole a cui appartengono, hanno difficoltà economiche. Nel mio distretto scolastico invece, Paradise Valley, si troverebbero benissimo.

Proprio qualche settimana fa, sono arrivate in classe di mia figlia, una coppia di bambine che si sono trasferite qui dal Canada e che parlano solo francese. Hanno un’insegnante di supporto per l’inglese e se la stanno cavando molto bene.

Tutto è subordinato al quartiere in cui vivi, perchè ogni quartiere paga più o meno delle tasse e quelli in cui si pagano meno tasse, hanno i servizi, incluse le scuole, più scadenti.

Potresti spiegarci meglio questo concetto?

In USA esistono due tipi di tasse, quelle federali e quelle statali, cioè, quelle nazionali (USA) e quelle statali (Arizona).

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I soldi delle tasse federali vanno in certe cose che puoi vedere bene qui:

www.cbpp.org/cms/index.cfm?fa=view&id=1258

Quelle statali, invece, servono per mantenere l’ambiente, le strade, gli edifici pubblici, gli stipendi degli impiegati statali, eccetera. Tra le tasse statali ci sono le “property taxes”, cioè le tasse sulla casa, che sono quelle che il singolo cittadino deve pagare per ottenere tutti i servizi che riguardano il suo quartiere, incluse le scuole e il servizio di sicurezza.

Per esempio, il distretto di polizia di Phoenix avrà una certa somma dalle tasse statali di tutti gli abitanti di Phoenix. Adesso andiamo a vedere il tutto nel dettaglio: per comprare una casa a Phoenix, mediamente, per 4 stanze e due bagni ci vogliono 300.000 dollari (ovviamente è un esempio).

Su questi 300.000 dollari tu paghi, per esempio, l’1% di property taxes all’anno e di queste, una percentuale va al distretto di polizia che, ovviamente, si adegua come può. Con questi soldi si vanno a pagare gli stipendi dei poliziotti e si assumono quelli nuovi. Adesso facciamo un altro esempio.

A Scottsdale, un comune alla periferia di Phoenix, il prezzo medio della stessa casa con 4 stanze e due bagni, è di 500.000 dollari. Improvvisamente le tasse sulla proprietà salgono di 2.000 dollari in più a casa.

In questo modo al distretto di polizia, arriveranno molti più soldi, di conseguenza verrà assunto del personale più qualificato. Adesso prova ad indovinare, dove succedono più crimini: a Phoenix o a Scottsdale? Non solo, Scottsdale è divisa in varie parti: a South Scottsdale, per esempio, le case costano più che a Phoenix, ma meno che a North Scottsdale, con le conseguenze che si possono immaginare.

Questo discorso adesso lo passiamo alla scuola; le scuole statali, elementari, medie e superiori raccolgono i soldi per pagare gli insegnanti e per mantenere gli edifici proprio dalle “property taxes”.

E adesso indovina, ancora, chi ha gli insegnati elementari con il master e chi, invece si deve accontentare dei neolaureati senza un solo giorno di esperienza in classe? Non solo: chi ha appoggio e supporto e programmi per i bambini dislessici, autistici, intellettualmente superdotati, le maestre con masters in special education, la psicologa, la logopedista e infermiera in ogni scuola eccetera….?

Questo sistema, può essere classista, ma se ti rimbocchi le maniche e ti dai da fare, arrivi dove vuoi, senza raccomandazioni.

Qui ci sono alcuni esempi:

www.huffingtonpost.com/gina-furia-rubel/from-homeless-to-lawyer-o_b_560343.html

www.kidzworld.com/article/725-from-the-streets-to-success

Quindi, prima di partire, una famiglia dovrebbe tenere conto anche di questo aspetto molto importante, per poter vivere una vita tranquilla sotto tutti gli aspetti. E per quanto riguarda l’aspetto sanitario?

Anche di questo non posso certo lamentarmi. L’unico neo è il costo del servizio sanitario che però qui è, a parer mio, di ottima qualità.

C’è qualche altra differenza sostanziale che hai potuto riscontrare tra la realtà italiana e quella in cui vivi?

In primis la serietà sul lavoro: qui non si assume per raccomandazione, ma si cerca qualche raccomandazione se si vuole assumere, per assicurarsi di assumere una persona seria.

Il datore di lavoro chiama i colleghi e i superiori dei posti precedenti, per fare domande sulla puntualità del futuro impiegato e per sapere fino a che punto è responsabile.

Se dovessi fare un bilancio della tua vita e delle scelte fatte, quale sarebbe il risultato?

Posso dire di non aver avuto aspettative quando sono partita. Pensavo di stare qui un po’, per poi ritornare il Italia con il mio ex marito.

Invece poi ci siamo separati ed io sono rimasta qui, mi sono laureata in informatica, mi sono risposata, abbiamo adottato due bimbi alla nascita ed…..eccomi qui. Anche sotto il profilo lavorativo ho raggiunto delle grandi soddisfazioni.

La differenza sostanziale tra qui e l’Italia, è che qui se lavorate sodo vi vengono riconosciuti i vostri meriti; in Italia invece, a parer mio, questo non succede, a meno che non si conosca qualcuno al quale dovrete sempre essere riconoscente.

Io, purtroppo o per fortuna, sono sempre stata molto indipendente e molto combattiva, per cui non mi sarei mai potuta adattare ad una situazione di connivenza del genere.

Qui ho lottato, ma ho ottenuto risultati del tutto impensabili in Italia.

Alessandra

italiansonline_phoenix@yahoo.com 

A cura di Nicole Cascione